Voglio andare via ma non riesco

Inviata da Manuela · 26 giu 2018

Ciao, sono una ragazza di 22 anni. È da un po' che penso che vorrei andare via di casa, a 600km da qua, ma non trovo il coraggio. Vorrei andare per cercare lavoro e rifarmi una vita per imparare a essere adulta. Nella mia mente ho pianificato tutto e a momenti mi sento sicura e sento di potercela fare, in altri la mia mente è pervasa da dubbi (ad esempio il non riuscire a trovare lavoro o a trovare la serenitá a causa della mancanza della mia famiglia) e cado nello sconforto. Di questo mio desiderio ho parlato a due persone, una mi incoraggia e l'altra ha confermato i miei dubbi. Coi miei genitori non ho parlato e penso che non sarebbero d accordo e forse anche questo mi blocca. Io sento che è la cosa giusta da fare per me, ma allora perché preferisco stare qua a casa "al sicuro" ma infelice? Non vorrei arrivare a 30 anni col rimorso, mi terrorizza solo l'idea...ma non riesco a sbloccarmi.

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Miglior risposta 27 GIU 2018

Cara Manuela,
è comprensibile come l’idea di intraprendere questo nuovo percorso ti spaventi, come è ovvio che un cambiamento di tale portata non possa assicurarti delle immediate certezze; allo stesso modo però è importante, se sei davvero intenzionata a trasferirti, che tu possa correre il rischio e realizzare questo tuo desiderio. Il non aver rivelato alla tua famiglia questa scelta rappresenta sicuramente un ostacolo e ti impedisce di poter pensare e programmare serenamente il tuo futuro. Quello che mi sento di consigliarti è di chiarirti le idee e rivelare ai tuoi genitori questa tua volontà. Se in questo momento dovessi sentirne la necessità, potresti pensare di rivolgerti ad uno Psicologo della tua zona per un consulto e per poter intraprendere un percorso che ti consenta di sviluppare delle risorse utili a fronteggiare la situazione e realizzare il tuo bene.

Cordialmente,
Dott. Colamonico Damiano

Dott. Damiano Colamonico Psicologo a Torino

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27 GIU 2018

Cara Manuela,

la risposta non gliela posso fornire. Quello che le posso dire è che il restare nella "comfort zone" o, come dice lei, "qua al sicuro", è una tendenza normale e funzionale al nostro benessere. Quando però notiamo di non riuscire, per motivi personali materiali o emotivi, ad uscire a piacimento dalla comfort zone, possono emergere dei problemi. Non soltanto perché non si riescono a raggiungere gli obiettivi che si desiderano (nel suo caso andare via di casa e diventare in questo modo adulta) ma anche perché il riuscire a tutti i costi ad uscire dalla comfort zone diventa come un obiettivo primario il cui raggiungimento diventa prioritario a prescindere dall'obiettivo "diventare adulta". In questa situazione non possiamo riflettere serenamente sul se e sul come uscire dalla comfort zone. Il mio consiglio è quello di valutare in principio, e daccapo, le ragioni per cui proprio ora vorrebbe andare via di casa, quali sono i problemi nel farlo, come potrebbero essere risolti questi problemi (cercando lavoro prima di partire, lavorare ancora un po' per avere una autonomia iniziale ecc.) e, infine, se ci sono altri modi di soddisfare l'obiettivo principe di diventare adulta (devo per forza uscire di casa? e se si, devo per forza andare a 600 KM?). Se le motivazioni sono forti e non riesce a prendere la decisione, si rivolga ad un professionista della zona o ad un servizio della sua azienda sanitaria per avere un supporto o una consulenza. Questa operazione di richiesta di consulenza potrebbe comunque esserle utile ora, per capire il perché non si senta adulta, e per capire da dove nasce l'esigenza prioritaria, sicuramente legittima, ma al contempo non obbligatoria a 22 anni, di sentirsi tale.

Cordiali saluti,

Dott. Paolo Zandomeneghi

Dott. Paolo Zandomeneghi Psicologo a Rovereto

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