madre sola con figlio maschio

Inviata da Carmen Cavalieri · 20 giu 2023 Terapia familiare

Buongiorno,
sono una ragazza madre di 39 anni. mio figlio ha 14 anni e non è presente un uomo nella mia vita. dopo l'abbandono del padre quando rimasi incinta non sono più riuscita a legarmi a nessuno per mancanza di fiducia se non a mio figlio a cui ho dedicato tutti gli ultimi 14 anni della mia vita. Durante questi anni ho dovuto anche lottare contro un tumore al cervello che mi ha portato a diventare "molto severa e dura" con la vita e con lui. In particolar modo mi rendo conto di esseremi rinchiusa nel mio nido (casa) con mio figlio per un senso di difesa dall'esterno che trovavo pericoloso e brutto e dal quale ho preferito estraniarmi. Lui ha dovuto subire tutta la mia frustrazione per il brutto male che doveva sconfiggere, so di averlo aggravato di un peso più grande di lui e ora ne sono profondamente pentita.
Ad oggi posso fortunamente dire di stare finalmente bene sia perchè ho vinto (spero) sul tumore,sia perchè sto bene con me stessa; non ho più paura del mondo ma non voglio uomini nella mia vita perchè non sono capace di innamorarmi (ho amato troppo il padre di mio figlio),ma ho conosciuto un uomo meraviglioso con cui sono rimasta in contatto perchè mio figlio si è legato molto a lui. e' l'unica figura maschile che ha al momento nella sua vita anche se non si frequentano quotidianamente. però non condivido alcuni suoi pensieri circa l'educazione
Mio figlio è forte,ha la mia stessa determinazione caparbietà; sembra il mio opposto maschile e mi va bene che si ribelli perchè mi dimostra di avere carattere ma ora inizio a preoccuparmi perchè ultimamente non facciamo altro che litigare su ogni cosa, piuttosto che goderci in serenità quei pochi momenti che passiamo insieme. E' entrato da Gennaio nella fase adolescenziale (Non è più il mio bambino,lo so) sono consapevole del fatto che sia un passaggio normale dell'età. Ciò che mi preoccupa è che ora non riusciamo più a dialogare, non ci comprendiamo proprio, inizia a ferirmi con le sue parole quando litighiamo (non insulta mai, ma dice che non ce la fa più a stare a casa con me). So di aver sbagliato tanto in passato riversando su di lui le mie frustrazioni, so di essere a volte rigida con i NO (a mio avviso per il suo bene) ora però me la sta facendo pagare e fa anche bene, me lo merito, ma non so come e se sono ancora in tempo per riconquistarlo. Se andiamo avanti così lui so che se ne andrà x la disperazione, mi lascerà prima del previsto. Come posso intervenire e aiutare entrambi? cosa devo fare? chiedo un consulto a voi esperti
grazie infinite!

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Miglior risposta 21 GIU 2023

Cara Carmen,

nel suo scritto tocca tanti punti fondamentali della crescita del bambino ma anche del genitore.
Innanzitutto, tengo a farle i miei più sinceri complimenti: crescere un figlio da sola e per di più attraversando una grave malattia come un tumore è impresa di pochi, pochissimi mi creda. Per darle un minimo di supporto, almeno per cominciare, mi concentrerei su due punti fondamentali, rispettando le due prospettive dalle quali avete guardato il mondo entrambi in quesi anni.
Partiamo dal primo: non parla di difficoltà evidenti in suo figlio emerse prima dell'adolescenza, ne posso dedurre che fino ad ora sia andato tutto bene, corretto? con ciò non intendo ovviamente che non ci siano mai state frizioni o complicazioni ma, semplicemente, che ci sia stato sempre un dialogo costruttivo tra di voi. Se la risposta è affermativa, allora lei sa già - fin qui - di aver svolto un lavoro più che egregio; fare il genitore è già molto complesso, figurarsi nelle condizioni che ci ha descritto.
Come lei stessa afferma, l'adolescenza è un passaggio complicato ma assolutamente necessario: affinché la nostra personalità e individualità fioriscano, la prima azione istintiva che si attua è proprio quella di andare contro i dettami imposti dalla famiglia. Che fare quindi? Accoglienza e fermezza sono le due parole d'ordine che ci devono guidare in queste fasi. Perché i figli, proprio in quei momenti in cui ci danno contro e pensiamo ci vogliano ferire, in realtà stanno solo cercando di crescere.
Secondo punto: Lei. Lei ha dedicato tutta la sua vita a suo figlio e capisco bene che sia stato impossibile pensare un pò a se stessa.
Adesso però è giunto il momento di farlo e non si rende necessario soltanto per la sua salute ma altresì anche per il rapporto che andrà trasformandosi nel tempo.
Un percorso di counseling psicologico specifico per dare un nuovo registro comunicativo a entrambi e una visione di maggiore cura verso se stessa è, secondo me, la scelta da fare in questo momento.
Un caro saluto,
Caterina F.

