Perdonare mio padre

Inviata da Dora · 13 apr 2023 Terapia familiare

Nell'estate 2015 inizio ad avere problemi di salute. Il mio compagno, oggi marito, mi accompagna a tutte le visite. Risultato: probabile sclerosi multipla. Anziché trovare vicinanza e conforto, sento i miei genitori sempre più distanti nei miei confronti. Non sono mai stata sola, ho sempre avuto il mio compagno accanto con cui già convivevo e che mi ha dato tutto il sostegno morale e affettivo di cui avevo bisogno. In quel periodo mio padre, mi pagava il mutuo e prese questa situazione come un ricatto morale da parte mia per costringerlo a continuare a pagarmelo. In pratica era convinto che non avessi niente e che lo facessi solo come secondo fine. Mesi dopo ho saputo che ha addirittura contattato una cugina medico per "spiare" le mie condizioni di salute nell'ospedale dove ero in cura. Io pensavo alla mia salute, alla perdita della vista da un occhio e lui pensava a ricattarmi che non l'avrebbe più pagato. Io tornavo dal lavoro e lui mi aspettava davanti casa (abitavamo vicini di casa) per crearmi l'inferno e ribadendo ogni volta che erano gli ultimi mesi e che avrei dovuto cercare altrove questi soldi per un mutuo che lui stesso mi aveva convinto a fare. È arrivato a chiedermi di vendere casa mia per pagarlo e di andare a vivere con loro. Io non ne potevo più e mi sono trasferita a 10km da loro. In tutto questo, mia madre assente completamente. Il mutuo è terminato (ormai ne mancava poco) e poco tempo dopo ho avuto la diagnosi effettiva di sclerosi multipla. Mi ero già abituata all'idea e sia al lavoro (sono titolare di un'attività) sia con gli amici non ne ho fatto parola. Ai miei l'ho detto e hanno avuto un colpo, ma da quel momento non ho più voluto parlare della malattia. Faccio due visite e due risonanze l'anno, sto abbastanza bene e i miei genitori mi chiedono ogni volta come sto. Io evito l'argomento e rispondo a monosillabi. Qualche tempo dopo il mio compagno mi ha chiesto di sposarlo e io in chiesa sono voluta arrivare ed entrare proprio con lui senza mio padre. Il tempo è riuscito a farci riavvicinare e credo che lui si senta in colpa, ora è anche anziano e ha quasi paura a farmi domande. Io gli voglio bene, ma mi chiedo come si possa lasciare una figlia ad affrontare tutto questo e per fortuna ho avuto il mio amore vicino. Non riesco a dimenticare e perdonare non solo il fatto che mio padre non mi sia stato accanto ma anche quello che mi ha fatto passare. Non ho nessuna intenzione di rivangare il passato con lui e nemmeno di dirglielo. Vorrei solo non provare questo rancore nei suoi confronti quando penso a quegli anni.

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Miglior risposta 15 APR 2023

Cara Dora, grazie per averci confidato un frammento della tua vita.
Purtroppo, che ti è capitato con tuo padre non è qualcosa che può essere cancellato o modificato. Posso comprendere il tuo desiderio di abbandonare i sentimenti di rancore nei suoi confronti, considerata anche la sua anziana età e l’eventualità di un vicino saluto. Tuttavia, credo che quel rancore di cui ci parli faccia parte di te e della tua storia e che, piuttosto che essere eliminato o dimenticato, meriterebbe di trovare un posto preciso nella tua vita. Ricollocare ricordi, memorie e vissuti nel giusto tempo e nel giusto spazio, ci consente di elaborare il dolore di cui abbiamo fatto esperienza senza necessariamente negare una parte di noi. Tutte le emozioni, anche quelle negative, anche quelle che la nostra testa ci dice che non dovremo provare in quel momento o nei confronti di quella persona, meritano di essere accettate e riconosciute come parte di noi. Da noi sono nate e cresciute, in noi possono riposare.
Penso potrebbe essere utile per lei qualche incontro di supporto psicologico proprio per riuscire ad accettare queste emozioni e potere ricollocare nel passato, senza dimenticarle ma concedendogli lo spazio e il luogo che meritano: ciò che le ha causato sofferenza, va ricordato, custodito e osservato con cura, perché è lì che si nascondono i nostri bisogni autentici, che non devono mai essere persi di vista.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa, un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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16 APR 2023

