Non so se lasciare il mio fidanzato

Cara Angelica, credo che il proposito di iniziare un percorso sia appropriato e sia la risposta alle Sue domande (ovvero, per comprendere il da farsi deve prima comprendere sè stessa e i Suoi sentimenti nei confronti dell'Altro). Anche perché Lei sta con questo ragazzo da quando ha 18 anni, quindi le esperienze precedenti sono poche ed è normale che Lei faccia fatica a ritrovarsi senza possibili modalità di confronto su di sè e sulla Sua esperienza. Intanto, tenga conto che 1) il periodo di quarantena è un contesto storico-situazionale incredibilmente particolare, che deve essere preso come tale (ma che è anche, per molti, un'utilissima spia di situazioni esistenziali che non si appalesavano nel "traffico" della vita quotidiana); 2) il fatto che Lei provi attrazione verso altre persone non implica che non ami questa persona, e il fatto che siano del Suo stesso genere non toglie nulla alla possibilità che provi attrazione (sia essa sessuale, romantica, o affettiva) anche per quelle del genere opposto. L'affettività e la sessualità sono risorse, e sono abbondanti, non si escludono mai reciprocamente; 3) è necessario indagare i contesti seguenti: dove, quando, come ha conosciuto questa persona; quando è venuto meno il desiderio (state assieme da 5 anni, non c'è mai stato?); quali sono i progetti della relazione e del rapporto (ricordi e esperienze non sono sufficienti a rendere conto dello "stare con": l'essere umano e le Sue relazioni sono sempre nel futuro, ed è al futuro che deve guardare per comprendere Chi vuole essere, e con Chi). Per non farsi prendere dal senso di colpa, deve fare una scelta consapevole, autentica e identitaria. Ovvero, una scelta che sia Sua, che Le appartenga, e che sia dettata non da una sterile riflessività ma dal senso incarnato della propria esperienza. Come? Con un percorso volto a comprendere come si sente, per quale motivo, e quale sia la Sua strada. La psicoterapia è la strada giusta. Se ha intenzione di farla in presenziale, potrebbe valutare la possibilità di scegliere un terapeuta nella Sua zona così da poterla cominciare online e poi spostarsi al vis a vis appena sarà possibile. In questo modo, guadagnerà settimane preziose! A disposizione, in bocca al lupo. DP

Gentilissima Angelica,
la Sua posizione in merito alla Sua situazione mi appare insostenibile. A volte crescere e difendere la propria libertà può comportare l'essere fonte di dolore per altri. Questo ha a che fare con la responsabilità del proprio agire, purché questo sia in sintonia con il proprio sentire. Per quello che scrive il sentire ed il non sentire indicano un percorso che, se La vede insicura, andrebbe, comunque esplorato.
La Verità è sempre connessa con ciò che sentiamo/proviamo e se coincide con ciò che pensiamo, allora ci sentiamo bene con noi stessi. La colpa è la consapevolezza di aver commesso un errore, altrimenti si parla di rammarico per qualcosa che poteva essere e che invece non sarà. Quando si fa qualcosa di giusto, ce ne assumiamo anche le conseguenza e questo non ci impedisce di andare avanti nella vita.
Cordialmente.