Ciao a tutti, ho 21 anni e da quando ho cominciato l'università mi sono resa conto di avere dei problemi di socializzazione. Al secondo anno infatti non ho fatto amicizia praticamente con nessuno. Anzi ho cominciato ad evitare i miei colleghi perché sono terrorizzata dal loro giudizio. Li vedo tutti con il proprio gruppo, tutti a parlare nelle pause. E io sto da sola. Siccome il primo anno è stato totalmente online, non avevo molte speranze di fare amicizia e infatti così è stato. Ora che frequento in presenza pensavo di trovare almeno una persona nella mia stessa situazione invece sono già tutti amici. Alcune volte ho provato ad inserirmi nelle conversazioni, a scambiare qualche parola, ma non so dove sbaglio perché la cosa finisce lì, non mi cercano o rivolgono più la parola. Ho provato per un po' di giorni a sedermi vicino ad un gruppo di ragazze, ma queste mi hanno ignorato completamente. Così adesso in poco tempo mi sono demoralizzata e sto cominciando ad evitarli proprio tutti, saltando anche le lezioni. La cosa che mi fa rabbia è che non ho mai avuto difficoltà a fare amicizia, nonostante fossi comunque timida e introversa nella mia città gli amici ce li ho. Nell'ambiente universitario invece non riesco, tutto mi sembra difficile, anche camminare fino all'aula. Che sto sbagliando?
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1 NOV 2022
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Buongiorno Alba, grazie innanzitutto per aver condiviso qui un pezzetto della tua storia .
Il timore del giudizio a cui tu fai cenno può molte volte ostacolare l'essere spontanei e creativi nelle interazioni, si finisce per andare alla ricerca della conferma della propria idea, non piaccio agli altri.
Spesso si instaura un circolo vizioso in cui le difficoltà a relazionarsi aumentano e l'ambiente tutto, universitario nel tuo caso, ci diventa ostile e si fatica a prendere nuove iniziative perché si ha l'idea che si verrà frustrati.
La buona notizia è che questo processo può essere interrotto e invertito, prova a considerare l'idea di chiedere aiuto ad un , una psicoterapeuta che ti sostenga in questo periodo più faticoso e insieme possiate costruire nuovi modi di affrontare l'università e capire meglio qual è il nucleo di queste paure e insicurezze.
Mi rendo disponibile ad ascoltarti, Dottoressa Marta Lanfranco
3 NOV 2022
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Cara Alba, mi fa piacere che lei abbia trovato la forza per esprimere il suo disagio. Non è facile inserirsi in un gruppo quando si è già convinti di non riuscire a farlo. Lei vorrebbe, si avvicina agli altri, ma probabilmente lo fa trasmettendo la sua paura e insicurezza e altrettanto probabilmente basta uno sguardo non condiviso dagli altri che le fa credere di non essere accettata abbassando ulteriormente l'opinione che ha di se stessa al riguardo. Le consiglio di rivolgersi a un terapeuta che la aiuti a modificare questo modo di pensare, così rigido e disfunzionale, acquisirà maggior consapevolezza sull'origine di tali pensieri e potrete trovare assieme delle soluzioni su come affrontare tutto l'ambiente universitario con le difficoltà connesse.
A disposizione per qualsiasi chiarimento
dott.ssa Miculian
1 NOV 2022
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Gentilissima Alba, innanzitutto grazie per la condivisione. Credo che non sia facile gestire e vivere la situazione che descrivi. Potrebbe aiutarti intraprendere un percorso di terapia, in modo da esplorare insieme ad uno specialista, ed elaborare, quelle che sono le cause delle difficoltà relazionali che riporti.
Resto a disposizione!
AV
1 NOV 2022
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Ciao Alba, dev' essere dura vivere in un costante senso di ansia per i contesti sociali come quelli che tu descrivi.
Mi piacerebbe aiutarti a capire da cosa origina la tua ansia sociale per trovare insieme le strategie migliori per affrontarla con serenità e superarla.
Non esitare a contattarmi
1 NOV 2022
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Salve,
Lei sta parlando di un fenomeno in questo momento molto frequente: l'isolamento sociale. Dobbiamo considerare che il distanziamento sociale che abbiamo patito con la pandemia e l'uso della mascherina e l'abitudine a seguire lezioni da remoto, ha infranto il ritmo naturale di esposizione ai rapporti dal vivo. Infatti il mascherarsi toglie la possibilità di leggere le informazioni mimiche con cui segnaliamo interesse, sorpresa, gioia etc.. Quindi ciò che lei sta vivendo sembra essere un effetto di quello che si è vissuto per due anni e mezzo. Anche il distanziamento sociale sembra aver influito sulla capacità di stringere relazione. Per cui le consiglio di non scoraggiarsi e di andare comunque all'università e adottare dei comportamenti di ricerca del dialogo, anche se inizialmente le risposte saranno povere e scarse di interesse mostrato. Consideri che gli studenti sono tutti nella stessa condizione di deprivazione e quindi quelli che si riuniscono in gruppo ostentano forza e tendono a chiudersi nel piccolo gruppo, forse per paura di perderlo. Quindi avanti con coraggio verso la socializzazione. In ogni caso può beneficiare di un percorso di psicoterapia per affrontare la capacità di essere assertivi.
Pietro Salemme