Passato presente

Gent.le Vittoria
Capisco la paura che prova, sembra quasi tema di diventare quella che non è, che in qualche modo il suo presente sia "inquinato" dalla sua esperienza pregressa. Non deve essere stato facile per lei affrontare una relazione tossica ma, si permetta di ricordarselo, ha trovato la forza e la determinazione di "uscirne" e di manifestare il suo amore in una nuova relazione. E questa non è cosa da poco, riaprire il proprio cuore: amare ed essere amati.
E la reciprocità sembra non mancare in questa nuova storia sentimentale. Proprio questo nuovo sguardo potrebbe permetterle di concentrarsi sull'esperienza presente, vivendo appieno le nuove emozioni e il tempo di dualità, focalizzandosi su quello che sta vivendo. Più ricca è l'esperienza presente, più il passato diventerà periferico e lontano.
Accetti che qualche volta possa ricomparire con pensieri e/o emozioni disfunzionali, non combatta, ma si focalizza su qui ed ora che sta vivendo, gratificandosi per la strada che ha percorso fino a qui ed assaporando tutte quelle emozioni utili al suo benessere emotivo.
Buone cose

Buongiorno Vittoria, mi spiace per quello che sta vivendo ma pare ci sia tanto del suo passato da dover ancora elaborare, per stare meglio sarebbe d'aiuto affrontare tutto ciò in un percorso psicologico. Rimango disponibile per tale scopo.

Salve cara, la ringrazio per aver scritto.
I nuovi legami riportano spesso alla luce quanto rimasto in sospeso e inelaborato nei precedenti rapporti, che lasciano inevitabilmente delle tracce che possono trascinarsi ed essere spostate nei legami successivi, in una ripetizione che tuttavia inizia ad interrogarla. Motivo per cui potrebbe essere prezioso aprire la questione che pone in uno spazio terapeutico dedicato in cui dar voce a quei pensieri in cui non ci si ritrova e che a catena portano a immaginare scenari avversi.
Con l’augurio che possa trovare il percorso più adatto, le porgo un cordiale saluto!
Dott.ssa Di Costanzo

Gentilissima Vittoria, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo le difficoltà relazionali e di fiducia che stai attraversando. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere le motivazioni sottostanti le difficoltà di fiducia che proponi, in modo da individuare delle strategie per fronteggiarle.
Resto a disposizione
AV

Gentile Vittoria,
la storia delle relazioni tossiche è sempre quella, e che siano relazioni affettive o finanche violenza psicologica (mobbing) sul posto di lavoro...
Si crede che eliminando il problema, il problema sparisca ma, in realtà, si è subito una sorta di inquinamento che ci obbliga a rimanere sulla spiaggia a pulire sassi ed animali anche quando la petroliera che ha sversato il suo materiale inquinante è stata portata via dal mare. Mi consenta il parallelismo senza voler togliere nulla al suo malessere.
La buona notizia è che quell'inquinamento è recuperabile, reversibile, e, di certo, un percorso psicologico può essere determinante in questo (e se lo desidera mi rendo disponibile).
Quanto ci può mettere? Quanto tempo ci vuole per "ripulirsi", per tornare a vivere liberamente e non più sotto il giogo delle paure indotte, dello svilimento, della fragilizzazione?
Se la sua volontà di cambiare la situazione, e in meglio, è ferma e costante, le garantisco che la cosa non richiederà degli anni, tanto più che questa "pulizia" deve anche salvaguardare la nuova relazione.
Ad ogni modo, il piccolo consiglio che mi permetto di lasciarle al termine è: NON lasci MAI che le sue paure (indotte) modulino la sua nuova relazione. E' già una cosa molto buona che lei ne sia pienamente consapevole. Quindi, tramite questa consapevolezza, metta freno ad ogni richiesta o pressione atta a portare la nuova coppia all'ombra della vecchia e patologica.

Spero di averle lasciato qualche valido spunto di riflessione
Cordialità
dott. Alessandro Pedrazzi

Gentile Vittoria,
mi dispiace per la situazione e per quello che ha dovuto subire in passato. Riguardo al problema attuale penso che finora lei l’abbia gestito molto bene: è stata onesta e aperta con se stessa e con il suo partner, senza incolparlo ma cercando insieme di capire quale potrebbe essere una soluzione. Inoltre, ha scritto questo post, chiedendo aiuto a dei professionisti e ha iniziato a interrogarsi sull’origine di queste paure e insicurezze che non sente parti di se stessa. Il passo successivo potrebbe essere quello di intraprendere una terapia psicologica personale per riuscire a elaborare il vissuto che è derivato dalla scorsa relazione.
Subire maltrattamenti per due anni lascia un segno e, seppur lei abbia trovato dentro di sé la forza di denunciare e di andare avanti, è comprensibile che alcune cicatrici siano rimaste e che ci voglia tempo e un lavoro interiore per riacquistare maggiore fiducia in se stessi e nell’altro.
Un caro saluto,
Dott.ssa Paola Rosci

