Non lo amo più, e forse non l'ho mai amato, ma gli voglio troppo bene

Inviata da Anna · 13 feb 2017 Terapia di coppia

Salve, sono una ragazza di 18 anni ed ho un problema. Non cerco consigli su "se lasciare o meno il mio ragazzo". Ho bisogno di sapere, in realtà, "come" lasciarlo. Circa 1 anno e mezzo fa, io ero una ragazza solare, attiva, sempre allegra, ho sempre amato la vita ed ho sempre voluto godermela. Ho sempre pensato al mio futuro colmo di viaggi, divertimenti, ecc. L'unica cosa che mi mancava era un fidanzato. Sono una romanticona, ed ho sempre sognato, sin da bambina, avere un ragazzo tutto mio con cui fare l'amore, e con cui condividere tutto. Prima di fidanzarmi con il mio attuale ragazzo (20 anni), non avevo mai avuto una storia seria, né tanto meno fatto l'amore. Quando conobbi questo ragazzo, quasi "obbligai" me stessa a volerlo nella mia vita. Sì, perché ero stufa dei ragazzi conosciuti fino a quel momento, e lui mi sembrava, in confronto a tutti gli altri, il più accettabile. Il problema è che lui, dopo qualche giorno che ci stavamo già conoscendo, mi ha detto della sua malattia. Ipertensione polmonare. Lo notai appena salimmo le scale per andare a casa sua. Ecco, questo è un problema non da poco. Come ho già detto, io ho sempre immaginato la mia vita piena di viaggi, divertimenti, passeggiate immense, io amo camminare. Ma lui, non può. Non possiamo fare una passeggiata e parlare contemporaneamente perché sennò a lui manca l'aria. Dopo una ventina di passi deve fermarsi per "recuperare". Quando me lo disse, pensai "vabbè, cosa potrà mai essere, se ci ameremo un giorno, io ci passerò sopra". I giorni passavano, i mesi, e io pensavo di starmene innamorando, forse lo ero davvero. Non uscivamo molto, cosa che a me piace tanto. Quando uscivamo a volte mi faceva pesare il fatto che fosse lui a pagare per me, cosa che mi ha sempre infastidito. Inoltre è molto polemico, qualsiasi cosa di cui si parla, è sempre lì a controbattere. Cercai di non dare peso a tutti questi difetti, e di tenere duro, perché tra stare da sola e stare con lui, preferivo stare con lui, anche se sapevo che non era ciò che cercavo. Ci fidanzammo. Dopo 5 mesi ci fu la nostra prima volta, fu molto deludente. La seconda, un po' meglio... la terza ancora meglio. Ecco, per me in quel periodo, quelle esperienze sessuali erano accettabili, perché non le avevo mai provate prima. I mesi passavano, ed in cuor mio, ogni volta che stavamo insieme, pensavo "un giorno però, lo lascerò sicuramente, perché non lo vedo nel mio futuro". In circa un anno e mezzo, ci sono state tre o quattro volte in cui io gli ho detto esplicitamente di volerlo lasciare, perché non lo amavo, e perché potevo stare meglio con qualcun altro. Tutte le volte, lui, innamoratissimo di me, mi ha sempre promesso che sarebbe cambiato, che avrebbe fatto di tutto per riconquistarmi. Ovviamente essendo arrivata a tre o quattro volte al punto di doverlo lasciare, si capisce già che non era mai cambiato effettivamente, ma io lasciavo correre. Ormai lui stava diventando un'abitudine, e mi piaceva la cosa. Avevo trovato una stabilità tra lui e lo studio soprattutto. Non avevo altri problemi per la testa. Quindi pensavo sempre "ma sì, dai, passeranno questi anni, poi mi diplomerò e lo lascerò". Starete pensando "che brutta relazione e che atteggiamento da egoista", ed è giusto che lo pensiate, perché sono stata davvero egoista, se non cattiva. Andava tutto bene. Fino a quando un mese fa, un sabato sera, esco con una mia amica. Questa mia amica stava frequentando un ragazzo, e voleva da me compagnia. Questo ragazzo ha un amico, e per il tempo in cui la mia amica sarebbe stata con il ragazzo, io sarei dovuta stare con il suo amico. Non mi preoccupavo dell'idea, perché sono sempre stata una persona che odia il tradimento. Sì, perché una persona che tradisce, per me ha fallito. O al massimo, se tradisce e continua a farlo ha fallito. Perché continua una relazione che fondamentalmente sa di non voler più continuare. Quella sera, quindi, mentre eravamo tutti e quattro, il ragazzo della mia amica propone di andare tutti sul letto (la faccio breve perché non è questo il punto). Comunque alla fine succede che l'amico comincia a toccarmi, a darmi baci sul collo... E a me... piaceva. Mi piaceva da morire. Non avevo mai provato sensazioni del genere. Non volevo baciarlo però, non ci riuscivo. Dopo qualche minuto, l'eccitazione è arrivata e non ho