Fantasmi del passato che persistono nel presente

Inviata da Michela · 1 ago 2023 Trauma psicologico

Buongiorno, riportò di seguito un po quello che mi è accaduto in passato.
All'età di 17 anni è venuto a mancare mio padre per un'infarto mentre era in montagna, ed in quell'occasione mi aveva proposto di andare con lui ma io avevo preferito uscire con gli amici. Di quest'ultimo aspetto ne ho parlato solamente con una mia professoressa alle superiori, la quale mi ha aiutato in un certo modo a risollevarmi da un periodo molto difficile. Il primo anno è andato abbastanza bene probabilmente perché c'erano le persone accanto oppure perché non avevo ancora metabolizzato il tutto ma l'anno successivo ho affrontato un periodo molto difficile dove volevo abbandonare la scuola anche se con l'appoggio delle mie compagne di classe e dei professori, in particolare quella professoressa, ho portato a casa la maturità.
Nel frattempo io mi vergogno molto di quello che è successo in quel periodo, infatti parlarne con quelle persone che mi hanno visto star male, mi fa vergognare molto ancora tutt'oggi. Poi una volta finite le superiori sono sempre rimasta in contatto con le mie compagne delle superiori. Per tre anni ho lavorato in fabbrica ed ora sto terminando l'Università di educatore professionale. Questo è un breve cenno di quella che è la mia storia significativa. Quello che mi spaventa è che ogni volta mi diverto, penso che arriverà presto una chiamata che mi dirà è venuto a mancare tale persona X. Ed inoltre un'altra cosa che ho capito di me è che parlare di mio papà a distanza di così tanti anni in molte occasione mi mette particolare tristezza, quindi non capisco come mai ancora tutt'ora accada ciò. Poi riconosco in me un problema ovvero che tengo tutte le emozioni dentro, così facendo a volte scoppio, principalmente con le mie amiche/compagne delle superiori, solamente che adesso dobbiamo andare via qualche giorno e non vorrei che mi capitasse ancora questo. Non vorrei essere più un peso per nessuna visto che lo sono stata per molto tempo, quindi se avete qualche consiglio/feedback da darmi lo ascolto molto volentieri. Grazie in anticipo e buona giornata.

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Miglior risposta 2 AGO 2023

Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua storia. Mi dispiace molto per la perdita di suo padre e per le difficoltà che ha affrontato nel corso degli anni. È normale provare tristezza e paura in seguito a un evento così significativo e doloroso. Tuttavia, è importante trovare modi per gestire queste emozioni e non lasciare che influenzino negativamente la sua vita quotidiana.

Innanzitutto, vorrei rassicurarla sul fatto che non c'è motivo di vergognarsi per aver attraversato un periodo difficile. È naturale che le persone attraversino momenti di dolore e di lotta, e il fatto che sia riuscita a superare questi ostacoli dimostra la sua forza e la sua resilienza.

Per quanto riguarda la paura di ricevere una chiamata con cattive notizie, è comprensibile che abbia questa preoccupazione dopo aver vissuto un'esperienza così traumatica. Tuttavia, è importante non lasciare che questa paura le impedisca di godersi la vita e di costruire relazioni significative con gli altri.

Inoltre, è normale che parlare di suo padre dopo tanti anni possa ancora farle provare tristezza. Il dolore per la perdita di una persona cara non scompare mai del tutto, ma può diventare più gestibile nel tempo. È importante trovare modi per ricordare suo padre e onorare la sua memoria, senza lasciare che la tristezza prenda il sopravvento.

Per quanto riguarda il suo problema di tenere le emozioni dentro e poi "scoppiare", è importante imparare a comunicare apertamente e onestamente con le persone intorno a lei. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarla a gestire meglio le sue emozioni:

1. Espressione delle emozioni: Trovi un modo sicuro ed efficace per esprimere le sue emozioni, come scrivere in un diario, disegnare o parlare con un amico di fiducia. Questo può aiutarla a liberarsi delle emozioni represse e a sentirsi più leggera.

2. Meditazione e mindfulness: Praticare la meditazione e la consapevolezza può aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza delle sue emozioni e a gestirle in modo più sano. Ci sono molte risorse disponibili online per imparare queste tecniche.

3. Supporto professionale: Se sente di avere difficoltà a gestire le sue emozioni o se la situazione continua a causarle stress e ansia, potrebbe considerare di cercare il supporto di uno psicologo o di un terapeuta. Un professionista può aiutarla a esplorare i suoi sentimenti e a trovare strategie per affrontare la situazione in modo sano.