Cara Vittoria,

Immagino la difficoltà nel gestire queste sue paure. Nelle relazioni capita spessissimo di proiettare timori e dubbi che sono più nostri che frutto del rapporto stesso. La paura di perdere l'altro, inoltre, fa spesso essere estremamente controllanti o in allerta. Proprio questo però crea un circolo vizioso che non fa che alterare degli equilibri e si finisce per allontanare l'altro piuttosto che assicurarsi la sua vicinanza.
Le consiglio un percorso psicologico per affrontare tutto ciò.

Un caro saluto,
Dott.ssa Viviana Ciavatta

Buonasera Vittoria,
Lei e' stata molto coraggiosa ad interrompere la relazione violenta in cui si e' trovata ed a denunciare l'uomo che la maltrattava. Dimostra grande coraggio anche a investire in una nuova relazione, in cui si mostra apertamente vulnerabile col suo compagno. Infine, e' evidente il suo sforzo di non lasciare che l'esperienza passata colori quella presente. In tutto questo gran lavoro che ha fatto e sta facendo, un supporto potrebbe essere d'aiuto. Una terapia individuale le darebbe la possibilita' di elaborare l'esperienza passata e contenere l'impatto che ha sulla sua relazione presente. Il suo desiderio di vivere in modo sereno la sua relazione e' leggittimo e Lei merita sicuramente di concedersi quella possibilita'.
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Calvano

Buongiorno Vittoria,
dopo la pessima e pericolosa relazione avuta con l'uomo precedente é andata a parlarne con uno/a psicologo/a ?.
Se non é così si rivolga ad una/a professionista in quanto occorre scoprire che cosa l'ha tenuta in quella relazione e che cosa la porta a svalutarsi, al fine di ricostruire sé stessa, i suoi desideri e aspettative ,e sue urgenze e bisogni. La sua é una profonda insicurezza verso di lei e sfiducia verso il mondo esterno che la porta a pensare di non valere abbastanza agli occhi del suo attuale ragazzo ed ai suoi.
La situazione che descrive necessita di un luogo ove si senta al sicuro, in modo che si senta accolta e aver la possibilità di raccontare il suo mondo interiore e tutte le situazioni violente e svalutanti che ha trascorso, in modo che lei possa guardare al presente ed al futuro con maggior serenità e senza paure e dubbi sul suo valore.

Intanto prenda un quaderno ed inizi a scrivere tutte le sue paure, aspettative, sogni, ambizioni e desideri che ha o che vorrebbe avere, cosi che il tutto risulti più evidente e concreto a se stessa.
Scriva anche le qualità e le capacità che si riconosce ,anche se per ora le può risultare un po' difficile.
Quando le vengono questi pensieri negativi esca e vada a fare una passeggiata e poi se ritornando li ha ancora, li scriva e li legga ad alta voce. Così facendo sentirà la propria voce e non solo quella mentale che la può portare a provare sensazioni e pensieri confusi che si accavallano e autosvalutanti.
Lei ora ha un buon rapporto, anche se a distanza, per cui a maggior ragione si faccia aiutare in questo lavoro su di sé che la porterà a scoprire il mondo di Vittoria e i suoi tesori.
In questa sede non si può fare più di tanto.
Cordialmente
Dott. Giancarlo Mellano

Vittoria cara, dunque lei ha ben chiara la dinamica che sta vivendo. Che è già un ottimo punto di partenza. Potrebbe sempre rivolgersi ad un terapeuta per lavorare sulla sua autostima.

