Non sono più io
Gentili dottori sono una ragazza di 28 anni tra poco 29.
La mia vita è stata molto complicata come la vita di tanti altri, segnata da morti, malattie, bullismo, fallimenti, periodi di rabbia incontrollata e ultimamente tanta disperazione.
Nonostante tutto ho sempre trovato una parola di conforto per chi ne aveva bisogno e in qualche modo ho tirato avanti cercando di sorridere e pensando positivo. Il fatto è che in questi anni nonostante il "pensa positivo" come dicono i parenti, nulla è cambiato, anzi se è possibile è peggiorato. Sono ben cosciente che se non ti impegni l'essere ottimisti non basta. Il fatto è che io non riesco più a impegnarmi in nulla. Non ne ho la forza, mi sento spenta, vuota, fredda verso le gioie della vita come fare un viaggio o mangiare una pizza in compagnia e magari in quel momento sono allegra e di compagnia ma sempre avendo addosso quella facciata di finta gioia, perché non posso raccontare niente a nessuno.
Non sono molto brava a farmi degli amici, anzi per niente. E non ho mai avuto neanche una relazione sentimentale. Si, sono vergine.
Questa cosa ultimamente mi manda in crisi parecchio. Ho sempre desiderato avere un ragazzo qualcuno che la mattina mi chiedesse come stavo, un abbraccio, un bacio... mi manca l'affetto cari dottori. Sono sola e quei discorsi di amati e verrai amata con me non funzionano purtroppo. Questo sogno non si avvererà mai, sono brutta, attualmente senza lavoro, senza qualità particolari che potrebbero attirare qualcuno. Sono un peso. Vi dico questo perché mi sto sentendo già da un po' con un ragazzo, lui mi diceva che ero importante e io che lo conosco da anni ho sempre avuto una cotta neanche troppo segreta per lui. Non ci siamo mai baciati, è partita come un'amicizia e ben presto abbiamo confessato i nostri sentimenti, i miei molto più forti dei suoi. Ultimamente stavo spingendo un po' per frequentarci davvero come una coppia ma lui è cambiato. Mi ha accusata di essere tossica, che pensare di stare con me per lui è impossibile che ho tante cose che non vanno. È vero che ho dei difetti, sono un po' irrascibile e quando sento il pericolo mi difendo ma in questi mesi mi sono dedicata solo a lui a tutti i suoi problemi, se era triste gli stavo accanto e se mi diceva qualcosa di bello festeggiavo per lui. Ora è sparito e io sono tentata di scrivergli anche se so dentro di me che è sbagliato. Qualche sera fa quando lui mi ha detto tutto questo io mi sono sentita male: tremavo tanto da non riuscire a tenere il cellulare in mano, piangevo, il cuore mi batteva forte e facevo fatica a respirare. È durato un'ora tutto questo e mi sono spaventata molto. Mi vergogno molto a scrivere questo ma voglio raccontarlo a qualcuno. Ieri sera una serata fredda e un po' ventosa ma non troppo, ho avuto come una crisi pensando a lui e a tutti i miei fallimenti, così sono salita sulla finestra di camera mia ed ero intenta a buttarmi giù, per una volta non ho pensato a nessuno, volevo solo essere libera. Non giudicatemi dottori ma non ne posso più di essere così sbagliata. Le gambe mi tremavano ma ero convinta. Cosa mi ha salvato? Una folata di vento improvvisa e fortissima che mi ha fatto perdere l'equilibrio e mi ha fatto scivolare dentro. Quando sono caduta sul pavimento e mi sono resa conto di cosa stavo per fare ho pianto tutta la notte. Cari dottori vi scrivo per dirvi che ho capito che ho bisogno di aiuto. Ma la domanda è c'è speranza per me?
