Difficoltà a farmi degli amici, mi sento sempre sola

Inviata da Laura · 15 apr 2018 Relazioni sociali

Buonasera,
sono una ragazza di 22 anni. Vi scrivo per avere un parere riguardo un problema che ho da ormai tanti anni e che ultimamente sta condizionando la mia vita. Sin da quando ero alle medie ho avuto difficoltà a farmi degli amici, non tanto per timidezza, quanto per una sorta di "insicurezza cronica" che provo nella gran parte delle situazioni sociali. Quando parlo con una persona nuova non riesco ad evitare di analizzare ogni cosa che faccio e che dico, di pensare "oddio, se dico questa cosa sembro stupida", "oddio, gesticolo troppo" o "chissà cosa sta pensando di me", alla fine passo così tanto tempo a controllarmi mi viene solo voglia di scappare il prima possibile perché mi sento esausta. Ho un paio di amicizie significative, ma una parte di me avrebbe sempre voluto far parte di un gruppo, avere una cerchia di persone con cui fare le cose, insomma. Quando arrivano momenti dell'anno come il mio compleanno, capodanno o pasquetta, non so mai con chi uscire perché non ho un gruppo di amici e i pochi che ho giustamente hanno i loro programmi e fanno le loro cose. Molto spesso alla fine mi unisco al gruppo del mio ragazzo, ma mi sento sempre come una semplice "cornice", una che è stata invitata solo in qualità di fidanzata di qualcun altro. Senza togliere il fatto che so già che se dovessi lasciarmi con lui perderei tutte quelle conoscenze, e quindi forse non vale neanche la pena affezionarmi troppo. Vorrei tanto essere una di quelle persone che riesce a socializzare con tutti e ad adattarsi a ogni situazione, mentre io, in 5 anni di liceo, non venivo invitata alla maggior parte delle feste perché non ero riuscita a legare coi compagni, e in 3 anni di università mi sono fatta praticamente un solo amico. Non ho nemmeno fatto la festa di laurea perché mi sembrerebbe imbarazzante festeggiare in 5 con persone che nemmeno si conoscono tra loro. Come posso fare per uscire da questa trappola? Una parte di me vorrebbe aprirsi al mondo, ma l'altra si sente intimorita e incapace di essere apprezzata per quello che sono.

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Miglior risposta 18 APR 2018

Cara Laura, tu stessa parli di una "insicurezza cronica" che ti porta a controllarti in ogni minimo movimemto, e a non aver fiducia nelle tue capacitâ. Dove hai imparato che non vai bene cosí come sei? Quando hai capito che sei destinata a restare da sola perché non sei "abbastanza" per gli altri? Questo per dirti che spesso il nostro disagio si riversa anche nelle nostre relazioni, rendendoci insoddisfatti e infelici. Hai mai valutato l'idea di fare un percorso psicologico? Avere uno spazio esterno di elaborazione potrebbe essere una sorta di "palestra" per le tue relazioni, e potrebbe farti scoprire delle risorse inaspettate. Un grosso in bocca al lupo per la tua vita, dott.ssa Daniela Cannistrâ.

Daniela Cannistrà Psicologo a Seregno

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17 APR 2018

Ciao Laura,
leggendo le tue parole mi viene di invitarti a porre a te stessa una domanda, che in apparenza può apparire strana ma che mi immagino possa permetterti di cogliere un aspetto importante del tuo modo di porsi nei confronti degli altri: quale è il vantaggio che ricavo dal non ricercare, costruire ed impegnarmi in salde e strutturate relazioni amicali? In pratica, cosa ho da guadagnarci dal non avere amici? Cosa me ne viene di buono o, al contrario, cosa non me ne viene di non buono da questo mio comportamento?
Partendo dal presupposto che ogni essere umano costruisce e perdura nei suoi comportamenti in quanto gli garantiscono un minimo di "ritorno" verso se stesso in termini positivi (nel senso che ci guadagna qualcosa, soprattutto dal punto di vista emotivo), credo che darsi una risposta a questa domanda possa essere un buon punto di partenza per comprendere e, se vuoi, modificare questo tuo comportamento.
Rimango a disposizione per ogni domanda o richiesta.
Un saluto.

P. Salvi

Dott. Pierluigi Salvi Psicologo a Empoli

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