perché mi sento sola anche con un ragazzo e degli amici?

Inviata da mavimavi3669 · 23 gen 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera, sono una ragazza di 22 anni, ho degli amici e il ragazzo. Di tutti i miei amici, che amo infinitamente, solo uno di loro è simile a me (sensibile, poco superficiale e siamo entrambi molto sensibili all’arte, per far capire il tipo di personalità ) ed è l’unico che purtroppo vedo raramente.
Tutti gli altri sono molto diversi da me e gli voglio tanto bene così come sono, ma mi sento incredibilmente sola quando sono con loro. Non riesco a capirli e loro probabilmente non capiscono me… A questo però ci sono abituata, ho passato un’infanzia e un’adolescenza in cui il sentimento che provavo più spesso era la solitudine. La cosa che però mi fa soffrire è il fatto che mi sento sola soprattutto con il mio ragazzo; lui è un ragazzo molto dolce ma messo a confronto a me, è così “semplice”, ha avuto una bellissima infanzia felice e ne sono molto grata, ma ci sono così tanti miei comportamenti che non riesce proprio a comprendere, solo recentemente, a seguito di alcune mie crisi emotive e nervose ha iniziato un po’ a comprendere la mia sensibilità.
Il fatto è che lui è appunto molto “semplice”, ha pochi interessi e in generale non si pone tante domande sulla vita; quando proviamo a fare un discorso più profondo, a malincuore trovo che lui sia molto più “in superficie” e questo mi fa sentire terribilmente sola, incompresa ma soprattutto mi sento in colpa, perché so che lui mi ama ma allo stesso tempo non riesco ad ottenere una connessione che sia davvero profonda. (vorrei aggiungere che ho conosciuto un suo amico, in compagnia del mio ragazzo stesso, con il quale ho avuto una breve ma profondissima connessione e al quale penso spesso, perché sento di non essere mai stata capita come ha fatto lui) Spero che queste mie parole non vengano interpretate come un’arroganza o un senso di superiorità riguardo al discorso della profondità di pensiero, perché viene davvero da tutta la mia sincerità e questa cosa mi fa soffrire spesso…

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Miglior risposta 1 FEB 2024

Gentile utente,
potrebbe essere che lei, quando accenna a crisi emotive e nervose, confonde la "sensibilità" con la "fragilità" che sono due concetti abbastanza diversi.
D'altra parte sarebbe stato interessante se lei ci avesse esemplificato alcuni dei suoi comportamenti che il suo fidanzato non riesce a comprendere mentre non sembra nemmeno essere poco empatico se lei si sente amata anche perchè definendo lui "superficiale" esclude che possa essere lei un pò "pesante".
Tuttavia, a questo punto se non si sente capita da lui ma si sente capita dal suo amico con cui ha scoperto una profondissima connessione, può anche parlargliene con sincerità e rincorrere giustamente la sua felicità chiudendo questa relazione ed aprendone un'altra.
Prima però le consiglierei di chiarirsi le idee in un contesto di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 FEB 2024

Gentile Mavi,
grazie per la condivisione della sua esperienza. Deve essere difficile trovarsi in contesti pieni di gente, ma percepire un senso di solitudine. D’altra parte, è importante riflettere su ciò che ci fa stare bene. Ha accennato ad un’infanzia e adolescenza caratterizzate da solitudine, sicuramente ciò che è stato non può essere modificato, ma è fondamentale non cadere nell’abitudine. Ha ancora una vita per splendere e per trovare persone che la illuminino.
Esplorare i suoi vissuti, le sue emozioni e i suoi pensieri potrebbe aiutarla e facilitare la comunicazione con il suo ragazzo, magari per capire insieme come poter migliorare la vostra connessione. Mi sento di rassicurarla per l’arroganza di cui parla che non traspare assolutamente, la sua sensibilità può essere anche un punto di forza! Le consiglio di ascoltarsi e magari farsi ascoltare. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla e accompagnarla nel suo viaggio interiore.
Rimango a disposizione per qualsiasi necessità.
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Dottoressa Laura Galati

Dott.ssa Laura Galati Psicologo a Torino

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7 FEB 2024

Gentile Mavi, è doloroso e triste che lei abbia passato la sua infanzia ed adolescenza con il sentimento della solitudine. Mi dispiace anche che non sia ancora riuscita a sentirsi connessa con le persone che sente più vicine. Dalle sue parole arriva molta sofferenza emotiva e 'distanza' relazionale...sono aspetti molto importanti ed impattanti da esplorare ma soprattutto di cui prendersi cura. L'accenno a questo ragazzo con il quale si è sentita connessa è un altro elemento di riflessione che, dal di fuori, può essere letto sia come speranza sia come opportunità, e da lei?
La invito a prendere in considerazione una terapia personale per contattare, a due, questa sua amica-nemica solitudine e decidere cosa vuole diverso oggi per lei. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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5 FEB 2024