Anonimo-191510 Psicologo a Cesena

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11 LUG 2023

Salve,

lei in questo momento ha paura di poter esser abbandonata da suo figlio, ed il tema dell'abbandono ancora ricorre nella sua vita. Quello che sta accadendo tra lei è suo figlio è abbastanza diffuso nelle famiglie in cui vi sono adolescenti, allo stesso tempo però c'è da tener a bada quella che è la sua angoscia di rimanere sola. Questo anche suo figlio lo avverte e non può sentir su di se il peso di non poter lasciare da sola la mamma. La nostra indicazione va a lei, di lavorare questi aspetti e su queste sue paure, magari attraverso un percorso di psicoterapia individuale, vedrà che con il tempo sentirà di aver acquisito maggiori strumenti sia per gestire il rapporto con suo figlio, che con gli uomini in generale.

Cari Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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23 GIU 2023

Cara Carmen,
L'età di suo figlio è tipicamente ricca di spinte volte all'identificazione, all'autonomia e all'indipendenza. Potrebbe quindi essere normale e fisiologico che suo figlio abbia meno comportamenti compiacenti nei suoi confronti perché ha bisogno di auto affermarsi. Nel corso del suo passato molto difficile lei ha trovato in suo figlio la sua ancora di salvezza. Dice di aver eliminato gli uomini dalla sua vita, ma è come se lei ricercasse questo vuoto in suo figlio. Purtroppo, anzi per fortuna, il legame che c'è tra madre e figlio non ha le caratteristiche del legame che c'è tra due partner e amici, e lui per forza di cose inizierà a ricercare momenti di condivisione anche con altre persone esterne al vostro piccolo nucleo sottraendo del tempo a lei. È possibile che lei stia facendo pesare a suo figlio il suo tentativo di indipendenza? È possibile lui stia reclamando una maggiore autonomia con ciò che le dice e che lei sente come attacco/fargliela pagare?
Ci rifletta.
Io resto a sua disposizione anche online.
Dott.ssa Fabiana Navarro
Psicologa

Fabiana Navarro Psicologo a Maddaloni

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22 GIU 2023

Buonasera Carmen, la capisco davvero...l'adolescenza mette davvero ko i genitori soprattutto quelli che hanno dovuto ricoprire il doppio ruolo non avendo una figura maschile in casa. La malattia ha aggravato la situazione ma quello che racconta non ha nulla di anormale. I ragazzi si confrontano con la vita, escono, incontrano persone nuove, cambiano il modo di pensare, di parlare di vestire ed i genitori si trovano a vivere come degli estranei in casa. I maschi ancor più delle femmine si confidano meno e sembrano chiudersi ( con noi perchè poi fuori con gli amici cambiano notevolmente). L'adolescenza non è una malattia nè un cambiamento definitivo ma un passaggio che crea conflitti proprio perchè i ragazzi si mettono alla prova, si sentono il mondo in mano atteggiandosi ad esseri superiori depositari della verità. Il conflitto è quindi inevitabile con i genitori. Cerchi di comunicare in modo non giudicante, senza rispondere agli attacchi verbali; piuttosto attenda il momento opportuno per parlargli facendogli capire che lei c'è anche se lui si contrappone. Spesso il loro comportamento è di facciata, poi quando sono soli ci ripensano soprattutto quando sono stati cresciuti amorevolmente. Per qualsiasi altra domanda o volontà di approfondire come comunicare in modo assertivo mi contatti, sarà un piacere aiutarla.
Un saluto.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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21 GIU 2023

