Buonasera,
scrivo per chiedere consiglio a proposito del grande scoglio che mio figlio di 6 anni non riesce a superare: la socializzazione.
In 3 anni di scuola materna non è riuscito a farsi amici, solo un'amichetta più piccola di lui. In 3 anni non l'ho mai visto andarci volentieri, non è mai ritornato a casa felice. Sono stati 3 anni di colloqui con le maestre durante i quali esponevano sempre lo stesso problema: il bambino è tanto intelligente quanto asociale. Allora io ma anche mio marito ci siamo mossi per aiutarlo: sport, parco, ludoteca, merende a casa di qualche compagno. Ma niente. I bambini preferiscono giocare con altri e non con lui. Allora abbiamo pensato che fosse sfortuna: magari non ha trovato la classe giusta. Ora a scuola primaria purtroppo stiamo rivivendo la stessa identica situazione. Lui si aggrappa a un bambino inizialmente, quando però il gruppo comincia ad allargarsi e subentra qualche altro bambino e la tipologia dei giochi cambia (da giochi tranquilli e silenziosi a giochi movimentati) lui si allontana e preferisce stare da solo e con il tempo poi anche gli altri tendono ad escluderlo. Noi non sappiamo più come aiutarlo e soffriamo nel vederlo cosi.
Apparentemente sembra indifferente (a casa è addiritttura spesso nervoso, spocchioso, arrogante) ma sotto sotto quando lo sproniamo a parlare fa uscire la sua sofferenza e piangendo ci racconta.
Ringrazio e saluto cordialmente
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2 OTT 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Elisa,
penso che da un lato può avere un peso il temperamento timido e chiuso del bambino e che dall'altro le situazioni anche di gruppo non lo aiutano a sentirsi a suo agio e ad esprimersi ma anzi lo mettono in difficoltà in quanto di breve durata e non integrate nella sua vita.
Forse se il bambino avesse un fratellino o una sorellina con cui condividere stabilmente tempo, giochi e interazioni emotivo-affettive le cose cambierebbero.
Comunque, se nella scuola primaria iniziata, dopo qualche mese non si registra alcun cambiamento, suggerisco una psicoterapia familiare con un terapeuta dell'età evolutiva o sistemico-relazionale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
22 SET 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Elisa,
si ri-confronti con le maestre e con gli educatori/allenatori delle varie attività ludico/sportive; cercate di coordinarvi e collaborare per meglio individuare strategie utili e efficace ad aiutare il bambino,
Pur nel rispetto delle caratteristiche caratteriali e temperamentali, sarebbe utile comprendere se queste difficoltà rappresentano per il bimbo un vero e proprio disagio.
Lui ne soffre?
Quanto le VS aspettative agiscono nella relazione e nella comunicazione con lui?
Vi suggerirei un confornto anche con uno psicologo per meglio definire e inquadrare la questione.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Fumi
psicologa - psicoterapeuta
MILANO
22 SET 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Elisa la socializzazione per un bambino é effettivamente importante ma è anche importante riconoscere e rispettare le caratteristiche temperamentali. Se da una parte probabilmente il bambino è più introverso e tranquillo dei compagni, é compito degli adulti facilitate l'incontro con i pari. Le suggerisco di parlare con le maestre e magari anche con una psicologa dell'infanzia. Saluti
Dott.ssa Serena Costa
Psicologa dell'infanzia, Trentino
22 SET 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cari genitori, il vostro non è un caso isolato e mi sembra che tentativi ne abbiate fatti. Adesso ci sarebbe da vedere se il bambino non sia caratterialmente un po' asociale oppure non abbia bisogno di più tempo per prendere confidenza o altro o forse qualche disturbo caratteriale. Vi consiglio di rivolgervi di farvi seguire da una psicologa dell'età infantile. Tenetemi al corrente
Auguri
dr. Annalisa Lo Monaco