Salve, sono una ragazza di 18 anni, è da quando avevo circa 7/8 anni che riscontro un problema: quando qualcuno, di norma adulto, mi critica, che sia arrabbiato o tranquillissimo, mi viene da piangere.
È una reazione spontanea, con gli anni ho provato a controllarla e invece di scoppiare a piangere mi trema la voce e mi salgono le lacrime agli occhi, poi dipende dalla situazione.
Per esempio mi è capitato anche quando a scuola ho chiuso la finestra perché avevo freddo e la prof mi ha detto di lasciarla aperta; ho dovuto distogliere lo sguardo dal suo e smettere di parlarle per evitare di piangere, mi rendo conto sia una situazione normalissima ma non posso fare a meno di avere tale reazione.
La mia supposizione è che sia una conseguenza di quando facevo sport dove la mia allenatrice mi sgridava spesso se non facevo gli esercizi che dovevo fare perché avevo paura o perché non volevo farli ed io mi mettevo a piangere.
Con il tempo la cosa si è evoluta e oggi ho ancora questa difficoltà e vorrei risolverla perché non è semplice da gestire e se scoppio a piangere spesso le altre persone non mi capiscono e la cosa mi fa sentire in difetto.
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23 NOV 2022
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Buongiorno Sara,
ha spiegato molto bene il suo disagio. Sì percepisce una certa maturità e sensibilità nella sua esposizione.
Quella di cui parla sembra una sensazione di vergogna di fronte ad un'umiliazione percepita. Il timore di essere sbagliata.
Dedichi una preghiera al suo angelo custode quando le capita. Non importa se è credente. La preghiera è la medicina più antica del mondo e ancora oggi la più usata. Poi ci faccia sapere se va meglio
19 DIC 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Sara, innanzitutto grazie per la condivisione. Comprendo la situazione che descrive, e posso solo immaginare la fatica nel gestire questo mix di emozioni e sensazioni spiacevoli. Credo che parlare con un terapeuta possa aiutarla a comprendere ed esplorare a fondo quelle che sono le motivazioni sottostanti quello che le accade, cercando di individuare anche delle strategie per gestire le sue reazioni.
Resto a disposizione
AV
13 DIC 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Sara,
innanzitutto la ringrazio per aver spiegato bene la sua difficoltà e aver utilizzato alcuni esempi.
Dal suo racconto traspare una certa analisi della difficoltà e, perché no, una tendenza a rivolgersi delle domande e a ricercarne delle risposte.
In apparenza, dalla sua esposizione, sembra si riferisca ad una sensazione di vergogna, di timore verso il giudizio esterno, in particolare se si tratta di adulti, con la conseguente paura di essere sbagliata. E' chiaro che il rimprovero non sia piacevole per nessuno, ma quando questo diventa motivo di vergogna, paura, difetto, tanto da intaccare la gestione della vita quotidiana, può essere utile lavorarci su.
Comprendo il suo interesse nel voler conoscere la causa e la necessità di trovare una soluzione, tuttavia il solo racconto e la risposta che immediata che un professionista può darle brevemente non permettono di affrontare adeguatamente il problema e si rischia di sottostimare la situazione. Se le fosse possibile, quando si sentirà nella condizione di affrontare un percorso, le consiglio di prendere in considerazione l'idea di incontrare uno psicologo che possa accompagnarla e farle meglio comprendere queste manifestazioni.
Nel frattempo la ringrazio ancora per essersi fatta vedere scrivendo qui.
Dottoressa Francesca Bottazzi
9 DIC 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Sara
il corpo conserva la memoria di traumi subiti, quando parlo di trauma non deve per forza essere una catastrofe ma un'allenatrice che urla può certamente creare difficoltà, soprattutto se il ragazzo o il bambino non riesce a confidare questa difficoltà a nessuno e allegerirsi di questo stress. Questo crea dei trigger o dei tasti doletni che sono dentro di lei e che immediatmante la rimadnano indietro a quelle sensazioni e riattivano le stesse emozioni.
Un approccio terapeutico incentrato sulla regolazione corpo - mente sarà certamente di aiuto.
