Litigi genitori figlio
Salve, mi chiamo Alessandro e ho 21 anni quasi. Da un anno a questa parte vivo il rapporto con i miei genitori in maniera turbolenta. Premetto che sono un ragazzo abbastanza introverso e pacato, spesso in gruppo sono quello che preferisce stare in silenzio, fa fatica a rapportarsi con nuove conoscenze ma comunque vengo apprezzato dai miei amici e dalle persone con cui ho più confidenza.
Sento che questa situazione faticosa con i miei sia partita quando hanno scoperto che fumo erba (niente di troppo esagerato, qualcuno in compagnia con gli amici e basta). Mio padre contrario ma più morbido rispetto a mia madre (suo fratello è mancato per tossicodipendenza). Sento di non essere più apprezzato come prima, di non ricevere quell'appoggio nei momenti più difficili, di essere visto con un occhio diverso. Sistematicamente ogni 3/4 mesi mi capita di avere litigi pesanti con loro con insulti reciproci e minacce di sbattermi fuori di casa per i miei atteggiamenti che emergono durante il litigio. Io personalmente non ritengo di meritarmi ciò; nella mia vita sono sempre stato disponibile per loro cercando di portarli meno pensieri possibili, frequento l'università con buoni risultati e fino ad un mese fa avevo il mio lavoro che mi garantiva una stabilità economica, precaria, ma comunque sufficiente per soddisfare i miei sfizi senza dover chiedere un aiuto economico ai miei. Ho però come la sensazione di un'eterna insoddisfazione da parte loro che esprimono attraverso domande come "ma non studi più?", "Non sei mai a casa", "potresti dare una mano anche te nelle faccende di casa". Di base non mi urtano, ma se fatte in quel periodo in cui magari sono più stressato mi fanno sbroccare. Generalmente tutti questi litigi nascono dal fatto che quando si ha un diverbio a casa ed io non la prendo bene mi chiudo e cerco di parlare il meno possibile per evitare di dire cose che non vorrei. Che abbia torto o ragione è indifferente, il mio obiettivo è quello di cercare di isolarmi almeno una mezz'oretta e ragionare a mente lucida sulla discussione. Il problema è che questa cosa non viene rispettata dai miei che cercano sempre in confronto verbale, alimentando il diverbio anche con sceneggiate pur di darmi contro, come se ormai l'unica strada sia quella del litigio. La situazione mi preoccupa tanto perché quando si arriva al litigio esce un lato brutto di me per circa 15 Min che non riesco a controllare, che dice cose brutte e compie gesti strani (pugni contro mobili, indumenti strappati). Ciò ovviamente gira tutto a mio sfavore e di conseguenza i miei trovano terreno fertile su cui concimare. Dopo essermi calmato autonomamente riesco a parlare a mente lucida ed analizzare la situazione. Di solito dopo 3/4 giorni di silenzio in casa la cosa si risolve sempre pacificamente con lunghi discorsi in cui io ribadisco la mia posizione e i miei pensieri riguardo ai loro comportamenti ma ho sempre la sensazione che, pur dopo aver parlato e aver spiegato le mie ragioni e la mia colpevolitá nel comportarmi da maleducato, essi non giustifichino il motivo dei miei atteggiamenti e danno la colpa all'erba (non sempre direttamente, ma lo fanno capire).
Inevitabilmente ciò mi porta a pensare che prima o poi ci sarà un litigio identico ai precedenti dove una delle due parti si staccherà per sempre dall'altra.