Nessuno mi ama né mi ha mai amato

Inviata da Bee · 12 lug 2022 Autostima

Buongiorno,
sono qui per chiedervi se veramente sono io sbagliata o il mondo che mi circonda ad esserlo.
Ho 24 anni, non ho e non ho mai avuto amici veri (inteso come persone che ti cercano per le uscite, persone che vogliono bene...), anzi, le persone che definisco "amiche" mi hanno sempre detto e confermato che sono facilmente sostituibile, non necessaria.
Questo non mi ha mai toccata, perché credevo almeno all'affetto della mia famiglia. Tuttavia, giusto pochi giorni fa, è crollato tutto: i miei genitori mi hanno detto che si vergognano di me, che mi odiano, che vorrebbero fossi un'altra persona, che sono sbagliata.
Lo sono?
Mi avevano già dato segni di questo astio nei miei confronti, segni che ho sempre ignorato, nella speranza che fosse solo rabbia momentanea... Ma a quanto pare non è così. Vorrei scappare, allontanarmi da questa aria tossica... ma se fossi io quella tossica? Non ho amici, la mia famiglia non mi ama. Non so dove andare.
Ho un ragazzo, ma temo che nemmeno lui mi ami. Fin da subito ha criticato il mio corpo (peso 80kg) facendomi sentire a disagio, anche qui sbagliata. Inoltre, non vuole farmi entrare nella sua vita: non conosco i suoi amici, per conoscere i suoi genitori ho dovuto aspettare un intero anno (e la conoscenza si è minimizzata in 5 secondi di presentazione). Gli ho spiegato la situazione nella mia famiglia, ma non è intenzionato ad aiutarmi.
Non mi tiene la mano nei luoghi affollati, non mi bacia in pubblico, evita di parlare di me se gli viene chiesto. Insomma, dice di avere dei problemi e di aver bisogno di tempo... Ma è già passato un anno e io non ho tempo. I suoi progressi li fa, per carità, non intendo denigrarlo, ma quando si ama una persona non dovrebbe essere diverso?
Tornando a me, vado da uno psichiatra. Non mi ha diagnosticato niente se non insicurezza, ma come posso essere sicura di me se la mia vita va così?
Ho avuto problemi di autolesionismo in passato, ne sono uscita da sola, ma ho paura di caderci di nuovo. I miei ovviamente nemmeno se ne sono accorti, e forse va bene così.
Mio padre mi odia per via del fatto che ho lasciato la facoltà di economia, ma questa non mi rendeva felice, e si vergogna di me perché vado da uno psichiatra.
Mamma ha sempre preferito mia sorella, nonostante sia più acida e litigiosa di me. Mi reputo una ragazza tranquilla, ho sempre cercato di essere la figlia che i miei hanno sempre voluto.
Comunque, l'altro giorno, quando mi hanno detto che mi odiano, papà mi ha dato uno schiaffo e, se non mi fossi difesa, probabilmente avrebbe continuato a picchiarmi.
Io non so cosa fare... Il mio ragazzo mi dice di non pensarci, ma come faccio a non pensarci?
Sono sola.
Scusate per il mappazzone e per gli argomenti sconnessi. Grazie a chi mi risponderà.

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Miglior risposta 14 LUG 2022

Cara Bee, la tua sofferenza è palpabile, ma proprio per questo forse è venuto il momento di fare un tentativo di svolta? Ti consiglierei un percorso di psicoterapia piuttosto che (o in aggiunta a) lo psichiatra. Lo dico perchè se vuoi che la situazione cambi devi cambiare tu. Non perchè tu sia sbagliata ma perchè il contesto in cui sei cresciuta ti ha portato a sviluppare credenze su te stessa e dinamiche interpersonali disfunzionali, che se non interrompi continueranno per inerzia. Lo scopo finale è che tu smetta di rincorrere gli altri e cercare la loro approvazione o il loro supporto, chiunque essi siano, genitori, amici, compagno. Il punto di partenza è che devi cominciare a poter puntare su te stessa anzichè sul supporto degli altri, ma per farlo devi decostruire e ricostruire il modo in cui ti consideri, cioè persona bisognosa di aiuto e di supporto. Queste cose che cerchi non te le possono dare gli altri, non perchè sono cattivi ma perchè non sono in grado...

