Lavorare mi fa stare male.
Salve, mi sono diplomata da poco e sto lavorando in una azienda di tutto rispetto.
Ho avuto precedentemente a 17 anni la prima esperienza lavorativa estiva in un ristorante, terminata prematuramente dopo un mese in seguito ad un esaurimento nervoso dovuto allo stress, alla demotivazione che mi portava e al fatto che mi sentivo molto incompetente nonostante cercassi di dare il mio meglio, poiché l’ambiente era molto caotico e la mia giovane età e inesperienza erano un perfetto pretesto per avere anche una misera paga.
Da quel momento ho sempre avuto un rifiuto verso il lavoro e difatti avrei preferito continuare con l’università, ma purtroppo mi sono sentita molto spaesata e non ho fatto in tempo a scegliere un indirizzo, quindi è tutto rimandato per l’anno prossimo.
Fino a quel momento quindi, mi tocca lavorare poiché la mia situazione economica familiare non mi permette di sostenermi.
È passato solo un mese da quando sono riuscita ad ottenere questo lavoro, ma ho costante ansia, tensioni, turbamenti e mi sento sempre un peso, anche se l’ambiente lavorativo è molto meglio rispetto al precedente.
Questo mi comporta ad avere crolli psicologici (almeno due a settimana) e anche a sentirmi male fisicamente (sono infatti un paio di giorni che mangio pochissimo poiché sono constantemente nauseata).
Sono fidanzata, i miei amici mi supportano tanto in quello che faccio, la mia famiglia cerca di darmi più che può e io lo apprezzo e cerco di ripagare il più possibile il bene incondizionato del quale sono circondata.
Va tutto a gonfie vele, eccetto per il lavoro.
Sono sempre stata definita una ragazza forte, in gamba, brillante e ho sempre avuto alta considerazione di me stessa (certe volte perfino arrogante) ma ogni volta che mi affaccio al lavoro mi sento piccola, insignificante, anonima e lo odio da morire.
Per questo cerco di dare il meglio di me, ma so bene di essere solo un numero in mezzo a tanti e che il mondo del lavoro è sporco e non meritocratico.
Non riesco ad affrontarlo in modo più leggero, impegnandomi ma senza farmi il cuore amaro e vivendo bene il resto della giornata.
Tutto sommato il mio lavoro è davvero un opportunità grande come prima esperienza sotto contratto, ma io lo odio tanto e vorrei veramente scappare (vigliaccamente forse) perché sento di pagare con molta salute mentale.
Nonostante cerchi di distrarmi non riesco a stare meglio e mi sento veramente al limite, ma non posso lasciare questo lavoro perché ho delle responsabilità alla quale non posso astenermi.
Come posso fare per fortificarmi ed essere di ferro?
Vorrei tornare a quando tutti mi chiedevano consiglio o mi ammiravano perché ho sempre affrontato tutto a testa alta, adesso invece mi sembra solo di essere in grande difficoltà.
Forse mi sono dilungata, ma vorrei esporre bene la grandezza di questo problema perché nonostante i miei stretti cerchino di farmi stare meglio, ritorno sempre al punto di prima.
Grazie mille anche solo per la visione di questo messaggio