Non riesco a chiudere definitivamente con il mio ex.

Inviata da NovecentoHN · 3 gen 2020 Terapia di coppia

Due anni fa il mio ex compagno mi ha lasciata, stavamo insieme da 9 anni, convivevamo da 4, io avevo 29 anni lui 31. Poco dopo avermi lasciata, ho scoperto di essere incinta, in quel frangente, lui si è comportato in un modo che mi ha deluso moltissimo, dando di matto, dicendomi che volevo rovinargli la vita, quando lui mi aveva lasciato senza alcuna avvisaglia dal giorno alla notte dandomi molte responsabilità della rottura (tra cui un suo complesso di inferiorità nei miei confronti). Poco dopo, purtroppo, ho perso il bambino e sono stata davvero male, un vuoto infinito che tutt'ora sento dentro di me e che, unito al non avere più lui, mi ha portata ad essere tanto triste, a sentirmi quasi handicappata, come se mi dicessero che dovevo camminare senza vedere che io, in realtà, le gambe non le avevo. Mi sono sentita sola e abbandonata come non mai, anche se ho avuto una grande rete di supporto da amici e famiglia.
Circa un paio di mesi dopo, ho conosciuto una persona di 4 anni più giovane di me, che mi ha portato una ventata di aria fresca, mi sono sentita viva, mi sono distratta dal dolore e ho davvero creduto che mi stessi rialzando. Purtroppo però il mio ex di lì a poco ha ricominciato a farsi sentire, senza farmi capire cosa volesse davvero, mandandomi in confusione, risvegliando in me nostalgia e dolore in uno stillicidio che mi ha portata in più occasione a chiudere la relazione con la nuova persona e a dare degli ultimatum al mio ex riguardo alle sue intenzioni, che puntualmente mi diceva di non sapere quello che voleva e di lasciargli la porta aperta. Io ho più volte minacciato di chiudere la porta, ma senza farlo davvero, questo per circa un anno, dopo di chè, riproviamo a stare insieme, con una condizione da parte mia: affrontare un percorso di coppia. All'inizio, dopo qualche insistenza da parte mia, lui accetta di fare le prime sedute di prova, io ero molto contenta, credevo davvero che volesse farlo. Finite le sedute di prova, però, con la scusa del costo, mi dice che non voleva farle e che dovevamo lavorarci da soli. Io ero completamente incapace di stare di nuovo con lui: mi mancava stima, attrazione (pur vedendolo bellissimo) e soprattutto fiducia e sentivo pochissima empatia nei miei confronti riguardo alla questione della gravidanza, anzi in quel frangente lo vedevo come un antagonista. In più mi mancava tanto la persona che avevo conosciuto con la quale mi sembrava di non essermi mai data una vera possibilità. Così decido di chiudere con lui, lui si arrabbiò molto e per qualche mese non ci siamo visti o sentiti e io ho ricominciato a vedere quest'altra persona. Le cose andavano bene, fin quando, in occasione di un lutto per me importante, il mio ex è ritornato nella mia vita, e io l'ho lasciato entrare di nuovo, questa volta però gli ho detto che non sono disposta a riaprire un nuovo capitolo nella saga della nostra rottura, ma il suo essere rientrato nella mia vita, mi confonde e infatti ho deciso di lasciare di nuovo la persona che avevo ripreso a frequentare nonostante io, in un mondo ideale libero dal mio passato, penso starei benissimo. Mi chiedo se esista un modo di non escludere il mio ex dalla mia vita e di riuscire lo stesso ad esser felice, perchè sono due anni che soffro molto e mi sento in balia di nostalgia e di un passato che non potrà mai ritornare. Voglio molto bene al mio ex, non lo odio e penso anche di averlo perdonato, e il nostro legame a volte mi sembra un cordone ombelicale difficile da recidere che è, allo stesso tempo, troppo doloroso mantenere.

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Miglior risposta 7 GEN 2020

Gentile lettrice la situazione che prospetta è davvero complessa! Tuttavia lei non cita elementi risalenti alla sua storia di bambina e di adolescente, il suo vissuto familiare precedente, allo stesso modo non descrive, seppur nella dettagliata analisi della relazione di coppia, le esperienze precedenti del suo compagno. Questa vostra difficoltà a lasciarvi, come pure la fatica del vivere in coppia, mi fanno pensare a precoci esperienze traumatiche o dolorose nelle relazioni con le figure di riferimento. Quindi suppongo che lei debba andare a rivisitare, rivedere ed, eventualmente, correggere quello che nelle esperienze di attaccamento primarie non ha funzionato. Le suggerisco di valutare l'opportunità di seguire una psicoterapia individuale, che le consenta di collegare questa recente esperienza di coppia ai vissuti più antichi, che non le permettono ora di vivere a pieno una relazione come "porto sicuro". In ogni caso, in questo nuovo percorso, avrà la possibilità di conoscersi meglio e di prendere consapevolezza delle sua "zone d'ombra" ed infine, di liberarsi da meccanismi che non la fano vivere a pieno con soddisfazione e sicurezza. Se vorrà scrivermi, sono disponibile a risponderle….buona ricerca e....buona vita!

Dott.ssa Annalisa Tirelli Psicologo a Sagrado

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