Gentile Dora,
lei dice di non avere nessuna intenzione di aprire un dialogo con suo padre, dialogo che non avrebbe lo scopo di "rivangare il passato" ma di chiarire una incomprensione e un fraintendimento in merito alla sua malattia.
Sicuramente suo padre oggi prova vergogna per questo mentre lei prova rancore e tale situazione impedisce ad entrambi di fare il primo passo per un chiarimento e magari un riavvicinamento.
Tuttavia, considerando che suo padre è una persona anziana, che comunque le ha dato un qualche aiuto economico e che lei in parte si è già "sfogata" escludendolo dal suo matrimonio, forse potrebbe essere lei a fare questo primo passo per dare a lui la possibilità di spiegarsi e contemporaneamente a se stessa quella di metabolizzare sentimenti e vissuti dolorosi ancora presenti.
Se per questo ha difficoltà, può anche farsi aiutare iun un contesto di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 APR 2023

Buon pomeriggio Dora. Ancorarsi al passato e lasciare che influenzi negativamente il presente non è un bene. Credo tu debba concentrarti su te stessa e su questa fase delicata della tua vita. Il passato è passato. Capisco il tuo rancore e, magari, se può farti star meglio, potresti parlarne con tuo padre, in modo da lasciare alle spalle tutto ciò che è successo e riuscendo a capire le motivazioni che lo hanno condotto a non fidarsi di te ed a contrastarti. Vedrai che sarà pronto a chiarire. Forse ti è apparso incredulo perché la notizia era troppo dura da accettare.
Cerca, comunque, di vivere il presente, con serenità e con tutta la forza interiore, di cui hai bisogno per convivere con la tua malattia.
Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.

Giuliana Gaeta Psicologo a Roma

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14 APR 2023

Gentile Signora, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Mi dispiace molto per la situazione che ha vissuto e che sta vivendo, immagino non sia facile e non lo sia stato. Penso che sarebbe opportuno approfondire di più tutte le emozioni che lei ha vissuto e che la portano oggi a provare rancore, per questo potrebbe esserle utile intraprendere un percorso con uno psicologo, in modo tale da poter analizzare nel profondo ogni aspetto. Rimango a disposizione.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicologa

Dott.ssa Paola Cammareri Psicoterapeuta Psicologo a Gioia Tauro

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14 APR 2023

Gentile Dora, sicuramente i suoi genitori avranno fatto degli errori, tuttavia, da ciò che scrive, sembra piuttosto chiaro che
lei legga tutti i comportamenti di suo padre secondo uno schema rigido, frutto di distorsioni cognitive, certamente dovute
ad un contesto familiare poco adeguato, ma che comunque non la stanno aiutando a vivere serenamente il problema.
Sicuramente. all'interno del vostro contesto familiare non c' è mai stata una comunicazione efficace; siete sempre andati avanti
facendo ipotesi sui vari comportamenti, non sapendo che, il solo modo, per costruire delle relazioni sane è quello di esprimere in maniera chiara i propri pensieri e le proprie emozioni, non quello di leggere nel pensiero, arrivando ad "interpretare" e
stabilire con certezza le intenzioni altrui. Proprio per questo, le suggerisco di intraprendere un percorso psicoterapico ad
approccio sistemico relazionale che la possa aiutare a comprendere il funzionamento di certe dinamiche relazionali all'interno
del suo contesto d'origine, migliorando in tal modo la sua capacità di relazionarsi con sé stessa e con gli altri.
Le faccio tantissimi auguri.
Dott.ssa Daniela Noccioli.


Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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14 APR 2023

Buongiono
Sono molto dispiaciuto per la sua salute. e le sono vicina, purtroppo non sempre i genitori riescono a comprendere i figli, denota da come loro sono stati educati.
A lei consiglio dei colloquio con uno psicoterapeuta per analizzare le diverse tematiche.
lo puo ' fare anche online
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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14 APR 2023

Cara Dora,
in primis vorrei condividere con lei le parole del Buddha: Perdonate gli altri, non perché loro meritino il vostro perdono Ma perché Voi meritate la pace.
La sua rabbia nei confronti di suo padre è pienamente comprensibile e giustificabile. Nel momento in cui avrebbe avuto bisogno di maggior supporto lei è stata abbandonata e la sua malattia è diventata un peso e motivo di ricatto. Chissà quali motivazioni hanno spinto suo padre a questi atteggiamenti, forse una paura della malattia che è riuscito a affrontare solo attraverso un atteggiamento aggressivo nei suoi confronti.
Il perdono È un processo interiore, attraverso il quale non condoniamo il comportamento dell'altro ma rilasciamo quei sentimenti rancorosi che ci impediscono di vivere serenamente. È un atto d'amore verso noi stessi, e verso l'altro interno che ci abita, non verso la persona reale, non è dimenticare ma è guardare oltre e lasciare andare per stare bene.
Spero che queste mie considerazioni la aiutino e le permettano di ritrovare la serenità che merita. Resto a disposizione
Un caro saluto
Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso Psicologo a Torino

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14 APR 2023

Gentile Dora,
Innanzitutto la ringrazio per la condivisione. Nonostante la descrizione abbastanza dettagliata non ci sono elementi esaurivi per comprendere come mai suo padre sia arrivato a pensare che la sua fosse una tattica disperata per non pagare il mutuo. È comprensibile che lei faccia difficoltà a dimenticare la mancanza di un supporto da parte dei suoi genitori in un momento così difficile. Non può imporre a sé stessa di non dover provare rancore, dal momento che sembra che sia rimasto tutto in sospeso e mai chiarito. Il fatto che, dopo la diagnosi conclamata, non si è più parlato apertamente dell'accaduto, non le ha permesso di metabolizzare la sua rabbia. Sarebbe stato importante - o lo sarebbe tuttora - aprire un dialogo per dare significato all'accaduto in modo da permettere che tutti gli affetti accumulati in una situazione tanto stressante quale è stata, trovino il loro posto. Capisco che potrebbe essere doloroso farlo, ma un affetto negativo se non ha una strada dove defluire poi resterà sempre accucciato lì, levandole quella serenità mentale di cui mi sembra lei abbia bisogno. Se non è troppo tardi, proverei ad aprire un dialogo sull'accaduto.
Resto a disposizione.
Fabiana

Fabiana Navarro Psicologo a Maddaloni

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14 APR 2023

Buongiorno Dora,

Probabilmente tuo padre non era pienamente consapevole di quanto stesse accadendo nella tua vita e di cosa significasse per te.
Nonostante tutto hai avuto al tuo fianco un compagno amorevole che ha rappresentato una grande risorsa per te.
La rabbia ci dice che abbiamo vissuto un'ingiustizia e nel tuo caso è comprensibile ma a volte ci serve a nascondere una profonda tristezza che ci riteniamo incapaci di attraversare. Possiamo superare tutto questo dando un nuovo significato agli eventi e accettando che le nostre aspettative siano state deluse per diversi motivi. Probabilmente tuo padre pur nutrendo affetto per te non è stato in grado di supportarti in quel momento e, vale lo stesso per tua madre. Probabilmente parlarne con uno psicologo ed elaborare questo evento che sicuramente ha degli aspetti traumatici potrebbe esserti d'aiuto.