Gentile utente, grazie per essersi aperta con i dottori della piattaforma!
Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso al non sentirsi capita in molto situazioni della sua vita. E' particolare che, nonostante la sua profondità, le persone intorno a lei siano abbastanza lontane da questo "standard" e, nonostante lei le ami profondamente, è comprensibile che non trovi lo spazio di confronto che vorrebbe se le caratteristiche sono queste.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e comprendere che tipo di relazioni ricercare in futuro.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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4 FEB 2024

Ampli pure la gamma delle sue conoscenze e amicizie e chissà che abbia l'opportunità di entrare in contatto, il più spesso possibile, con persone che maggiormente le somigliano.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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1 FEB 2024

Gentile Mavi,

Grazie per la sua condivisione, immagino non deve essere facile mettersi a nudo rispetto alla propria sensibilità e al senso di solitudine. Condivido ciò che hanno detto i colleghi, vivere costantemente de-sintonizzati nelle proprie relazioni significative non è sinonimo di arroganza ma è espressione di un’esperienza dolorosa. Non c’è nulla di male nel desiderio di intrecciarsi a persone che percepiamo come simili al nostro modo di fare esperienza nel mondo, ci permette di nutrire alcune parti e bisogni che abbiamo, soprattutto se nella nostra vita abbiamo fatto poche esperienze di connessione e appartenenza. Allo stesso tempo, avere persone che nutrono interessi e modalità di pensiero diversi può darci spunti alternativi, alleggerendo anche i carichi che, a volte, una grande sensibilità e riflessività possono comportare nella nostra quotidianità.

Sfrutti questa sua qualità di scavare e scendere in riflessioni più profonde, per esplorare in un percorso di psicoterapia il senso di solitudine che la accompagna nel contesto delle sue relazioni. In questo modo potrebbe acquisire più consapevolezza di cosa vogliono comunicarle le sue emozioni, quali sono i bisogni che sente come poco nutriti e scegliere come e con chi prendersene cura, magari accogliendo alcune qualità proprie delle persone che già costellano la sua vita e creando un contatto con chi sente invece più allineato a lei.

Se ha piacere, resto a disposizione per un confronto, anche online.
Le auguro di trovare qualcuno o qualcosa che possa lenire la parte di sè che si sente più sola..
Un caro saluto!

Dott.ssa Elena Maria Tamburrini - Psicologa Clinica

Dott.ssa Elena Maria Tamburrini Psicologo a Padova

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30 GEN 2024

Ciao,

non penso affatto che la questione di cui racconti abbia a che fare con senso di superiorità o arroganza perché traspare chiaramente la sofferenza che poi questa non connessione ti porta.
Mi sembra di leggere tra le righe che tu possa aver avuto esperienze o comunque una vita che ti ha portato ad essere forse più sensibile alle questioni più profonde e, allo stesso tempo, desiderosa di poterti connettere con qualcuno con cui poter condividere questa tua interiorità, sentirti compresa, connessa appunto.

La relazione con il tuo ragazzo sembra ripresentarti questo senso di disconnessione. Hai mai pensato di chiedere un supporto psicologico? Anche solo per poter rimettere in ordine ciò che provi dentro di te, che ruolo ha questa solitudine, chiarire meglio chi tu sia come persona, insomma tutti aspetti che credo possano servirti molto per riuscire anche a sentire relazioni più connesse con gli altri. A volte comprendere meglio se stessi e scoprire punti inaspettati di come si funziona, può cambiare il modo di vedere e sentire emotivamente le relazioni, sia quelle nuove, sia quelle che ci sono già.
È importante che la tua sensibilità possa diventare un punto a favore della tua persona, non una sorta di condanna alla solitudine a cui semplicemente abituarsi.

Ti auguro il meglio, un saluto!
Dr. Luca Bacchiega

Dr. Luca Bacchiega Psicologo a Gallarate

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30 GEN 2024

Buonasera, nella sua richiesta non ci vedo assolutamente nulla di strano, in quanto ogni individuo ad un certo punto della propria vita sceglie di iniziare nuovi percorsi, il suo è orientato verso quello che lei chiama “profondità”, sensibilità. Questo suo essere, questa sua esigenza non deve comunque indurla ad avere un pregiudizio nei confronti della vita degli altri in quanto ogni persona è libera di vivere come meglio crede e sente. Pertanto le posso dire che molto spesso più si diventa consapevoli della propria vita, della bellezza della vita nelle sue molteplici sfumature, più ci si sente estranei in questa società offuscata dal nulla, nella vita è importante la qualità delle cose più che la quantità. Inoltre la domanda che le faccio e che magari dovrebbe farla riflettere come mai enfatizza questo rapporto intellettuale con questa persona paragonandolo al suo attuale ragazzo. Forse lei vuole dire di più di quello che scrive. Resto a sua disposizione. Cordialmente.
Dott. Garganese Francesco

Dott. Francesco Garganese Psicologo a Taranto

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