Mi sono tagliata di nuovo

Inviata da Anna · 14 feb 2022 Autostima

Salve, sono una ragazza di 20 anni che ancora vive con i genitori e diciamo che ho davvero vissuto un esperienza pesante. È lunga da spiegare ma spero qualcuno possa ascoltare... Mio padre è stato affretto da alcolismo in questi mesi e lo stress che mia madre subiva a causa sua e dello studio (fa il serale) lo riversava su di me con discussioni e critiche pensanti, facendomi sentire male e nervosa, fino a quando non sono arrivata a tagliarmi per due sere nella stessa settimana. Lo facevo già alle medie per via del bullismo subito ma dopo il terzo anno di liceo ho smesso grazie al benessere che mi portavano i miei amici. Adesso la situazione è più... Calma diciamo, mio padre si sta disintossicando ma... Non riesco comunque a togliermi dalla testa l'idea che devo andarmene. Non sto bene anche se la situazione sta migliorando. Ho passato un po' ad analizzare i miei sentimenti e ho capito che sono arrabbiata, arrabbiata con loro, arrabbiata perché tutto quello che ho fatto è stato chiedere aiuto anche io ma nessuno mi ha mai dato niente, tutte le volte che io sto male e sono stata male viene sottovalutato, dalla dipendenza dal tagliarmi ci sono uscita da sola senza che loro lo sapessero e quelle volte in cui ho ripreso a farlo ultimamente lasciavo apposta la lametta sul lavandino e non mettevo le maniche lunghe lasciando scoperti i tagli, ma nessuno se n'è mai accorto lo stesso. Nessuno si accorge che anche ora sto male e soprattutto non frega perché se parlo "nessuno ti ascolta perché parli a raffica" ... Questo lo ha detto mia sorella, ma non vengo ascoltata nemmeno quando parlo normalmente e quel parlare a raffica mi succede se sono nervosa proprio perché non mi ascoltano. Mi sento come se volessi urlare ma non ci riesco e soprattutto non c'è nessuno a sentirmi... Sembra che io esista per questa famiglia solo quando c'è bisogno di me o quando faccio qualcosa di sbagliato. Non so quante volte ho chiesto a mia madre di vedere uno psicologo ma ogni volta "se ne dimentica" ... E mio padre non me parliamo che è meglio. So solo che per lui l'aiuto c'è stato dopo che ha letteralmente distrutto una famiglia
... Mentre io esisto solo se c'è bisogno di me per qualche commissione o per pulire casa o se faccio qualcosa di sbagliato o non ho portato a termine le faccende. Mi sento frustrata, assente e sola, vorrei poter dire queste cose a loro, che mi ascoltassero e che mi rassicurassero dicendomi che andrà bene e che risolveremo questa cosa dei tagli e dell'ansia sociale che è tornata più forte di prima a causa del periodo di isolamento della pandemia e della quarantena dopo che abbiamo avuto il covid. Anche ora che vedo i tagli guarire vorrei farlo di nuovo perché vorrei che li vedessero e li notassero ... Non so cosa fare, mi sento sola e non ho nessuno su cui contare per questa cosa se non i miei amici che anche loro continuano a consigliarmi di andarmene, cosa che vorrei fare ma il peso del perché voglio andarmene non se ne va mai, nemmeno se penso al sollievo che avrei a vivere da sola senza più stress e gente che si riversa contro di me.

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Miglior risposta 16 FEB 2022

Buongiorno Anna,
il tuo urlo nel deserto è stato accolto, me come altri colleghi ti diamo degli spunti di riflessione, ma la cosa più importante è trovare in te la forza di comprendere che l'aiuto va chiesto al momento giusto alla persona giusta. Non voglio giustificare il comportamento della tua famiglia nel non vederti, ma accolgo la tua storia nel complesso della sua criticità.
Ti consiglio di rivolgerti ad un terapeuta nel più breve tempo possibile.

Se vuole sono a disposizione per consulti online, con l'aiuto della fitoterapia e floriterapia potrà superare questo momento nel migliore dei modi, mettendo valore a quelle ferite che tanto ha bisogno di mostrare.

Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti,
Dr. Paparella
Psicologo Clinico e Naturopata - Master PNEI

Dott. Vincenzo Paparella Psicologo a Ruvo di Puglia

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17 FEB 2022

Ciao Anna,
leggerti mi commuove, sia per via del dolore che traspare dalle tue parole, sia per la consapevolezza delle tue emozioni, che denota la voglia e il bisogno di comprendersi.
Sai, la nostra pelle rappresenta il confine tra noi stessi e il mondo. Tu la "usi" per chiedere aiuto e urlare il tuo dolore, che sembra restare inascoltato. Credo davvero valga la pena di rivolgerti ad un* terapeut* che ti aiuti ad entrare in contatto con te stessa in maniera profonda e instaurare un dialogo tra te e te che ti consenta di percepire e ripristinare i tuoi confini, senza il bisogno di doverli "rompere" nel tentativo di stabilire una relazione con gli altri, con la tua famiglia in questo caso. Credo possa essere un punto di vista valido. Per uscire dal dolore è purtroppo necessario attraversarlo, farsi accompagnare è saggio e utile.
Come vedi anche qui, esistono tanti terapeuti e tanti possibili percorsi, sia nel pubblico che nel privato. Aver raccontato la tua storia è un primo importante passo nel prenderti cura di te stessa, non fermarti!
Un caro saluto
Federica Minetto

Dott.ssa Federica Minetto Psicologo a Livorno

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16 FEB 2022

Buonasera Anna,
Mi dispiace molto per la sofferenza che questa situazione ti sta provocando. La solitudine interna che senti è il primo grande male. Tutti noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti e ci accolga così come siamo. Non bastiamo a noi stessi e questo è anche il nostro punto di forza perché ci permette di costruire legami di amicizia e di amore che ci strappano dall’individualismo. Scrivendo qui hai aperto uno spazio di ascolto con la possibilità di creare un legame di supporto e comprensione che può essere un primo passo verso la ricostruzione di te.
Ti incoraggio a fare l’altro passo e intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Resto a disposizione e ti auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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15 FEB 2022

Cara Anna,
è davvero pesante la storia che hai descritto e la situazione in cui ti trovi adesso, e capisco come tu sia arrabbiata, come le tue richieste di aiuto, anche le più esasperate e drammatiche, sembrano cadere nel vuoto non per altra ragione che sei tu a chiedere. Ti invito a prendere contatto tu stessa con un terapeuta, dato che sei maggiorenne, e iniziare a lavorare a delle strategie che ti permettano di gestire in maniera efficace la tua situazione.
Resto a tua disposizione online e in studio,
un caro saluto

Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Dott.ssa Maria Beatrice Brancati Psicologo a Macerata

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15 FEB 2022

Buongiorno Anna,

è una storia dolorosa quella che racconta e quella rabbia che ora sente penso che sia più che legittima. Sentire di essere soli e non ascoltati, può a volte lasciare spazio ad altri modi di comunicare, di urlare, di arrabbiarsi, magari proprio attraverso il corpo e i tagli che vorrebbe nuovamente infliggersi.
Le sue sono esperienze che non lasciano senza ferite, e qui mi riferisco a quelle emotive, ma allo stesso tempo vedo che ha trovato le risorse per approfondire cosa sta provando e rendersi consapevole del suo senso di solitudine, di frustrazione e di rabbia, è un buon elemento da cui poter partire. Ma da sola è complicato, e se ha sentito il bisogno di scrivere su questo sito, è perché ha sentito che solo con l'ascolto di qualcun altro, può rimettere insieme i pezzi. Certo questa risposta non può essere sufficiente e ha bisogno di trovare una relazione che possa curare.
Le consiglio vivamente quindi, perché penso che si meriti di stare meglio, di trovare un* psicolog* che possa accompagnarla in questo percorso che forse ha già iniziato da sola.

Le auguro il meglio
Un saluto
Dott. Luca Bacchiega

Dr. Luca Bacchiega Psicologo a Gallarate

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15 FEB 2022

Anna Cara,
la tua storia mi commuove ed emoziona. Le tue parole mi arrivano come un doloroso grido d'aiuto, un grido che comunica con ferite sulla pelle, con tagli come a dire "Sono quì, sto male, vedete il mio dolore". So bene quanto sia agonizzante il fatto che questi tentativi siano buchi nell'acqua, che i tuoi sforzi d'esser vista, compresa e accudita emotivamente dai tuoi genitori ti stanno lentamente distruggendo. Hai una storia, un vissuto che va ben oltre la narrazione quì riportata. Vorrei davvero conoscere Anna, le sue ferite (quelle antiche ed emotive), le sue insicurezze, il suo bisogno di conforto e sostegno. Anna io credo che, sia davvero importante che tu ora ti affidi alla presenza gentile e sensibile di un terapeuta che, ti offra lo spazio protetto ed accogliente di una relazione terapeutica e trasformativa dove poter trovare ascolto, comprensione e autentico interesse umano al fine di poter rimettere insieme i pezzi di te, di una piccola donna frammentata.
Io resto quì, online, qualora volessi concedermi la tua preziosa storia di vita.
Ti abbraccio forte, un caro saluto.
Dott.ssa Guercioni Clarissa

Dott.ssa Clarissa Guercioni Psicologo a San Benedetto del Tronto

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15 FEB 2022

Salve Anna, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Credo che possa essere utile anche un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione di materiale traumatico solitamente connesso alla genesi e mantenimento della sintomatologia.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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