Buonasera Vittoria. Innanzitutto ci tengo a dirle che è stata molto coraggiosa nel voler condividere con il suo attuale compagno questa situazione di fatica e sofferenza che sta attraversando: ciò denota un atto di fiducia molto importante non solo nei confronti del suo fidanzato ma anche verso sè stessa. Ha dimostrato infatti, di essere in grado di mettersi in discussione e di essere capace di chiedere aiuto, due cose che non sono così scontate. Si è resa disponibile a riconoscere che sta vivendo un momento di difficoltà e fragilità, peraltro del tutto comprensibile considerata la situazione pregressa relazionale. Le cosiddette relazioni "tossiche" e disfunzionali attaccano i punti fermi che abbiamo ma che sono già di per sè vacillanti, presumibilmente infatti la sua disistima era già precaria prima, attaccata ulteriormente da manipolazioni che poco hanno a che vedere con l'amore. Un altro elemento da tenere in considerazione è la paura dell'abbandono. A volte questa paura diventa un vero e proprio terrore che ci porta a temerlo così tanto al punto di fare in modo in maniera (più o meno consapevole) di causarlo per davvero . Senza dubbio è fondamentale, se desidera davvero instaurare una relazione equilibrata e sana, iniziare un percorso con un professionista che la renda consapevole delle motivazioni che stanno alla base della sua paura dell'abbandono, della disistima verso sè stessa e soprattutto delle dinamiche che mette in atto all'interno di una relazione andando a capire da dove viene la convinzione di non essere mai abbastanza al punto di temere di essere sostituita da chiunque. Forse non crede di meritarsi davvero di essere amata? Queste sono tutte domande che potrà approfondire con la persona che sceglierà per aiutarla a trovare il bandolo della matassa che le farà affrontare meglio le paure nelle relazioni.
Un caro saluto.
Dottoressa Annalisa Bellini

Le relazioni a distanza proprio per fatto di essere a distanza sono facilmente soggette a portare dubbi ed insicurezze che lei manifesta.
Sono certo che anche la brutta esperienza della sua relazione passata, che andrebbe approfondita, l'abbia resa più fragile ed insicura sulle sue relazioni future.
I pensieri di per se stessi sono pensieri non prove di verità. Ad es. se lei pensa che il fidanza la tradisca non significa che sia necessariamente vero. Allo stesso se sente il suono delle sirene di un ambulanza e pensa " una mia amica ha avuto un incidente" questo non significa che sia vero.
I nostri pensieri non sono prova di verità ma semplicemente pensieri.
Tuttavia una relazione ha bisogno di serenità da entrambe le parti per poter crescere e mantenersi.
La distanza c'é e questo è un dato di fatto.

A questo punto le consiglio di riflettere, parlandone anche col suo fidanzato se è questo il tipo di relazione che vuole? Se questa relazione così come è la far star bene. Cosa le può offrire questa relazione?
Un percorso con un professionista potrebbe aiutarla fare chiarezza.

Saluti
Resto a disposizione per chiarimenti mi contatti pure.
Ricevo sia in presenza sia online.
Dottor Ferretti Luca psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale.
Studio Livorno/Online.

Buonasera Vittoria,

Intanto grazie per aver condiviso una parte delicata della sua vita. Le relazioni, positive o negative che siano, ci segnano ed è possibile che lei porti le "ferite" della sua storia passata. Nonostante ciò, emerge un qualcosa di positivo, nonché la sua consapevolezza relativa alla situazione relazionale vissuta con il suo uomo.
Le consiglierei di fare un percorso psicologico per comprendere meglio cosa potrebbe esserci alla base dei suoi pensieri, questo comporterebbe conseguenze positive non solo su di lei, ma anche e soprattutto sulla relazione che lei sta vivendo. Vorrei riflettesse sul fatto che più si sforza di controllare i suoi pensieri, più questi ultimi diventando incontrollabili.
Mi piacerebbe sapere a cosa si dedica quando il suo uomo esce e passa un po' di tempo fuori... esce anche lei? fa qualche attività in particolare? come passa le sue giornate? Questi potrebbero essere validi spunti da approfondire e sui quali lavorare.
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento resto a disposizione.

Un saluto,
Dott.ssa Gloria Casella.

Buongiorno,
Innanzitutto, mi congratulo per le capacità di cogliere il possibile collegamento tra un passato sofferto e gli impedimenti che trova attualmente, nel suo presente.
Quasi sempre, le relazioni manipolatorie e malsane creano insicurezze nell'altro e la mancata esperienza di un buon funzionamento relazionale. Consideri, dunque, come lei debba approcciarsi, forse per la prima volta, ad una relazione sana, e come dunque debba sperimentare tutti i passi ivi compresi (insicurezze, dubbi) che sono comunque normali all'interno di una relazione.
Ha inoltre la fortuna di avere un compagno comprensivo e di supporto.
Penso che un percorso di terapia breve potrebbe esserle d'aiuto nel costruire quegli aspetti di sicurezza che le potrebbero permettere di vivere meglio adesso l'area relazionale.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Buongiorno Vittoria,

sicuramente l'esperienza precedente che ha avuto con il suo ex ha accresciuto la sua difficoltà a fidarsi dell'attuale partner.

