mio marito non vuole avere rapporti con la mia famiglia.

Inviata da hermione · 8 ott 2018 Terapia familiare

mio marito non vuole avere alcun tipo di rapporto con i mie genitori. Premetto che abitiamo nello stesso palazzo e questo mi sta generando notevole sofferenza.
io ho sempre avuto un rapporto morboso con i miei e lui si è sempre sentito "secondo" in questa nostra relazione tanto da arrivare a tradirmi.
Io l'ho perdonato perché ho capito cosa l'ha portato a fare ciò. Il problema è che credo che si giustifichi pensando che mi ha fatto del male per colpa loro e non vuole più avere alcun tipo di rapporto con loro, neanche il saluto.
Emotivamente per me sta diventando pesante: io gli ho perdonato quello che mai pensavo di poter perdonare, lui non riesce a fare un minimo sforzo? ho paura che parlandone riaccendo in lui gli stessi pensieri contorti che l'hanno portato a tradirmi, mentre adesso tra noi le cose funzionano meravigliosamente

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Miglior risposta 9 OTT 2018

Gentile Hermione,
comprendo il suo conflitto tra il desiderio di mantenere la tranquillità di coppia ed il bisogno di capire perché suo marito non possa fare un piccolo passo nei suoi confronti.
Forse sarebbe opportuno si dedicasse uno spazio personale, per esplorare le cause del legame che lei stessa definisce morboso con i suoi genitori, individuando e rimuovendo le dinamiche negative che lo mantengono.
In un secondo momento un percorso per la coppia, consentirebbe di rinsaldare il rapporto non sulla base di possibili ricatti affettivi, ma sulla reale comprensione dei bisogni e delle aspettative di entrambi.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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9 OTT 2018

Dove il malessere aumenta è più facile attribuire all’altro le colpe. Ed è frequente che gli attacchi siano quindi rivolti al partner o alla famiglia di lui/lei.
È naturale che le famiglie d’origine riconoscano maggiore autorevolezza al figlio/a ed è per questo che ognuno dei partner dovrebbe sentirsi investito della responsabilità di gestire questo legame anziché impegnare le proprie energie nell’attacco alla famiglia di origine dell’altro

si può decidere di avvalersi dell’aiuto di uno psicoterapeuta per cercare di ricostruire un dialogo costruttivo anzichè mantenere quello distruttivo.
A volte è necessario spezzare quei circoli viziosi che mantengono e accrescono il malessere di coppia grazie ad un aiuto esterno.

Cordiali Saluti

Dott.ssa Letizia Patricolo Psicologo a Palermo

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9 OTT 2018

Gentile Hermione,
può essere molto complesso gestire le relazioni tra la famiglia di origine e la famiglia attuale e spesso si creano dei conflitti insanabili.
Darle dei consigli in questa sede per la risoluzione del problema presentato, è complicato e rischia di non cogliere la natura della sua difficoltà.
Le consiglierei di richiedere una consulenza psicologica, online o presso un professionista della sua zona, per comprendere a fondo cosa le stia accadendo.
Cordialmente,

Dr. Gianmaria Lunetta,

Psicologo Clinico a Torino

Anonimo-161362 Psicologo a Torino

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9 OTT 2018

Gentile Hermione,
da quanto scrive sembrano emerge due problematiche che le creano disagio: una legata alla dinamica di coppia con suo marito e l'altra, più personale, legata alla sua storia relazionale con i suoi genitori. Evidentemente però le due questioni si sovrappongono e si complicano l'una con l'altra, impedendole di fatto di trovare un positivo equilibrio sia personale sia relazionale.
Le suggerisco uno spazio di ascolto e riflessione con uno psicologo che possa aiutarla prima di tutto a lavorare su se stessa, la sua individualità, la sua storia relazionale in famiglia e i suoi vissuti attuali, per poi eventualmente aprire un altro spazio sul suo rapporto di coppia coinvolgendo suo marito.
Rimango a disposizione.
Un cordiale saluto,
drs Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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8 OTT 2018

Buonasera Hermione,
c'è parecchio su cui riflettere. La prima cosa che salta agli occhi è che lei chiede aiuto per problemi con suo marito e nello stesso tempo afferma che le cose funzionano meravigliosamente tra di voi. Sembra inoltre che si prende la colpa per il tradimento di suo marito, e si aspetta che suo marito ricambi il suo perdono, assecondando il suo bisogno di avere un rapporto normale con i suoi genitori. Credo abbia bisogno di comprendere a fondo queste dinamiche, prima sue personali, e poi eventualmente di coppia.
Resto a disposizione
Dott. Geremia Napolitano

Dott. Geremia Napolitano Psicologo a Marigliano

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8 OTT 2018

Salve Hermione,
se fosse in seduta al mio studio indagherei insieme degli aspetti che, per ovvi motivi, sono impossibili da esplorare attraverso la sola comunicazione scritta. Dunque, le pongo le domande che le porrei dal vivo, e che mi aiuterebbero ad avere un quadro un minimo più chiaro della situazione, in modo da indurla a riflettere. Cosa intende per rapporto morboso? Quando parla di sentirsi "secondo" nella relazione, a che si riferisce? Avete intrapreso un percorso di coppia specifico per il tradimento? Ma soprattutto, come si è sentita e si sente lei in tutto questo? Quello che le suggerirei è iniziare un percorso personale. Al di là della situazione familiare, quello che si percepisce è che non ha uno spazio tutto suo dove poter esprimere le sue emozioni.

Mi scriva se vuole,
Dott.ssa Valentina GM Moreas

Anonimo-173116 Psicologo a Napoli

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