La mia vita è inutile
Ho 26 anni, sono sempre stata una ragazza molto solare nonostante tutte le disavventure. Sono nata con una grave forma di allergia che i dottori non sono stati in grado di scoprire e di curare fino ai miei 5 anni, dalla nascita fino appunto ai 5 anni ho vissuto perennemente fasciata in tutto il corpo per eczema e pus oltre all'indebolibento fisico e l'anoressia in quanto non riuscivo a mangiare praticamente niente che mi causava subito dei gravi attacchi quasi da shock anafilattico. Naturalmente l'infanzia non è stata da meno ma posso dire comunque di essere cresciuta bene, un po' sola, senza amici e con poca presenza dei miei genitori fino alla loro separazione ai miei 12 anni perché mio padre che era alcolizzato da una vita ormai non ci stava più con la testa e alzava le mani anche a mia mamma. Siamo scappate una notte, mentre mia mamma era sotto shock nelle grinfie di mio padre, io ho preparato una valigia e l'ho trascinata via, ci siamo fatte aiutare da un suo amico e abbiamo cambiato regione, però siamo state parecchi anni senza lavoro e soldi. Da mio padre dicevamo solo minacce di morte, e mia madre era talmente scioccata e depressa che non riusciva quasi neanche ad alzarsi dal letto. Comunque il tempo passò è arrivata a 16 anni riuscii finalmente ad andare a lavorare, non prendevo molti soldi ma riuscivamo almeno a mangiare finché anche mamma si riprese un po' e riuscì a fare qualche lavoretto anche lei. Crescendo entrambe sopraggiunsero i problemi di carattere tra me e lei, entrambe testarde e con idee diverse, i vari litigi ci portarono a dividerci molto finché non me ne sono andata di casa a 20 anni, ma miracolosamente i rapporti migliorarono stando un po' più distaccate. Finalmente avevamo raggiunto entrambe un'indipendenza fisica ed emotiva l'una dall'altra ma comunque amandoci moltissimo. Poi io persi il lavoro con il COVID e mamma mi aiutò, mi fece lavorare con lei, e per sopperire a tutte le spese decidemmo di tornare a vivere insieme, così venne a casa mia ma fu un disastro, ricominciammo a litigare, anche molto peggio di prima, non ci parlavamo, ci insultavano, e non riuscivamo a condividere niente, neanche qualche minuto della giornata. Così mi trovai un altro lavoro e stavo fuori casa più tempo possibile finché... Finché mamma non fece un incidente in auto mentre andava al lavoro, un malore dissero i dottori, probabilmente un'aritmia, e finì in coma per 12 giorni, i 12 giorni più lunghi della mia vita e poi morì, non ho potuto neanche salutarla per le nerme COVID dell'ospedale, perché lei era risultata positiva. Ho visto mia mamma l'ultima volta che avevamo litigato e poi non l'ho più vista. Io l'ho amata tantissimo e mi sento in colpa di non averle dato niente, neanche un po' di felicità, aveva solo 64 anni, è morta 6 mesi fa, a luglio, e sono 6 mesi che mi dispero, che piango sempre, che mi manca un pezzo di me, che sento di non avere più motivo di vivere e non avere più un posto al mondo, nessuno mi comprende, e a peggiorare il tutto è che vorrei poterne parlare con lei, perché lei mi capirebbe, sarebbe l'unica! Poi a dicembre è morto mio padre, di tumore, neanche sapevo che era malato, non ci parlavamo da anni, da quando mi aveva di nuovo rifiutata dopo che avevamo cercata di riallacciare un pochino i rapporti. Ormai avevo perso le speranze in lui e mi ero abituata alla sua assenza, non ho sofferto molto per la sua mancanza né prima né dopo la sua morte. Però è riuscito a farmi sentire una nullità anche da morto, è riuscito a farmi capire la sua indifferenza nei miei confronti.
I problemi con i miei genitori hanno inciso talmente tanto nella mia vita da essere riuscita a superare una violenza sessuale nella mia adolescenza come se nulla fosse, perché semplicemente i miei genitori mi facevano sentire sempre peggio di chiunque altro. Ormai vivo male da anni, e mi trascino in avanti con un bagaglio del passato che mi pesa troppo e di cui non riesco a liberarmi, in questi ultimi 6 mesi non riesco neanche più a dormire, appena mi addormento inizio a fare incubi, e spesso riguardano proprio loro. Non riesco a fare una vita sana, un giorno non mangio niente e il giorno dopo mi ingozzo di cibo, sono ingrassata a dismisura. Nel frattempo ho perso anche il lavoro, sono senza soldi, l'affitto mi pesa troppo e ogni qualsiasi cosa della giornata mi pesa o comunque mi crea dei problemi. Non ho più voglia di fare niente, nulla che mi appassiona, nulla che mi dà gioia, nulla che mi soddisfa. Sento che sto scivolando sempre più giù e non ho le forze di rialzarmi e nessuno che mi tenda una mano, ma soprattutto anche se ci fosse qualcuno a tendermi una mano probabilmente riuscirei a trascinarlo giù con me. Sono un pozzo di tristezza, oscurità e solitudine. Penso spesso alle mie colpe, ai miei rimpianti e soprattutto alla morte, penso che sarei dovuta morire io e non mia mamma, lei almeno aveva voglia di vivere, aveva obiettivi ed era qualcuno. Io non sono nessuno, sono solo inutile.