Saluti
Dott.ssa Monia Di Tommaso
30 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Buonasera Sara, certo dev'essere molto faticoso vivere con il peso della critica ed un senso interiore di tristezza e di paura del giudizio. Esserne consapevole può essere un primo passo per affrontare il problema, sia attraverso delle strategie di gestione 'in situazione' sia nell'indagare il blocco emotivo più profondo che lei sente essere stato traumatico. Un caro saluto, dr. Maria Zaupa
30 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sara,
il problema potrebbe essere partito dagli episodi con la sua allenatrice, ma potrebbe esserci sotto anche altro, come per esempio le interazioni con altre figure di riferimento durante la sua infanzia.
Riconoscere l'importanza di risolvere questa situazione è già un punto di partenza. Il suo sentirsi in difetto e la sua paura di sbagliare possono essere una conseguenza di poca autostima e insicurezza, questo le fa percepire di essere costantemente sotto giudizio e quindi sbagliata agli occhi degli altri, quando in realtà, non tutti i riscontri vogliono essere tali.
E' importante da parte sua cercare di ragionare prima con se stessa e capire bene a cosa pensa e cosa prova in quei momenti, in modo da spiegare successivamente alle persone che le stanno attorno cosa sta succedendo, aiutare gli altri a capirla, così potranno darle un supporto e lei si sentirà più compresa.
Non si senta a disagio per quello che prova, non c'è un modo giusto o sbagliato di reagire alle cose.
Deve lavorare su strategie per imparare ad esprimere le sue emozioni quando è il momento, non tenersele dentro, perchè poi per forza di cose esplodono anche in situazioni meno opportune o che a lei sembrano "normalissime". Deve anche riuscire ad acquisire più fiducia in se stessa, per avere un punto di riferimento interno più solido.
29 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 11 persone
Buongiorno Sara,
sono d'accordo con lei nel ritenere necessario un lavoro per approfondire le cause di questa reazione e per trovare strategie alternative per esprimere il suo malessere che siano al contempo più funzionali e la facciano sentire maggiormente a suo agio con gli altri.
28 NOV 2022
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Gentile Sara,
la sua reazione di pianto ai rimproveri o anche solo alle critiche denuncia una spiccata sensibilità ma anche una fragilità ed incapacità di difendere il proprio pensiero e punto di vista; quindi alla base vi è un deficit di autostima.
E' probabile che in tutto questo abbia inciso in qualche misura la sua allenatrice quando lei era una ragazzina ma sicuramente molto di più ha inciso lo stile educativo da lei ricevuto e la qualità delle interazioni avute con le figure di riferimento .
Un percorso di psicoterapia può aiutarla ora a migliorare l'autostima, padroneggiare le emozioni e correggere questa imbarazzante reazione che la fa sentire a disagio.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
26 NOV 2022
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Salve Sara,
Le lacrime servono ad abbassare la tensione quando un'emozione che si prova e' cosi' forte da risultare ingestibile. Nel suo caso sembra si tratti di un senso di umiliazione, insicurezza, un sentirsi sminuita anche in occasione di piccoli episodi che in realta' non coinvolgono un giudizio su di Lei. Una grande paura quindi del giudizio degli altri. Sarebbe necessario esaminare la sua storia per capire da dove orgina, Lei ha gia' un'ipotesi in mente, potrebbe essere quella la causa, come potrebbe trattarsi semplicemente dei primi episodi di cui ha memoria. In ogni caso, un lavoro sull'autostima e la ricerca di strategie per gestire ed articolare meglio le emozioni che prova in certe situazioni, sarebbero di grande aiuto.
dott.ssa Francesca Calvano
24 NOV 2022
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Cara Sara, mi spiace davvero per il disagio che stai provando ma ti ringrazio per averlo condiviso, è un buon punto di partenza per poterlo affrontare. Posso solo provare ad immaginare quanto sia dura per te sentirsi giudicata costantemente e non sentirsi all'altezza ma mi chiedo perché? Certo, la tua allenatrice ha fatto sicuramente la sua parte ma la tua vita non può esser stata soltanto lei ... come hanno reagito i tuoi cari di fronte a ciò e nelle altre situazioni in cui ti sei trovata nella tua vita? che messaggi ti hanno dato?