Infine, per quanto riguarda la sua preoccupazione di essere un peso per le sue amiche, ricordi che le relazioni autentiche si basano sulla condivisione delle gioie e delle difficoltà. Le persone che la amano saranno felici di sostenerla nei momenti di bisogno. Tuttavia, è importante anche cercare di dare il proprio sostegno e di essere presente per gli altri, in modo da creare un equilibrio nelle relazioni.

Spero che questi consigli possano esserle utili. Le auguro il meglio e una buona giornata.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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25 SET 2023

Cara Michela, diversi suggerimenti condivisibili sono già stati scritti, per cui aggiungerei solo alcuni spunti. Innanzitutto a proposito del vergognarsi (e del colpevolizzarsi) direi che non dovrebbe vergognarsi o colpevolizzarsi, per aver fatto a 17 anni "la diciasettenne". Il papà da quel che leggo è mancato in maniera inaspettata, visto che si era recato in montagna, per cui (e lo scrivo pure come genitore oltre che come professionista), è piuttosto normale che a 17, 18, 19 anni e oltre spesso si preferisca passare del tempo libero con dei coetanei, se non si immagina minimamente che possa accadere a breve qualcosa di grave. Detto ciò, visto il perdurare dei suddetti vissuti, concordo con il suggerimento di intraprendere un percorso psicologico, per essere supportata nel contenere ed elaborare i suoi vissuti psichici negativi. Un percorso psicologico permetterebbe, tra le varie possibilità, di acquisire informazioni non disfunzionali e quindi foriere di ulteriore sofferenza psicologica, ad esempio a proposito del non spiegarsi "perché accada tutto ciò". In effetti può capitare che un lutto sia complicato e che richieda pertanto molti anni per essere superato. Recentemente ho seguito due casi analoghi al suo, in cui due ragazze di 18 e 21 anni portavano come tematica principale la perdita del padre, avvenuta rispettivamente 10 e 7 anni fa. Persistenza dei vissuti di lutto che potrebbe essere favorita dalla tendenza a reprimere le emozioni, per poi "per fortuna" esplodere ogni tanto, poiché atteggiamenti "tuttonientistici" possono contribuire a congelare le emozioni, piuttosto che favorirne il superamento. Ad ogni modo dal suo scritto emerge una capacità introspettiva (ad esempio quando riferisce dell'associazione mentale tra momenti di divertimento e possibili tragiche notizie) e una chiara capacità di avvalersi delle relazioni (come capitato con le sue amiche o la sua insegnante), per cui, come già scritto in precedenza, le suggerirei, anzi le raccomanderei, un percorso psicologico, che oltre a sostenerla nell'affrontare i suoi faticosi vissuti psichici interni, potrebbe tradursi pure in un valore aggiunto, se, visti i suoi studi universitari, si troverà o già si trova a "lavorare con persone".
Augurandole un futuro più sereno.
Con cordialità
M.M.

Dott. Massimo Mestroni Psicologo a Trieste

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3 AGO 2023

Buongiorno Michela,
è comprensibile la difficoltà a parlare di un evento così doloroso. Anche se avvenuto a distanza di anni, è normale la tristezza che ancora prova.
Rispetto all'essere un peso, non credo si debba sentire così. Diverse persone le sono state di supporto e altre ce ne saranno sicuramente e posso pensare che lo abbiano fatto perché ci tengono a lei e desiderano il meglio.
Probabilmente non è ancora pronta per intraprendere un percorso psicologico o psicoterapico, però credi che potrebbe esserle molto utile per parlare di come si sente con una figura che non avrà alcun giudizio nei suoi confronti o rispetto a ciò che dirà. La aiuterebbe ad elaborare meglio il suo passato, perché come anche lei scrive esso influenza il nostro presente e futuro, personale e professionale.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo

