Non voglio andare a convivere

Inviata da Andrea Minneci · 8 lug 2022 Terapia di coppia

Salve sono una ragazza di 22 hanni
Sono fidanzata da 5 anni con un altra ragazza e la situazione è un po' complicata
Lei vuole andare a convivere ma io non me la sento, xké non sono mentalmente stabile
E come se la mia vita non l'ho vissuta come vorrei come se non sono soddisfatta.
Vorrei uscire e divertirmi ma solo il pensiero di andare a convivere mi sento come se la mia vita si bloccasse e dentro la mia testa c'è il Nero assoluto.
Viviamo 2 situazioni completamente diverse
Io sono stata sempre accontentata e servita con una famiglia apposto.
Invece lei non ha mai avuto un posto fisso in casa, genitori separati,case diverse ecc ecc.
Lei vorrebbe andare a convivere xké vorrebbe trovare una sistemazione fissa anch xké ci vediamo solo una volta a settimana.
Io non sono completamente sicura sia economicamente che mentalmente
Economicamente xké lei lavora ma guadagna poco io non lavoro,siamo senza patente e senza macchina,ed per me questa cosa non va bene xké ho sempre la sensazione che deve succedere qualcosa e vorrei essere già parata in poche parole.
Io la amo tantissimo e senza di lei sarei persa, ma insistere sulla convivenza oppure avendo solo il pensiero mi si blocca il mondo e come se i miei pensieri si bloccassero,non riesco a vedere oltre e spesso non sento ne anche me stessa.
Non so che fare

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Miglior risposta 11 LUG 2022

Buongiorno credo che siate molto giovani e se non si sente di andare a convivere, visto che dice che vede tutto nero, non è il caso di farlo solo per compiacere la sua compagna. Allo stesso tempo credo che questa sia una classica situazione in cui la vita pone delle richieste che, prese con il giusto atteggiamento, possono rivelarsi occasioni di crescita.
Visto che nella vita è sempre stata accontentata dalla sua famiglia, credo sia arrivato il momento di acquisire competenze che la renderanno autonoma. A cominciare dalla capacità di mettere ordine alla sua casa, fare le pulizie, imparare a gestire le incombenze domestiche. In secondo luogo anche prendere la patente e trovare un lavoro potrebbero essere obiettivi che migliorerebbero la sua vita.
Immagino che il motivo per il quale ad oggi non ha imparato a fare queste cose è per quel senso di instabilità a cui fa riferimento. Credo che l'ansia che prova nell'uscire di casa sia legato al suo livello di autostima ed autoefficacia che sono troppo bassi. La sua famiglia funge da zona di confort nella quale si sente sempre sicura. Consideri che la funzione di una base sicura però è quella di fornire sicurezza e al contempo consentire l'esplorazione del mondo, lasciando sempre la possibilità di tornare alla base nei momenti di difficoltà per avere conforto e cura. La questione è, quindi, se la sua famiglia è in grado di diventare meno solerte nell'accontentarla rimanendo un punto di riferimento in caso avesse difficoltà. Altra questione importante da esplorare in un percorso di terapia, le sue ansie legate all'omofobia della società: uscendo dalla sua zona protetta, potrebbe incontrare persone non sempre gentili, qualcuno anche ostile, e forse questo la spaventa. Sono tutti temi che è importante affrontare per acquisire la sicurezza che le servirà per avere quella vita bella e divertente che sogna.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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11 LUG 2022

Gentile Andrea,
non è molto chiaro cosa lei intende quando dice che non è mentalmente stabile e non è soddisfatta di come ha vissuto la sua vita ma è stata sempre accontentata e servita in famiglia.
Nemmeno è chiaro che tipo di implicazioni tutto ciò può avere nel disincentivarla dall'idea di convivere con la persona a cui è sentimentalmente legata da cinque anni.
Al contrario, la mancanza di autonomia economica e la poca voglia di concordare e condividere le responsabilità correlate ad una situazione di convivenza sono un motivo sufficiente per comprendere la sua ritrosia che dovrà però trovare il modo di spiegare alla sua compagna.
Una consulenza psicologica potrebbe aiutarla a fare chiarezza.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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9 LUG 2022

Salve Andrea, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa scelta possa essere importante per lei ed impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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