E' difficile, se non impossibile, cambiare le cose se non le conosciamo fino in fondo, per questo ti consiglierei di rivolgerti a un professionista, ti creerai uno spazio tutto tuo dove poter acquisire miglior consapevolezza di te, delle tue emozioni, dei tuoi sentimenti, dei tuoi pensieri ... probabilmente sono questi che ti fanno star male e che ti vengono in mente, seppur inconsciamente, quando ti viene detto qualcosa che ti sembra possa essere un giudizio. Un percorso psicologico ti aiuterebbe a trovare anche le strategie per poter affrontare al meglio le tue difficoltà e a guarda al futuro in modo più sereno.
Se vuoi sono a tua disposizione, anche online, anche solo per sentirmi dire da te come ti senti
Ti faccio i miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
23 NOV 2022
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Buonasera Sara, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Mi dispiace per la situazione che riporti, immagino che non sia facile per te, quello che mi sento di dirle è che potrebbe essere arrivato il momento di iniziare un percorso di sostegno psicologico per poter approfondire di più la sua storia e le sue emozioni e cercare di capire l'origine di questo suo malessere. Rimango a disposizione.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Paola Cammareri Psicologa
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Sara, dal tuo messaggio si evince quanto sia per te faticoso avere a che fare con gli altri, quanto il loro "giudizio", o quello che percepisci tale, riesca a ferirti. Sei molto giovane ed hai la possibilità di conoscerti meglio e di capire perché succede ciò.
Parlarne con uno psicologo potrebbe aiutarti molto in questo senso, ci sono eventi del tuo passato, relazioni con figure importanti che vanno capite ed affrontate. Ti auguro di trovare il supporto migliore per te.
Dott.ssa Rachele Sales
23 NOV 2022
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Cara Sara,
sarebbe importante approfondire la storia e il significato della critica nel tuo contesto familiare, in modo da elaborare, ridimensionare ed eventualmente risignificare episodi per lei dolorosi.
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Sara,
le emozioni represse nel lungo periodo quando escono sono come esplosioni. E' probabile che il messaggio che ti è stato trasmesso sia "sei ok se compiace, se fai le cose perfetti, se assecondi gli altri".
Cerca di dare un nome all'emozione che provi, ascolta quello che ti dice, non trattenerla ma facci contatto, solo dandogli voce puoi capirne la causa e lavorarci, capire cosa è giusto e fa stare bene te, non sole per le persone che ti circondano.
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve, per cominciare ti direi che le lacrime sono l'espressione di un'emozione di frustrazione e/o tristezza che tutti proviamo quando riceviamo un appunto, una critica o un ammonimento. Pare che tu percepisca che questa reazione sia eccessiva e ciò ti mette a disagio, quest'ultimo in particolare è un valido motivo per capirne l'origine e cercare di vivere questi momenti con più leggerezza.
Occorrerebbe esplorare meglio gli episodi sportivi di cui accennavi per capire se l'origine sia questa e scoprire le risorse che hai a disposizione per farvi fronte.
Certamente un modo per reagire con più sicurezza alle critiche senza sentirsi sopraffatte ce l'hai e va scoperto a partire dalla comprensione della fonte di questa fragilità; magari un percorso di conoscenza di te potrebbe esserti d'accompagnamento in questo viaggio per riguadagnare la stima e la fiducia nelle tue capacità indipendentemente da ciò che gli altri ti dicono.
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sara,
è buono il suo tentativo di trovare dentro di sé le risposte per il suo (per lei) imbarazzante sintomo. E probabilmente c'è anche del vero nella spiegazione che lei si è data.
A me sembra però insufficiente quell'evento per spiegare la sua difficoltà ad accettare non solo qualunque critica ma anche, mi sembra di capire, un'opinione divergente dalla sua.
La sua autostima è evidentemente così fragile da bloccare anche la sua capacità di trovare le parole giuste per difendere il suo punto di vista.
Al suo posto non mi fermerei sul sintomo, e cioè sul desiderio e la volontà di bloccare il pianto improvviso, ma cercherei invece di rafforzare l'opinione che lei ha di se stessa. E' così giovane che io credo non troverà difficoltà nel perseguire il compito.
Una buona psicoterapia potrebbe ovviamente aiutarla molto.
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Sara, intanto grazie per la preziosa condivisione.