Dott.ssa Giorgia Colombo Psicologo a Lentate sul Seveso

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3 AGO 2023

Buon giorno Michela,
Nel leggere i suoi vissuti ho sentito tutta la difficoltà e la sofferenza di un presente prigioniero di un passato che ancora rivendica il suo non essere risolto intromettendosi con tutta la sua potenza emotiva, a tratti frammentante, nel qui ed ora della sua vita, delle sue relazioni, delle sue scelte ed aspirazioni future inficiando il suo potenziale di esistenza. Le sono vicino nel sentire tutto questo peso.
Eventi improvvisi, imprevisti di perdita , lutto e separazione possono avere conseguenze deflagranti per la struttura intrapsichica soprattutto se si vanno a verificare in una fase delicata come l'adolescenza nella quale già siamo alle prese con la formazione della nostra identità, inconsce angosce di separazione in conflitto con aggressività e pulsioni di indipendenza . Un altro fattore importante è il bisogno di affetto e vicinanza normativa da parte di quelle figure che al tempo stesso noi mettiamo in discussione da adolescenti, i nostri genitori. Qui entrano in gioco dinamiche inconsce di colpa.
L'evento traumatico al quale è stata esposta è entrato a gamba tesa in questo delicato processo intaccando una struttura di origine infantile che probabilmente aveva già in se dei fattori di vulnerabilità dati dallo sviluppo psicosessuale infantile con istanze intrapsichiche , meccanismi di difesa e relazioni oggettuali introiettate annesse.
Lei può risolvere il passato e renderlo un punto di forza per un futuro libero mediante un percorso di tipo psicoanalitico. Resto a sua disposizione per qualsiasi informazione, nel frattempo le auguro ogni bene e le porgo un caloroso saluto.

Dott. Giovanni Volpi Psicologo a Perugia

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3 AGO 2023

Cara Michela,
l'esperienza che hai vissuto porta con se tante emozioni che forse non ti sei data il permesso e l'occasione di elaborare, dare un nome e un significato.
Sicuramente questa è la modalità che in quel momento così tanto doloroso per te, ti ha permesso di proteggerti ma oggi puoi trovare delle modalità più funzionali per imparare a trattarti in maniera più amorevole e trattare con amorevolezza anche la Michela bambina che, all'età di 17 anni, non andò in montagna con il papà; dando così un nuovo significato a quel senso di colpa che ha accompagnato quella decisione e che ancora oggi limita il tuo presente.

Darti la possibilità di iniziare un percorso di terapia credo sia il primo passo per iniziare a trattarti con amorevolezza e cura.
Un caro saluto

Dott.ssa Melania Matzuzzi

Dott.ssa Melania Matzuzzi Psicologo a Cagliari

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3 AGO 2023


Ciao, sembra che tu abbia attraversato un percorso di vita pieno di sfide e cambiamenti significativi. La perdita di tuo padre a un'età così giovane e la complessità delle emozioni che hai provato possono avere un impatto duraturo sulla tua salute emotiva e mentale. È normale che situazioni come queste abbiano effetti profondi sulla tua psicologia e sul tuo modo di affrontare le emozioni.

Ecco alcune considerazioni e suggerimenti che potrebbero esserti utili:

Elaborazione del lutto: La perdita di tuo padre è stata una situazione difficile, e l'aver scelto di non accompagnarlo in montagna potrebbe aver generato sentimenti di colpa. È importante ricordare che non puoi cambiarlo, ma puoi lavorare sulla comprensione e sull'accettazione dei tuoi sentimenti. La colpa è una risposta comune in queste situazioni, ma è essenziale imparare a perdonarti e a non portare questo peso in modo eccessivo.

Supporto professionale: Considera di parlare con uno psicologo. Questo potrebbe essere particolarmente utile per affrontare i sentimenti di colpa, la tristezza continua e l'abitudine di trattenere le emozioni. Uno specialista può aiutarti a sviluppare strategie per gestire meglio le tue emozioni e lavorare verso una salute mentale più equilibrata.

Comunicazione: È positivo che tu abbia parlato con la tua professoressa delle superiori e che tu abbia mantenuto il contatto con le tue compagne di classe. Condividere i tuoi sentimenti e le tue esperienze può aiutare a scaricare il peso emotivo. Tuttavia, se senti di scoppiare a volte, potresti considerare di esprimere le tue emozioni più regolarmente e in modo adeguato, piuttosto che trattenere tutto fino a quando non scoppia.

Gestione dello stress: Impara strategie efficaci per gestire lo stress e le emozioni. L'esercizio fisico, la meditazione, la scrittura di un diario e altre attività creative possono aiutarti a liberare le tensioni accumulate e a mantenere un equilibrio emotivo.

Ricorda che non sei un peso: Le amiche e le compagne delle superiori sembrano preoccuparsi per te e essere disposte ad aiutarti. Non pensare a te stessa come a un peso. Gli amici veri e le persone a cui tieni vogliono essere lì per te, proprio come tu lo sei per loro.