Ma oltre e al di là di questo, penso che alla base della difficoltà che descrive ci sia una profonda insicurezza e una scarsa stima di sé che la portano a non avere fiducia in sé e nell'altro.

Di solito l'idea alla base di questi pensieri di tradimento è che il partner possa trovare un'altra donna migliore di lei. Questa idea è legata ad una percezione di sé come non adeguata, non abbastanza o qualcosa di simile. Il fatto di non fidarsi di sé stessa e delle sue qualità, del suo valore, la portano a sentire la necessità di accertarsi che il suo ragazzo sia sempre presente al suo fianco, in modo da scongiurare l'abbandono.

A mio parere, avrebbe bisogno di fare un percorso psicologico per lavorare su questo senso di l'inadeguatezza che sicuramente ha origini nel suo passato, così da scoprire il suo valore come persona al di là del partner che ha accanto.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Gentile Vittoria, il fatto che ne sia consapevole è importante e soprattutto un buon inizio. Uscire da una relazione malata, manipolatoria e violenta immagino le sia costata fatica e soprattutto molto dolore; questa sofferenza potrebbe essere ancora presente nel ripresentarsi di questi schemi, in modo paradossale, che lei riconosce essere specchio. Uno spazio di terapia per prendersi cura di questa sofferenza le permetterebbe di affrontare l'immagine che questo specchio le rimanda e di riconoscersi come persona diversa dalla vittima che è stata e viversi con serenità in una relazione che merita vederla felice. Un caro saluto e a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa

Buongiorno Vittoria,
La ringrazio per aver scelto di condividere una parte delicata della sua storia nonostante la fatica che sembra emergere dalle sue parole.
Purtroppo le relazioni, positive o negative che siano, ci segnano inevitabilmente, lasciando degli strascichi dentro di noi che hanno una determinata influenza anche nelle relazioni future. E sembra che sia proprio questo ciò che le sta succedendo.
La terapia individuale potrebbe aiutarla ad affrontare ed elaborare adeguatamente le paure lasciate da alcune dinamiche passate, aiutandola ad alleggerirsi e ad avere più fiducia sia verso se stessa, sia verso il partner.
In alternativa si potrebbe pensare anche ad una terapia di coppia che permetta ad entrambi di capire meglio il punto di vista dell'altro, affrontandolo insieme potrebbe essere piu semplice riuscire a capire il dolore che ha attraversato e il motivo che si nasconde dietro alcuni suoi atteggiamenti attuali.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Gentile Vittoria,
in primo luogo si rassereni, il presupposto migliore che si potesse avere lo abbiamo! Ovvero, lei mi pare molto consapevole delle criticità che sta vivendo e il vettore di queste criticità, nonché il fatto che andrebbero evitati certi comportamenti che, come lei stessa ha lasciato intendere, farebbero implodere la coppia.
Le cose sono essenzialmente due da farsi.
La prima è evitare di trasformare il suo nuovo compagno in un terapeuta che la comprenda pienamente, la tranquillizzi pienamente, la "curi" pienamente. L'amore, come sta vedendo, a volte non basta per sanare le ferite delle relazioni tossiche ed eviterei, qui, di dilungarmi sui perché e sui meccanismi patologici sottostanti. Quindi, Vittoria, decida per un percorso, che non è detto che sia lungo, per gestire questo dolore, questa sfiducia, questa gelosia inquinata e inquinante. Io mi rendo disponibile ma su GP ci sono molti professionisti, scelga chi desidera lei.
La seconda cosa da fare è prendersi tempo, per lei, per lui, per voi, per lasciare svaporare la vecchia storia, per dialogare con un/una psicologa... Non si faccia soverchiare e spaventare da ciò che sta vivendo sennò potrebbe innescare reazioni e soluzioni fobiche e di evitamento. Affronti le sue paure, affronti le sue incertezze, le viva. Il tempo è dalla sua parte, mi creda.

Spero di averle dato qualche valido spunto di riflessione
dott. Alessandro Pedrazzi

Cara Vittoria
In merito a quando condiviso mi sento di dirle che è importante capire e gestire i suoi sentimenti. Questo è un passo importante verso il recupero e la costruzione di relazioni sane. È positivo che lei abbia condiviso i suoi pensieri e le sue preoccupazioni con il suo attuale ragazzo, ma è essenziale anche lavorare su questi sentimenti personalmente.