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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16 LUG 2022

Buon pomeriggio Bee,
ha fatto bene a scrivere a noi. Se anche fosse un ambiente che non la sostiene, che la odia, che non la supporta, questo non definisce lei, ma l'ambiente stesso. Se vuole trovare qualcosa di diverso, certo c'è da lavorare, però non è la cosa migliore che potrebbe fare, a cui dedicarsi? Non esiti a contattarci per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente, Dottor Savasta.

Dottor Antonino Savasta Psicologo a Pistoia

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13 LUG 2022

Buonasera,
Mi dispiace per la sofferenza che questa situazione le sta provocando. La sofferenza del cuore è la più costosa da accettare.
Aver chiesto aiuto la mette già in una condizione di risalita dalla fossa emotiva in cui si sente di esser caduta.
Certe ferite del cuore vanno sanate come veri e propri traumi. Per quest’eco le consiglio la terapia emdr.
Sono disponibile e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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13 LUG 2022

Gentile Bee,
alla base del suo malessere vi è un bassissimo livello di autostima derivante anche dal fatto che non si accetta fisicamente per il suo sovrappeso che però con un pò di impegno può essere corretto.
Quanto alle brutte cose dette dai suoi genitori occorre considerare il contesto, perchè sicuramente sono state dette nel corso di un litigio in un momento di frustrazione e di rabbia, quindi in un momento di non lucidità.
Suo padre è rimasto deluso e amareggiato dal fatto che lei ha lasciato la facoltà di economia perchè non la rendeva felice ma in alternativa lei cosa ha fatto?
Il fidanzato non le tiene la mano e non la bacia in pubblico ma in precedenza lo faceva? Non potrebbe essere un atteggiamento derivante dal suo carattere riservato o da semplice timidezza?
Come vede non è bene trarre conclusioni affrettate ma quello che è certo è che la sua bassa autostima condiziona completamente in maniera negativa il suo modo di pensare ed i suoi comportamenti per cui è opportuno incrementarla tramite un percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale da intraprendere senza indugio.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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13 LUG 2022

Ciao Bee,
quello che hai espresso con il tuo scritto è molto toccante. La forza interiore che hai dimostrato, anche nel cercare aiuto, è sinonimo di forza ed energia vitale, due cose indispensabili per crescere e diventare una migliore versione di noi stessi. Hai esposto una quadro abbastanza complesso, dove molti sono i temi trattati. Le difficoltà con i genitori, con il gruppo dei pari e con il tuo ragazzo.
La mia non sarà un risposta risolutiva, ma cercherò comunque di darti un feedback che ti possa aiutare, almeno un pò.

Il sentimento alla base è sicuramente un forte senso di inadeguatezza per il mondo esterno, dal quale ti senti costantemente giudicata. Questo giudizio, chiaramente, non ti porta a vivere bene, inasprendo anche la tua stessa autopercezione che continua quel processo autosvalutativo cominciato dagli altri.
Per arrestare tutto ciò, il primo pensiero che credo possa esserti utile e "essere te stessa", nel bene e nel male. Poni come obiettivo personale di evolvere in qualcosa che piaccia a te, non al prossimo. Vivi la tua vita cercando di abbracciare un'immagine di te che ti possa piacere, non che soddisfi gli spettatori che ti circondano.
Un consiglio è quello di rivolgerti ad un professionista che ti possa aiutare in questo percorso di ricerca e ritrovamento della propria via.

Essere "sostituibili", come ti hanno fatto notare (in maniera erronea e poco empatica) è un'assurdità. Il concetto che ti invito a prendere da questa frase, invece, è il seguente: cerca di diventare un personaggio la cui storia ti interessa, la cui vita ti potrebbe affascinare! Ognuno di noi può ambire a ciò.

La nostra vita è un viaggio dove lo scopo più grande è ritrovare la via di casa, solo dopo esserci finalmente persi!

Cordiali saluti,
Dott. Grazioli Adriano

Dottor. Adriano Grazioli Psicologo a Padova

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13 LUG 2022

Salve Bee, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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