Lasciare il mio fidanzato dopo 11 anni.
Non avrei mai pensato di arrivare a questo, però eccomi qui a scrivere.
Ho 26 anni e da 11 sto con il mio attuale fidanzato, nonchè convivente, nonchè primo amore (e primo tutto). Mi sono innamorata di lui perchè riusciva a farmi aprire con gli altri, perchè scherzava sempre e mi faceva ridere, perchè era buono e gentile e perchè amava suonare la chitarra (e io amavo la musica). Da lui ho ricevuto e continuo a ricevere amore e rispetto, e per tanto tempo ho pensato che sarei invecchiata con lui e che avremmo vissuto una vita felice insieme.
Ovviamente abbiamo affrontato tante difficoltà, e a volte ci siamo anche lasciati per brevi periodi. Da più di un anno conviviamo, ma da qualche anno vengo sconvolta da periodi di continui dubbi sulla nostra relazione. Siamo entrambi cresciuti e, di conseguenza, cambiati. Spesso, però, mi sembra che camminiamo in direzioni diverse.
Lui è diventato più serio e ha vissuto delle sofferenze che, a mio parere, non ha ancora superato e per cui gli servirebbe uno psicologo (spesso sembrava avere manie di persecuzione, ma è solo un'ipotesi di una persona che poteva solo osservare senza poterlo aiutare). Inoltre, siamo cresciuti in famiglie totalmente diverse. Io sono stata cresciuta da genitori che si sono sempre amati e che mai hanno dato mostra dei loro problemi a noi figli... lui, invece, si è trovato spesso a doverli riappacificare. Come prevedibile, non ha molta fiducia nel matrimonio, nè ha lo stesso legame che ho io con la famiglia e la stessa volontà di passare con loro del tempo.
Ci siamo trasferiti dall'altra parte d'Italia e adesso lui non vuole più tornare, mentre io a periodi voglio ritrovarmi con la mia famiglia e i miei nipoti, e questa sua attitudine mi pesa molto, perchè non immagino più un futuro sereno insieme a lui, ma solo tante incomprensioni. Ho paura che ci stiamo precludendo tante cose e di sicuro sento il peso di questo addosso. Negli anni ho sempre scritto sui miei diari le mie preoccupazioni e sofferenze, e ho notato che le parole che scrivo sono sempre le stesse anche a distanza di anni. Ho sempre allontanato i cattivi pensieri, perchè non ho mai voluto perderlo, e adesso mi sento una persona plasmata più sui suoi bisogni che sui miei e, a volte, non riesco neanche a riconoscermi. A volte sento di non sapere più chi sono nè che cosa voglio, e ho paura che per tutta la vita mi sentirò così, continuamente in conflitto con ciò che realmente desidero.
Ho paura di lasciarlo, di soffrire e di farlo soffrire, soprattutto perchè lui si è isolato da tutti (altro problema tra noi due. Lui preferirebbe passare tutto il suo tempo con me, io vorrei che ci trovassimo delle amicizie. Spesso mi sono forzata a rimanere con lui e non coltivare dei rapporti nuovi oltre quelli che già ho, e adesso mi trovo in una città da più di un anno che non conosco davvero, senza rapporti realmente autentici).
Anche a livello sessuale, non ho minimamente voglia di fare l'amore con lui. Ho dato la colpa al lavoro che, quest'anno, non è stato molto facile ma causa di molto stress.
Mi rendo conto che ho troppe aspettative sul futuro e che lui dovrebbe essere e fare ciò che desidera, ma io non voglio precludermi una vita serena in cui, oltre a noi due, ci sono le nostre famiglie e i nostri amici a condividere i nostri momenti felici.
Ho paura di prendere la decisione sbagliata, di non riuscire ad amare più nessun altro, a non riuscire a farmi amare, di non trovare una persona migliore di lui, di pentirmi di averlo lasciato e non poter più tornare indietro. Io conosco solo la mia vita insieme a lui... non ho idea di come sia senza la sua presenza, ma ci sono molti momenti in cui la desidero, in cui vorrei mettermi alla prova e vivere i miei 26 anni senza questa pressione che vivo da anni. Senza il peso dei suoi problemi e la volontà di renderlo felice. Vorrei rendermi felice da sola... ma la cosa mi terrorizza.
Scrivo qui perchè ho bisogno di un consiglio, di qualcuno che riesca a farmi vedere le cose in prospettiva e mi dia la chiarezza di cui ho bisogno.
Nel frattempo, vi ringrazio anche solo per essere arrivati a leggere fin qui.