Avevo già notato che mia figlia aveva difficoltà a mangiare in presenza di persone estranee alla famiglia, ma ora che ha cominciato le medie mi ha confessato che non riesce a fare merenda a scuola perché avverte un blocco allo stomaco e un senso di nausea. Non so come aiutarla!
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17 NOV 2016
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Cara Laura,
Nella mia esperienza ho riscontrato che questa forma di "fobia" sia molto piu comune di quanto si pensi e che in generale sia legata a forme di ansie sociali, che riguardano l'esposizione in pubblico di sé, il timore di essere giudicati o di avere lo sguardo dell' altro. In alcuni casi può avere risvolti sul versante del comportamento alimentare. Potrebbe iniziare a fare mente locale su quando ha iniziato con questi timori e in quali contesti verificando se si sia intensificato il disagio nel tempo, ad es. Come sta sua figlia nell'anticipare un pasto consumato in compagnia? Solitamente l'ansia anticipatoria, la nausea, i tremori sono sintomi fisiologici che possono far escludere problematiche sul versante alimentare (comunque da non sottovalutare). Per comprendere i motivi di questo disagio, che certamente può incidere nella preziosa vita sociale e relazionale di sua figlia, io le consiglio di consultare uno psicologo specializzato per l'infanzia e l'adolescenza, valutando questa scelta con sua figlia, per coinvolgerla nell'eventuale percorso. La neuropsichiatria infantile è il servizio pubblico più adeguato.
Faccia avere notizie!
Cari saluti!
Dr.ssa Courrier
17 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentilissima Laura, se la ragazzina non mangia solo in presenza di estranei, ma a casa fa pasti regolari e non ha disturbi di peso o alimentazione non mi allarmerei troppo sulle cause organiche. Qualora insorgano problematiche di peso ne parli con il pediatra di riferimento. Dal punto di vista psico-pedagogico la ragazzina potrebbe nascondere problematiche legate alla timidezza, chiusura, disagi nelle dinamiche relazionali, scarsa autostima. Chiaramente bisognerebbe avere più informazioni per darle una risposta immediata completa. Disponibile per ulteriori chiarimenti
Dott.ssa Elisa Gnugnoli Psico-pedagogista GENUStudio San Giovanni in Persiceto (Bo)
15 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Laura, immagino la sua preoccupazione. Sarebbe utile comprendere meglio da dove nasca il disagio che prova a sua figlia e come mai si è costituito. In questo caso quindi sarebbe utile pensare ad un percorso con un terapeuta che possa aiutarvi a comprendere meglio i motivi di questo disagio ed anche a farvi fronte cercando di risolverli. Ne contatti uno specialista in disturbi alimentari.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,
15 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Laura,
è probabile che la difficoltà di sua figlia di mangiare in presenza di persone estranee sia solo un corollario di un più ampio disturbo da ansia sociale che riguarda il fare amicizie e relazionarsi ad altri coetanei nell'ambiente scolastico ma anche extra-scolastico.
E' consigliabile un controllo medico per escludere problemi organici, dopo di che, se il disturbo non recede spontaneamente in tempi brevi, sarà il caso di chiedere aiuto per una psicoterapia familiare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
15 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera Laura,
può accadere in alcune circostanze che delle difficoltà emotive dei bambini/preadolescenti si manifestino tramite un rifiuto del cibo (in base al colore, al sapore, alle situazioni, all'odore, all'alimento, etc).
In famiglia, questa difficoltà si presenta? Da quello che racconta, sembrerebbe che essa si presenti esclusivamente quando ci sono persone esterne alla famiglia, come a scuola.
Potrebbe essere utile informarsi sulla situazione di sua figlia rispetto alle relazioni con compagni e professori (e l'ambiente scolastico in generale) in modo da capire se ci siano delle difficoltà di socializzazione/relazione o di altro tipo.
Per un supporto psicologico o per orientamento e indicazioni, potrebbe rivolgersi alla neuropsichiatria infantile della sua ulss.
Se la difficoltà dovesse peggiorare, inoltre, o se vede che ciò causa malnutrizione a sua figlia, le consiglierei anche di avvisare il pediatra, in modo da garantirle il giusto apporto nutrizionale, in base ad età e sviluppo fisico.
Un caro saluto
Dott.ssa Giorgia Salvagno, Psicologo Online e a Venezia