salve sono vincenzo ho 45 anni, convivo da 5 anni, sono divorziato da 12 anni ed ho un figlio di 16 anni , lavoro, ho qualche coppia di amici x il w.e. ma quando la mia compagna va' via x lavoro 3 gg la settimana, io rimango solo e nonostante faccio sport leggo joga entro lo stesso in fibrillazzione perche' non riesco a stare assolutamente da solo e comincio a cercare chiunque pur di uscire la sera e se non ci riesco (cosa che accade spesso alla mia eta') entro in depressione perchè?
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19 GIU 2013
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Salve Vincenzo, difficile rispondere a quel suo "perchè" finale con così pochi elementi.
Ma le rimando una frase del suo post "quando la mia compagna va via per lavoro 3gg la settimana, io rimango solo (...)". Forse la chiave è indagare il rapporto con la sua compagna e le connesse dinamiche di dipendenza/autonomia.
Difficile dirle di più per il momento, se non che la decisione di intraprendere un percorso di terapia potrà aiutarla a far luce sulle sue domande.
Cordiali saluti
dott. Oscar Travino
24 GIU 2013
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Caro Vincenzo, ci sono poche informazioni, non è possibile rispondere al suo "perchè", sarebbe meglio rivolgersi a un psicoterapeuta per iniziare anche un breve percorso di conoscenza della sua storia personale e delle sue relazione specialmente il rapporto con la sua compagna, i suoi pensieri e timori nel momento in cui lei se ne va via per 3 giorni.... Cordiali saluti.
Dott.ssa Gussoni Nicoletta
20 GIU 2013
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Gentile Vicenzo,
per individuare la causa del suo malessere bisognerebbe avere molte informazioni sulla sua storia personale. Può iniziare ad osservare i contenuti dei suoi pensieri quando resta solo e cercare di definire di cosa ha paura.
Sono a sua disposizione per ogni chiarimento.
Cordialmente
Dott.ssa Cristina Mencacci
20 GIU 2013
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Caro vincenzo,
molto spesso per comprendere meglio il disagio attuale bisogna risalire alla nostra infanzia e alle relazioni con le figure significative. Provi a rivolgersi a uno psicologo della sua zona per una consulenza.
19 GIU 2013
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Gentile Vincenzo, il suo "riempirsi" di situazioni ed occasioni è un'ottima cosa, ma il fatto che normali momenti vuoti, di maggior contatto con se stessi, diventano fonte di ansia e conseguentemente si è costretti a rifuggirne, allora c'è un problema. Scoprire quale sia e che origini abbia è compito di una Psicoterapia, che a questo punto le suggerirei. Alla lunga, inoltre, cercare di riempire ogni piccolo vuoto, diventa un'estenuante costrizione. Disponibile per eventuali chiarimenti. Buona giornata. Dott.ssa S. Orlandini
19 GIU 2013
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sono sempre stato cosi sin da bambino amavo mille giochi e mille amici ora preferisco le donne quindi mi cerco spesso appuntamenti galanti
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
19 GIU 2013
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buongiorno Vincenzo
stare da soli è il sinonimo di stare con se stessi, con le proprie paure e i propri bisogni. non è affatto semplice! le consiglio di contattare una psicoterapeuta per capire che cosa le impedisce di stare solo fino a sentirsi quasi depresso.
19 GIU 2013
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Caro Vincenzo,
deve ripristinare la capacità di "stare" , della "calma".
In questa sede non mi è possibile comprendere le motivazioni alla base del suo disagio.
La invito dunque a contattare un specialista nella sua zona, per un consulto ed un'analisi precisa.
Cordialmente,
Dott.ssa Raffaella Orlando
19 GIU 2013
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caro vincenzo,
per trovare una risposta, o forse più di una, alla sua importante domanda bisognerebbe approfondire la sua storia, sorpattutto la storia delle sue relazioni significative precoci. La capacità di essere soli è una conquista, una maturità a cui non si giunge automaticamente.
Ha sempre avuto questa difficoltà? oppure ha notato un cambiamento da qualche tempo a questa parte? e poi cerca la compagnia di chiunque oppure di persone specifiche? anche questa differenza può essere significativa.
19 GIU 2013
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Egregio signor Vincenzo,
un bravo psicoterapeuta ha la prerogativa e la capacità di ridurle i pensieri disfunzionali sulla solitudine e aiutarlo, nel brevissimo tempo, ad accettare l'idea della "solitudine" senza preoccupAZIONI inutili, occupando comuqnque il suo tempo con cose utili ed interessanti anche distraenti. Capire solamente il "perché" non può stare da solo, secondo me è utile (tanti colleghi, penso, che le risposnderanno in questa sede avanzeranno interessanti ipotesi su varie motivazioni) tuttavia diventa necessario per lei poter rimanere solo senza inultili preoccupazioni e sare solo non ostante la situazione di solitudine
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentakle a udine
19 GIU 2013
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Salve Vincenzo, purtroppo non conoscendo la sua storia, è un po' difficile darle una risposta, mille potrebbero essere i motivi, se lo ritiene opportuno contatti un terapeuta della sua zona, magari insieme potrete trovare l'origine di questa paura.
Saluti