Dr.ssa Livia Costa

Dott.ssa Livia Costa Psicologo a Pescara

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14 APR 2023

Cara Dora,
Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza. Da quello che racconti sembra che tu sia ferita e arrabbiata per come siano andate le cose in passato e lo capisco. Hai affrontato un momento difficilissimo per te e l'unica cosa di cui avevi bisogno era il sostegno da parte dei tuoi genitori e non lo hai avuto, al contrario ti hanno ostacolato nel vivere la tua vita serenamente. Hai tutto il diritto di essere arrabbiata, ma se tu stessa riconosci che questo rancore ti fa soffrire, forse in fondo una parte di te vorrebbe perdonarli. Credo che sia importante che tu prenda in considerazione di intraprendere un percorso psicologico. I tuoi genitori hanno sbagliato, ma forse imparare a vedere le cose da un'altra prospettiva e ragionare sulle motivazioni che hanno portato i tuoi genitori a reagire in quel modo potrebbe aiutarti a superare il rancore e la sofferenza che la situazione ti ha provocato e forse piano piano arriverà il desiderio anche di perdonarli. Inoltre uno psicologo potrebbe darti supporto anche nell'affrontare la malattia, potrebbe essere una risorsa in più accompagnata al forte sostegno che già hai da parte di tuo marito.
Spero di essere stata utile e rimango a disposizione per eventuali chiarimenti o per una consulenza anche online.
Un abbraccio,
Dott.ssa Valeria Passavanti

Dott.ssa Valeria Passavanti Psicologo a Meda

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14 APR 2023

Cara Dora,
grazie per aver condiviso parte della tua storia che porta con sè tanta sofferenza e risentimento.
Ti invito a valutare la possibilità di intraprendere un percorso di terapia, all'interno del quale poter esplorare i sentimenti di rancore e risentimento nei confronti di tuo padre. Non si può imparare a non sentire un'emozione o un sentimento, ma si può dare loro un nuovo valore e significato.
In realtà il perdono è in primo luogo un dono che si fa a se stessi, il supporto di uno psicoterapeuta saprà saprà guidarti e accompagnarti in questo percorso.

Un caro saluto
Dott.ssa Melania Matzuzzi

Dott.ssa Melania Matzuzzi Psicologo a Cagliari

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14 APR 2023

Gentile Dora,
sono davvero molto dispiaciuta per quello che ha vissuto e che vive, ha subito contemporaneamente due grandi dolori ed è giusto che lei, adesso, si liberi di quel passato e di quel rancore, perchè, a lungo andare, questi pesi possono diventare troppo ingenti da sopportare.
Per questo il supporto di un professionista può essere davvero utile, per liberarsi da tutto ciò e per riacquistare leggerezza e serenità.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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14 APR 2023

Salve, mi dispiace sentire la difficoltà che hai dovuto affrontare durante il periodo in cui hai avuto problemi di salute. La tua esperienza sembra essere stata molto difficile, e il comportamento dei tuoi genitori nei tuoi confronti sembra aver aggravato la situazione. È comprensibile che tu provi rancore nei confronti di tuo padre per come si è comportato in quel periodo, e che questo possa continuare a causarti disagio ancora oggi. Sarebbe utile che tu iniziassi una terapia individuale per esplorare e affrontare questi sentimenti di rancore e dolore. In terapia, potresti esplorare il modo in cui queste esperienze ti hanno influenzato e lavorare su strategie per gestire questi sentimenti in modo più sano e costruttivo. Potresti anche esplorare i tuoi sentimenti riguardo alla diagnosi di sclerosi multipla e l'impatto che ha avuto sulla tua vita. In conclusione, sarebbe utile che tu iniziassi una terapia individuale per affrontare questi sentimenti di rancore e dolore. In terapia, potresti esplorare il modo in cui queste esperienze ti hanno influenzato e lavorare su strategie per gestire questi sentimenti in modo più sano e costruttivo.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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