Piano per il futuro: Continua a perseguire i tuoi obiettivi educativi e professionali. Avere un piano chiaro per il futuro può darti un senso di scopo e significato, contribuendo al tuo benessere emotivo.

Ricorda che non c'è una "scadenza" per il processo di elaborazione delle emozioni. Ogni persona affronta le sfide a modo suo e ha i propri tempi. L'importante è cercare il supporto e le risorse di cui hai bisogno per affrontare le tue emozioni e costruire una vita che ti renda felice e soddisfatta.




Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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2 AGO 2023

Salve Michela,
Da quello che lei dice, sembra non abbia elaborato il lutto paterno e che a questa perdita sia associato un senso di colpa. Per fortuna esistono degli psicoterapeuti, preferibilmente psicoanalisti, che sanno come accogliere questa dimensione di sporgenza dell’esistenza.
Quindi senza por tempo in mezzo, è arrivato il momento di iniziare una psicoterapia e prendersi cura di queste parti sofferenti.
Dott. Pietro Salemme
Buon lavoro

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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2 AGO 2023

Gentilissima Carlotta, grazie per la condivisione innanzitutto. Mi spiace molto per il dolore che prova e che ha provato in passato, e comprendo quanto questo possa influenzare il presente ed il futuro. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti a questi difficili pensieri, i quali potrebbero essere legati, oltre che al passato, anche a una sintomatologia di tipo ansioso che andrebbe approfondita.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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2 AGO 2023

Buongiorno Carlotta,
proviamo a dare un nome ai sentimenti che hai provato così da chiarirli meglio a te stessa?
Io credo che tu ti sia sentita molto in colpa quando tuo padre ha avuto un infarto in montagna e tu non c'eri perché avevi deciso di passare altrimenti il tuo tempo. Immagino che la professoressa e le tue compagne di classe abbiano cercato (con buoni risultati) di sostenerti in quel periodo affinché la colpa (che ingiustamente avvertivi) non ti portasse a causare danni alla tua vita: tutti prima o poi dobbiamo morire e non c'é incertezza su questo, ciò che rimane incerto é il come (ce ne dobbiamo andare). A tuo padre è toccato quel modo che, per la sua repentinità, lascia nello sconcerto chi resta ma che, credimi, é spesso invocato da chi si ferma a pensare a questo argomento.
Immagino tu sia stata molto male in quel lungo periodo, eri anche molto giovane e probabilmente non avevi ancora iniziato a riflettere sulla condizione esistenziale di tutti noi e sul tema della morte come uno degli elementi fondanti dell'esperienza che noi facciamo della vita. Come dire? Credo ti sia toccato, sul piano psicologico, un doppio o triplo lavoro.
Ciò che ti accade oggi mi sembra invece il frutto di una scarsa confidenza con i tuoi sentimenti, specialmente con quelli che derivano dal tuo specifico vissuto: essendo stata la morte di tuo padre improvvisa e sconvolgente hai paura, quando ti trovi a star bene o a divertirti, che qualcosa irrompa all'improvviso per rovinare tutto, in particolar modo la gioia e la spensieratezza che spetta di diritto a chi ha la tua età.
Credo che anche la vergogna che tu provi quando ripensi alle tue reazioni al lutto del passato sia conseguenza della scarsa conoscenza dei tuoi (e degli altrui) sentimenti. Perché, viste da qui, le tue reazioni a me sembrano assolutamente congruenti con quanto ti era accaduto.
Sei stata brava a lavorare e poi a tornare a studiare e mi piace anche molto il tuo desiderio di riprendere il governo del tuo sentire
per non dipendere più dalle tue compagne che (brave! veramente!) ancora si stringono intorno a te. Ma per raggiungere con pienezza i tuoi obiettivi credo che tu dovresti rivolgerti ad uno psicologo (meglio se con una formazione psico-dinamica) perché non basta avere una diagnosi per guarire (in altre parole sapere di che cosa si soffre) ma occorre prendere le medicine, che declinate in campo psicologico significano stare, per un po' di tempo, in una relazione che cura le ferite del nostro passato.
Sei proprio una ragazza in gamba!

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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2 AGO 2023

Buongiorno
Mi spiace molto della tua situazione.
Penso che non hai elaborato il trauma del tuo papa'. Ti invito a fare dei colloqui con uno psicoterapeuta, per superare le tue problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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