Buonasera, sono una ragazza di 23 anni. Sono stata per un periodo non lungo (meno di un anno) con un ragazzo che abita in un'altra città, conosciuto da un amico in comune. Abbiamo subito stabilito una certa intesa: entrambi abbiamo dei trascorsi familiari non facili, soprattutto lui e questo mi permetteva di trovare in lui una certa sensibilità, rara per i ragazzi della mia età. La storia è iniziata bene ma nonostante tutto notavo sempre un grande sospetto suo nei miei confronti, accentuato dal fatto di non vivere nella stessa città. Dubitava sempre di quello che dicevo, di dove andavo, del mio passato, pensava sempre che frequentassi qualcun altro. Lui mi spiegò all'epoca che questa incapacità di fidarsi degli altri se la porta dietro in seguito al divorzio dei suoi genitori e dei trascorsi poco piacevoli che ha avuto con loro (l'hanno lasciato da solo quando era ancora molto piccolo). Tutto ciò giunge al culmine quando un giorno che ci dovevamo trovare purtroppo ho dovuto disdire per motivi personali. Lui ha iniziato seriamente a pensare che io avessi un fidanzato e lo prendessi in giro, nonostante io in tutti quei mesi non abbia mai sentito ne visto nessun altro. anzi posso dire che quello che provavo verso di lui era molto forte. Ho cercato di rassicurarlo ma niente. Dopo circa 2 mesi ha ricevuto la notizia di essere stato preso in un'università importante (che implicava anche un trasferimento) e da allora il rapporto si è rotto del tutto. ha cominciato a trattarmi con superiorità, a dirmi che quello che studiava lui era più difficile..mi criticava su tutto, sia carattere che aspetto fisico..anche io ho sostenuto un test per un'università importante e lui sosteneva che non ce l'avrei fatta (invece l'ho passato). dopo 2 mesi di tutto ciò, passati sempre ad andare da lui e mai che lui sia venuto da me, sono riuscita a chiudere la relazione, soffrendoci parecchio e con l'autostima a pezzi per le continue critiche. Tutt'ora a distanza di quasi un anno quelle critiche ancora mi pesano, non riesco più a vedermi carina e in gamba, nonostante io abbia una laurea e stia frequentando un corso importante. Continuo a dirmi che sono sbagliata e che se fossi stata diversa gli sarei piaciuta di più, se fossi stata più bella o intelligente. Lui dopo che l'ho lasciato ha cominciato a scrivermi che gli dispiaceva, che probabilmente l'aveva fatto per paura di perdermi, che mi ha allontanata per paura che io gli facessi del male. Tutt'ora mi scrive ogni tanto e mi dice che gli manco. Io ho sviluppato nei suoi confronti una sorta di rifiuto, per come mi ha fatta stare e per l'immagine negativa che lui mi ha dato di me stessa. Ho capito che non posso stare con un ragazzo così emotivamente instabile, che mi butterebbe giù ogni qualvolta si sentisse minacciato. Mi scrive ma non rispondo, so che gli devo stare lontano. Nonostante questo rifiuto però non posso fare a meno di sentire la sua mancanza, la mancanza di come era prima di venire investito dai mille sospetti nei miei confronti. Lui si giustifica spesso dicendo che è a causa del suo passato difficile che ha questi comportamenti. Fino a che punto è opportuno "giustificare" una persona che ha avuto un brutto passato? Perché è così difficile staccarsi da una persona, per quanto sia sbagliata?
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8 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buongiorno Emma,
la questione non è quanto si possa giustificare il comportamento di una persona per il suo passato, ma quanto questa giustificazione le fa bene? Mi sembra che il rapporto con questo ragazzo sia stato distruttivo per lei e che abbia incrinato la sua autostima. Forse fa fatica a staccarsi perchè non lo ha mai fatto in maniera definitiva (lo ha comunque sentito in questo ultimo anno).
Il suo valore non dipende dal giudizio degli altri, ma da come lei si valuta e valuta le sue capacità. E mi permetto di dire che, da quello che scrive, mi sembra che abbia superato molte prove in maniera brillante.
Forza che ce la farà sicuramente!!!
Un saluto
8 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara Emma
io penso che un barlume di consapevolezza questo ragazzo l'abbia avuta nel momento in cui ha realizzato mentalmente di essersi comportato in quel modo "per paura di perderla e quindi l'ha allontanata" (riprendo dalle sue parole) e, addirittura demolita (quindi la paura doveva essere davvero tanta).
Questo meccanismo ben conosciuto fin dalla favola "la volpe e l'uva " di Fedro conferma l' insicurezza profonda e la paura di abbandono che segna la struttura di personalità e lo stile emotivo di questo ragazzo; non conferma invece nulla di lei e questo quadro direi che proprio con lei non ha attinenza alcuna.
Si comprende che lei senta la mancanza di lui ma certo trovarsi in relazione con soggetti di questo tipo (che soffrono e fanno soffrire) non è la cosa migliore che possa capitare o che si possa accettare, soprattutto se il soggetto in questione non prende la ferma decisione di risolvere i suoi problemi e di farsi aiutare da esperti.
Questa storia le ha lasciato un segno, e pertanto ora potrebbe essere utile anche a lei un aiuto psicologico per liberarsi totalmente da queste suggestioni negative che le sono state instillate e per rafforzarsi emotivamente nel recupero totale di una visione sana e obiettiva di se stessa.
Auguri di cuore.
Dott Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
7 GEN 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera Emma,
innanzi tutto non lasciarti abbattere dalle critiche: l´amore di solito non esige di essere un piú-qualcosa e di diventare qualcosa di migliore o di diverso rispetto a quello che si è. Ti stai impegnando molto con l´universitá, da quel che mi sembra di capire, inoltre ti interroghi e non dai le cose per scontate e questi sono grandi pregi! Tienine conto.
Sulla domanda su quanto sia opportuno giustificare il passato del tuo ex, non c´è una risposta univoca valida per tutti, dipende da te e dal fatto di essere disposta a dargli una possibilitá per mostrarti se ti tratterá davvero in modo diverso da prima oppure no.
Puó darsi che lui sia davvero pentito di come ti ha trattato in passato, puó darsi che forse adesso se stesse con te ti tratterebbe con diversamente e con piú rispetto in confronto a prima. So di relazioni che sono ripartite alla grande dopo che uno dei due ha perdonato l´altro per i suoi errori, ma perché ció accadesse è stato necessario che ognuno imparasse dai propri errori, impegnandosi a non ricommetterli ed impegnandosi a trattare l´altro con rispetto, prima di tutto. Se entrambi siete disposti ad impegnarvi e a non ripetere gli errori passati, penso che giustificare, perdonare e dare un´altra chance sia possibile. Ma se invece pensi che non sia possibile rimarginare la ferita delle sue frasi svalutanti e richiedenti, penso che possa essere opportuno che tu riparti da te stessa, apprezzandoti per quello che sei e non lasciando che le valutazioni negative degli altri ti abbattano. Entrambe (quella di giustificare/perdonare o quella di stare da soli con se stessi) sono alternative possibili, ma è opportuno che sia tu in primo luogo a fare chiarezza con te stessa su ció che vuoi.
Per rispondere alla tua seconda domanda, è faticoso allontanarsi da una persona e anche da chi ci ha trattato male, perché le vogliamo bene e/o, perché nonostante tutto il male che puó averci fatto, riteniamo che abbia fatto anche qualcosa di buono per noi (per esempio, averci voluto bene prima di criticarci).
In bocca al lupo per tutto.