Salve, ho 26 anni e da un anno ho una relazione con uomo che amo tantissimo. Sebbene i litigi non siano mai mancati (come in qualsiasi coppia, penso), fin da subito abbiamo sentito entrambi il desiderio di andare a vivere insieme. Avremmo dovuto farlo mesi, ma per via delle circostanze legate anche al Coronavirus, siamo stati costretti a rimandare. Adesso sembra che sia quasi tutto pronto e io ho paura. Ho desiderato questo momento per mesi, mi arrabbiavo quando vedevo che lui non si impegnava abbastanza per velocizzare i lavori e adesso che il momento è quasi arrivato io non mi sento più sicura di voler fare questo passo. Ho paura di fare la scelta sbagliata, di non essere pronta a fare la "donna di casa" e assumermi tutte le responsabilità che la convivenza comporta; ho paura di essere infelice e di scoprire solo dopo di aver scelto l'uomo sbagliato.
Le mie sono solo paure legate alla difficoltà di staccarmi dalla mia comfort zone? Ho sempre vissuto in casa con i miei genitori, che non mi hanno mai spronato a vivere per conto mio - anzi tendono sempre a volermi lì con loro -.
Aggiungo anche che la nostra situazione economica non è delle più rosee, ma questo non mi ha mai fermato in passato. In cuor mio sento che sono pronta a voler portare la mia relazione ad uno stadio successivo, ma è come se una parte di me fosse bloccata. Cosa posso fare per superare questo blocco e vivere questo momento con la gioia e la serenità che avevo tempo fa? Non voglio rimanere bloccata e vivere una vita a metà.
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3 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Lydia,
se non "vive" l'esperienza della convivenza, come può sapere a priori se sarà infelice o meno?
Non è mai facile accettare dei cambiamenti così radicali, ma sono necessari per progredire e crescere. Faccia presente al suo ragazzo tutte le sue paure con sincerità, e vedrà che saprà trovare argomentazioni giuste per farle superare questo blocco. Se il "blocco" persiste, forse qualcosa è cambiato in lei. In tal caso dovrebbe guardarsi dentro e prendersi la responsabilità di ciò che sente o meno.
5 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Lydia, ogni turning point esistenziale comporta sentimenti positivi ma anche paura e preoccupazione per l'ignoto, pertanto in un certo senso è sicuramente legittimo che Lei senta questa sensazione. Tuttavia, dal Suo messaggio emergono anche alcuni temi differenti: parla di fare la donna di casa, assumersi responsabilità, di un uomo forse "sbagliato". Questi andrebbero approfonditi: quale è il progetto personale e condiviso? Cosa vuole per se stessa e come è stato negoziato l'aspetto relativo ai ruoli nella coppia? È avvenuto qualcosa nel periodo di quarantena? Il modo migliore per affrontare questo genere di situazioni è sempre quello di comunicare apertamente al partner i propri dubbi e le proprie difficoltà, per condividere insieme e rinegoziare alcuni aspetti della relazione che, giocoforza, si trovano a cambiare quando inizia una convivenza. Ci saranno certamente delle dinamiche che andranno affinate con il tempo, la pazienza, e l'impegno. Questo però è possibile e funzionale solo e soltanto nella misura in cui la scelta della convivenza sia per lei identitaria e autentica, ovvero, corrisponda al suo progetto di vita e permetta l'apertura di possibilità di azione e di sensazione positive e foriere di felicità e serenità. Se emergono aspetti di costrizione, di assunzione di ruolo percepito come non proprio, e via dicendo, forse è opportuno fermarsi un attimo e approfondire meglio alcuni aspetti per capire quali significati Associati alla convivenza o ai ruoli all'interno di questa relazione lei non riesce ad afferrare completamente o a configurare pienamente. Dando un senso a questa sensazione di paura è possibile affrontarla e risolverla. Se dopo il confronto con il compagno permane questa paura, provi a contattare uno psicoterapeuta per un percorso volto a comprendere quale possibilità futura sia davvero Sua. A disposizione, cordialità, DP