Gentile Carmen, grazie di aver condiviso con noi la sua esperienza e i suoi dubbi circa il rapporto con suo figlio. L'adolescenza è una fase delicata della vita in cui è normale che ci si scontri più frequentemente per via della voglia di autonomia e indipendenza che sorge nei ragazzi a quell'età. I bambini crescono e i rapporti con i genitori mutano di conseguenza; per questo motivo potrebbe essere utile approfondire, con l'aiuto di un professionista, il contesto e le dinamiche che contribuiscono all'accendersi di una discussione. In questo modo si può capire come cambiare il tipo di interazione con il ragazzo e che strategie di negoziazione attuare affinché i bisogni di entrambi vengano riconosciuti, legittimati e soddisfatti. Rimango a disposizione per qualsiasi domanda o dubbio.
Un caro saluto
Dott.ssa Miriam Stefano

Dott.ssa Miriam Stefano Psicologo a Padova

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21 GIU 2023

Buongiorno Carmen,
comprendo la tua preoccupazione nel fatto che il rapporto tra te e tuo figlio non sia più quello di prima, immagino foste molto uniti visto ciò che avete affrontato insieme. Come tu stessa affermi, è normale che tuo figlio stia cambiando, è appena entrato nel periodo adolescenziale, una fase di vita caratterizzata da una forte spinta all'indipendenza che spesso è proprio la causa dei conflitti con i genitori. Questo periodo è ricco di emozioni e frustrazioni per i ragazzi, pensa che il loro cervello si avvia per raggiungere la maturazione e dunque vi sono dei grandi cambiamenti anche a livello cognitivo, nel modo di pensare, riguardo la morale, ecc. E' normale che tu non riconosca più il tuo bambino, che sta si sta avviando a diventare uomo e comprendo che possa essere molto difficile accettare questo cambiamento. Il fatto che ti dica che non ce la fa più a stare con te potrebbe dipendere proprio da tutti questi cambiamenti e dalla frustrazione che deriva dalla voglia di sperimentare emozioni e sensazioni nuove e lo scontro con la realtà esterna, cioè il fatto che alla fine ha solo 14 anni e non può fare quello che vuole, come è giusto che sia. Il tuo compito di genitore in questa fase è il difficile bilancio tra accontentare questa spinta all'indipendenza e proteggerlo e mi rendo conto che non è una sfida facile. Se mai sentissi il bisogno di svolgere qualche consulenza psicologica come supporto in questo periodo o per approfondire i tuoi vissuti in merito alla situazione, rimango a disposizione anche online.
Un abbraccio,
Valeria

Dott.ssa Valeria Passavanti Psicologo a Meda

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21 GIU 2023

Buongiorno
Signora Penso che ognuno di voi abbia bisogno di uno spazio per elaborare le proprie, problematiche.
L'adolescente urla per diventare adulto. Ma non lo è.
Se suo figlio la rifiuta non è soltanto per la voglia di autonomia.
Bisogna vedere che cosa è successo per determinare tale comportamento.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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21 GIU 2023

Gentile Carmen,
grazie per aver condiviso con noi questi tuoi pensieri, non deve essere stato facile. E non deve essere stato facile subire l’abbandono del padre di tuo figlio, crescerlo da sola con tutte le difficoltà connesse, sconfiggere la malattia, ed ora affrontare la fase adolescenziale con tutto (e chissà cos’altro) questo carico emotivo. Dalle tue parole percepisco una bella forza e resilienza che ti permettono di mordere la vita nonostante le difficoltà, ma allo stesso tempo una fragilità disturbante che te la fa mettere in discussione e colpevolizzarti del meglio che hai potuto fare finora. Ti andrebbe di parlarne e scaricare un po’ di quel peso che ti porti addosso?
Puoi pensare di concederti uno spazio d’ascolto volto sia a sciogliere quei nodi che ti legano a ciò che è stato ed a ciò che non hai avuto, e riprenderti la serenità necessaria per sviluppare una comunicazione efficace con tuo figlio, ed anche col mondo. Sono a disposizione se ne vorrai parlare, anche online.
Ti auguro buone cose e ti mando un caro saluto.
Dott.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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21 GIU 2023

Cara Carmen,

la invito a intraprendere un percorso psicologico finalizzato ad approfondire la relazione con suo figlio e per rafforzare la sua consapevolezza rispetto alle sfide da affrontare con un adolescente.
Unitamente a questo, sarebbe utile che acquisisse maggiore assertivita' e flessibilità sia con suo figlio che rispetto alle sue relazioni interpersonali.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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