Mi piace il buio

Cara silvia,
guardarsi dentro da soli e comprendersi è una delle cose più difficili. Pertanto credo che rivolgersi a uno psicologo della sua zona sia la cosa migliore per aiutarla in un percorso di approfondimento della sua personalità.

Buona esplorazione.

Dr. Antonio Cisternino

Buongiorno gentile Silvia,
ho letto attentamente la sua richiesta e le sue repliche dove sembra emergere un suo vissuto di resa e rassegnazione di fronte alla vita. Dice che non le va più di lottare eppure questo suo modo di porsi Lei lo riconduce fin dalla infanzia. Pur con i limiti di un consulto on line e senza conoscerla è importante che si renda conto che può uscire da questo stato di chiusura e isolamento, forse richiedendo qui un parere Lei già si pone il problema e ciò è un buon punto di partenza per affrontare l cambiamento. Il sole, le belle giornate probabilmente la mettono in crisi perché dovrebbe mostrarsi, uscire di casa, parlare con gli altri, condividere e sorridere. Potrebbe richiedere un colloquio con uno psicologo psicoterapeuta per vedere di persona cosa sia importante intraprendere, se un percorso di psicoterapia o una serie di colloqui per imparare le strategie giuste per aumentare la sua autostima o una cura farmacologica con uno psichiatra.
Cordialmente

gentile Silvia,
penso che l avversione alla luce (escludendo in primis un diturbo di vista) possa essere in qualche modo collegata ad un suo vissuto lontano nel tempo, dato che lei stessa scrive che esiste da quando è bambina che lo vive. Mi chiedo se e un disagio per se stessa o in qualche modo in relazione agli altri o per Il marito e se le questo crea qualche limite nella quotidianità.certamente questa sua caratteristica avrà un significato da tradurre con l'aiuto di uno psicoterapeuta
cordialmente

Cara Silvia, dalle tue ultime righe emerge un quadro depressivo che necessita di essere preso in carico. Il voler stare al buio sembrerebbe scaturire dall'inconscia necessità di "non-vedere" o "non essere vista", poiché ciò, per qualche inconscia ragione genera sofferenza.
Stare meglio si può. Esistono sicuramente dei consultori pubblici nella tua zona ai quali ti puoi rivolgere, almeno per i primi colloqui di inquadramento del problema. A disposizione per ulteriori ed eventuali chiarimenti. Dott.ssa S. Orlandini, Torino

Cara Silvia,
il suo disafio sembra abbia radici lontane. Fino ad ora è riuscita a conviverci e quindi a gestirlo. la consulenza psicologica è opportuna se sente che questo suo modo d'essere diventa problematico e mette a repentaglio la sua serenità.
Un saluto
dott.ssa Cristina Mencacci

salve Silvia,
da quello che scrivi non capisco bene se questo comportamento è un problema per te o per gli altri che ti stanno intorno... tu come ti senti? gli altri cosa ti dicono di questo? è importante sottolineare e comprendere questa differenza, è da lì che poi potremmo rispondere alla domanda: ho bisogno di uno psicologo?
saluti

Buongiorno Silvia, sarebbe davvero azzardato fornire facili interpretazioni senza conoscere la tua storia ed i tuoi vissuti. Chissà a che cosa è legato affettivamente il buio per te.... Se comunque ti fa sentire al sicuro senza compromettere la tua "normale" vita sociale puoi provare ad accettare questa tua particolarità e magari (visto che comunque ti poni delle domande) affrontare l'argomento con un professionista semplicemente per conoscerti meglio. Saluti. Dott.ssa S. Orlandini

Buonasera,
"la luce le da fastidio" ha verificato che non sia un problema legato alla vista -può consultare un oculista. Preferisce dice il maltempo fin dall'infanzia: è più un abitudine legata al suo passato, una preferenza, credo esca anche col sereno no?