Può essere utile considerare la possibilità di cercare supporto da uno psicologo o terapeuta, che può aiutarti a elaborare i traumi passati e a sviluppare strategie per affrontare l'ansia e la gelosia nei confronti del suo attuale ragazzo. Inoltre, potrebbe lavorare su tecniche di autostima e autocomprensione per costruire una maggiore fiducia in te stessa.

Ricorda che il suo passato non dovrebbe definire il suo presente o il suo futuro. Con il tempo, il supporto adeguato e l'impegno personale, potrà superare queste sfide emotive e costruire relazioni più sane e felici.

Resto a disposizione per un colloquio online
Dott.Ssa Merola

Salve Vittoria

stando a quello che scrive, c'è una nota positiva in tutta questa vicenda: è consapevole di quanto le stia accadendo.
Non solo: riesce anche a distinguere e comprendere ciò che appartiene a lei e al suo fidanzato.
Attraverso un percorso di terapia può lavorare sulle sue paure e comprendere se il timore di non essere abbastanza può appartenere anche ad altri ambiti della sua vita.
Tutto questo può aiutarla ad elaborare il trauma della sua relazione passata, rivelatasi non sana per lei, consentendole di attraversare questo vissuto, trasformandolo.

In bocca al lupo

Buonasera Vittoria,

Le difficoltà che lei descrive potrebbero, come ipotizza lei stessa, essere legate alla relazione manipolatoria che ha vissuto.
Il fatto che lei si sia sentita di parlare con il suo ragazzo di ciò che sta attraversando, di come si sente e dei pensieri che ha quando lui esce è certamente un qualcosa di importante, così come il fatto che lui sembra esserle di supporto.
Purtroppo anche far finta di nulla è un qualcosa di costoso a livello di energie, e non ci permette di comprendere appieno ciò che ci accade in quei determinati momenti, facendoci continuare a chiederci come poter risolvere.
Ci tengo a dirle che lei è più di ciò che le è stato fatto in passato, e che quello che le è accaduto non la definisce come persona.
I pensieri e le paura che ha in quei momenti, così come "il restare con il broncio" potrebbero essere analizzati nel corso di un percorso individuale, di modo da poterli meglio comprendere e scoprire come farvi fronte.
Resto a disposizione per chiarimenti anche online

Dott. Alessandro Campolmi

Gentile Vittoria, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso non solo al ricordo di un rapporto per lei così negativo, ma anche legato alle ripercussioni che sta avendo sulla sua nuova relazione, che di per sè descrive come molto positiva e ne sono felice!
Ora lei chiede agli psicologi della piattaforma come dovrebbe comportarsi, ma come professionisti siamo formati per offrire comprensione, conforto, punti di vista differenti, ma non consigli: questo non perchè non vogliamo aiutare chi ci sta davanti, ma perchè lei e lei soltanto può decidere in che direzione far proseguire questo rapporto e la sua vita.
Quello che mi sento di suggerirle è di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, per mettere ordine tra i pensieri e ricercare, insieme a una figura professionale che la supporti, le risposte che cerca e le strategie per vivere al meglio le sue relazioni presenti e future.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Buongiorno Vittoria, innanzitutto volevo condividere con te la felicità per aver trovato una persona tanto fantastica e positiva dopo una relazione negativa. Non è da poco!
In merito a quanto hai scritto: sicuramente hai già maturato molta consapevolezza, sai già individuare le possibili ragioni di questo malessere e le origini di queste tue difficoltà. Credo però che potrebbe essere utile per te ripercorrere le dinamiche passate della tua relazione di due anni fa in maniera forse più scandagliata e profonda. So che questo potrebbe risultarti doloroso, ma metterebbe chiarezza su alcune delle cose che possono essere accadute con il tuo ex compagno violento - e che ora, per qualche motivo, si ripresentano nella tua vita di coppia. Se dovessi fare questo, in questo percorso a partire da te stessa, sicuramente le ricadute sulla tua vita personale e di coppia sarebbero positive... ne sono certo!

Gentile Vittoria,

Come lei stessa ipotizza, è probabile che il suo passato stia influenzando il suo presente. Quando si è dentro ad una relazione disfunzionale, certi meccanismi e dinamiche psicologiche permangono anche dopo la fine della relazione. Credo che il suo prendere atto della situazione e il confronto che ha avuto con il suo ragazzo siano un ottimo punto di partenza per cominciare a lavorare sul problema. Penso che una terapia individuale potrebbe aiutarla a mettere maggiormente a fuoco la situazione e darle gli strumenti per vivere al meglio la sua relazione.

Un caro saluto,

Dott.ssa Paola Maffei.