Immagino sia faticoso e pesante sentirti colpita tanto spesso da frasi o critiche di altre persone. Ci credo che ti venga voglia di affrontare questa tua difficoltà. Chissà che storia ha... se a te è venuta in mente l'allenatrice, probabilmente un nesso con quell'esperienza c'è. Ma è possibile che ci sia dell'altro, che pian piano potrebbe emergere lavorando un po' su di te.
Se senti che questo aspetto ti sta pesando e ti crea disagio, potrebbe essere un buon momento per parlarne con una psicologa, potrebbe esserti d'aiuto per conoscere meglio te stessa e quindi gestire anche questa parte di te più vulnerabile.
Spero che scrivere qui possa averti dato buoni spunti.
Rimango a disposizione,
Dottoressa Caterina Melloni
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Sara
Sei una ragazza molto sensibile, che ogni cosa che ti capita di avverso reagisce con il pianto. La vita ci pone sempre davanti alle critiche, è opportuno accettarle perchè ci fanno crescere. Certamente sono dolorose. la tua allenatrice si è impegnata molto per farti diminuire la tua autostima .Ora è opportuno che tu superi questo periodo e riacquisti la tua autostima. Ed impari a rispondere a tono davanti alle critiche.
E' opportuno che faccia un percorso per riacquistare la tua autostima
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Sara,
Credo che un'analisi approfondita delle motivazioni inconsce che la spingono a reagire con il pianto alla critica di un adulto possa aiutarla ad avere un rapporto meno difficile con tale reazione che la "fa sentire in difetto". Rimango a disposizione in caso voglia intraprendere un percorso online.
Un caro saluto
Dottoressa Valentina Donnari
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sara,
Da quello che racconta probabilmente c'è una ferita aperta che si attiva nelle situazioni in cui è esposta ad un giudizio o una critica. Forse l'origine è quella che lei descrive, è pur vero che è necessario affrontare ciò che le attiva queste reazioni emotive per poterle permettere di vivere serenamente il rapporto con gli altri e le critiche che possono anche essere costruttive e non solo distruttive. Se si sta ponendo queste riflessioni significa che è arrivato il momento di introdurre un cambiamento e farsi aiutare per superare questo aspetto che le sta creando delle difficoltà relazionali.
Cari saluti
Luisa Festini
23 NOV 2022
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Gentile Sara, la reazione istintiva del pianto è legato al significato che dai al rimprovero o a quello che interpreti come rimprovero. È una sensibilità che ha evidentemente la sua storia a partire dalla famiglia e dall’atmosfera familiare a cui si è aggiunto poi l’atteggiamento dell’allenatrice. Spesso i rimproveri stimolano sentimenti di inadeguatezza o inferiorità e magari di essere sbagliati, non so se è anche il tuo caso.
Sono sensibilità che possono essere affrontate e migliorate. Prova a rivolgerti a uno psicologo, a scuola dovrebbe essere attivo un il Centro di Ascolto psicologico, oppure vedere se vicino a te esiste un Centro Adolescenti pubblico.
Un caro saluto.
Dr. Patrizia Mattioli
23 NOV 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Sara, grazie per aver condiviso qui un pezzetto della tua storia.
Iniziamo col dispiacere per quello che racconti, un adulto di riferimento può fare molti danni senza accorgersene a chi si fida di lui.
La tua ipotesi è sensata, il tuo corpo oggi ha imparato, immagazzinato quella risposta di pianto alle critiche, anche minime che ti vengono fatte.
Un percorso psicoterapeutico può aiutarti a lavorare su queste reazioni istintive e ricucire le ferite che tutte le volte si riaprono, partendo dai tuoi vissuti oggi nel momento in cui ti vien fatta un'osservazione o vieni contraddetta ed ai significati che a questi eventi tu associ.
23 NOV 2022
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Cara Sara, comprendo il suo stato d'animo rispetto alla fragilità che ha qui raccontato. Il pianto come reazione ai comportamenti di altre persone può causare disagi e, come dice lei, non sempre le persone riescono a capire a cosa è dovuto e possono dare giudizi negativi e farci sentire ancor meno sereni. Le riconosco una grande forza di volontà che l'ha portata, nel tempo, a controllare almeno in parte questa sua reazione e a guardarsi dentro per comprendere da dove nasce. Continuando su questa strada riuscirà ad affrontare la sua difficoltà e a stare meglio, lavorare con un professionista all'interno di un consulto psicologico le potrebbe essere di supporto.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.