potuto resistere. Non abbiamo fatto nulla di "completo". E' stata una cosa superficiale, ma davvero davvero intensa. Ho provato più sensazioni quella sera da vestita che col mio ragazzo nuda. Da quella sera, capii che avrei dovuto mettere fine a quella relazione che mi stava soffocando, e lo sta facendo tutt'ora. Capii che mi sentivo triste, che avevo bisogno di altro. Dopo questa relazione, dalla ragazza allegra e solare che ero, sono diventata triste, seria (il che non è proprio male, mi serviva una "raddrizzata"), mi sento morta dentro, penso sempre alla morte, che mi angoscia. A volte penso anche che lui, per colpa della sua malattia, possa sparire prima di una persona normale, e questa è una cosa che mi ha sempre fatto male, anche solo il pensiero... Mi sentivo in una gabbia. Da quella sera, mi era ritornata la voglia di vivere. Non potevo più continuare a fingere di amare. Qualche giorno dopo, quindi, dissi al mio ragazzo di non sentirmela più di stare con lui (ovviamente non gli ho mai detto del tradimento), di averlo preso in giro tutto questo tempo, gli ho detto che non lo amavo più e che non sapevo se lo avessi mai amato. Il mio ragazzo, è molto fragile, debole, non aveva mai avuto una ragazza, e poi soprattutto una persona come me, che non gli faceva mancare nulla, non voleva perderla assolutamente. Lui pianse, e mi giurò su quanto mi amava che avrebbe fatto di tutto per riconquistarmi (proprio come le altre volte). Questa volta, però, gli ho detto che non sarebbe riuscito a prendermi in giro, e che non sarei ritornata quella di prima da un giorno all'altro, ma che avrebbe dovuto già cominciare a rassegnarsi, perché ero davvero decisa e convinta della mia scelta. Più pensavo all'esperienza di sabato, più pensavo "lo rifarei ancora". Il giorno dopo, venne sotto casa con un peluche e con una collana che mi aveva comprato il giorno stesso, saltando anche il lavoro. Mi dispiaceva molto, perché apprezzo questi gesti, li ho sempre apprezzati, ma lui non può farli solamente quando la situazione sta per scivolargli di mano. Comunque la situazione si è protratta fino ad oggi. Oggi, il mio ragazzo sta ancora cercando di dimostrarmi che mi ama, fa di tutto, mi viene a prendere dalle mie amiche, mi riaccompagna a casa, mi chiede della giornata (cosa che prima, stranamente, non faceva spesso!). Io penso che queste cose un ragazzo debba farle a prescindere. E inoltre so già che perdonandolo lui ritornerà quello di prima, quello che è sempre stato. Ecco perché vorrei chiudere una volta per tutte. L'unico problema è che io gli voglio un bene dell'anima. Lui è un bravo ragazzo, e non è colpa sua se ha questa malattia che gli impedisce di fare molte cose, tra cui fare l'amore. Lo capisco. Ma non voglio rovinarmi la vita per "salvare" la sua. Solo che ho paura di ferirlo troppo... io sto lasciando correre, sto lasciando che lui mi dimostri qualcosa, ma in questi ultimi giorni non ho provato nulla, se non pena e tenerezza. Non posso continuare così. Non so come lasciarlo senza ferirlo. Più andiamo avanti, più lui non si rassegna e più io mi sento soffocare, più voglio libertà. Cosa dovrei fare? Come posso mettere fine a tutto questo? So di essere stata cattiva ed egoista, e infatti me ne pento tantissimo, avrei dovuto lasciarlo dalla prima volta che mi sono sentita di farlo. Ma ora, non so come fare! Cosa mi consigliate?

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Miglior risposta 14 FEB 2017

Salve Anna, 18 anni sono troppo pochi per fare la crocerossina. Sii onesta e digli che non te la senti di continuare, che non lo ami e che senti solo affetto! Sarà lui a non accettare che la situazione continui così. Hai tutto il diritto di vivere la tua vita con entusiasmo e rapporti sociali. Auguri dr. Annalisa Lo Monaco

Anonimo-146364 Psicologo a Roma

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14 FEB 2018

Ciao Anna se questa storia, da come la descrivi, non ti appaga fai bene a pensare a te stessa e al tuo benessere, si tratta di egoismo sano. Non ha senso stare insieme a una persona solo perché ci troviamo "comode" in qualche modo o perché non riusciamo a lasciarla. Pensa a quello che vuoi dalla vita e decidi cosa fare. Starai meglio tu, ma in fin dei conti, un giorno, anche lui ti ringrazierà.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Tiziana Montalbano

Dott.ssa Tiziana Montalbano Psicologo a Cormano

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