La amo, ma non ce la faccio più

Inviata da Oyster365 · 14 feb 2023 Terapia di coppia

Salve, ho 24 anni e sto assieme alla mia ragazza da 3 anni. Non abbiamo mai avuto molte cose in comune e all’inizio non provavo nulla nei suoi confronti, anzi è stata lei a “scegliermi” come mi ha detto più volte, ma passando del tempo insieme ho iniziato a provare forti sentimenti che sono poi sbocciati in amore. Dall’inizio della nostra relazione non ci sono stati cambiamenti, non vuole mai uscire di casa (o venire a casa mia infatti sono sempre io che vado da lei), ogni proposta che le faccio viene declinata oppure assecondata controvoglia, il sesso è quasi assente e quando ci vediamo mi sento come se fossi un fastidio per lei. Tutto ciò me lo sono sempre fatto andare bene, parliamo spesso dei nostri sentimenti e spesso le ho fatto presente i miei bisogni e lei i suoi. Il problema è che nonostante parliamo spesso dei nostri disagi e di come potremmo migliorare la coppia lei ne prende atto ma non fa nulla, io mi ritrovo a limitare me stesso sempre di più e a fingere di stare bene perché parlare di come mi sento la fa sentire in colpa (e successivamente fa sentire in colpa me per averle parlato), quando poi le comunico i miei sentimenti rigira la frittata dicendo che ho avuto delle mancanze verso di lei e che sta male e non può farci nulla. Ho sempre sopportato tutto perché la amo, ma ogni volta che le parlo di come mi sento finisce che sono io quello che si scusa. Sembra come se io accetti lei e la depressione che dice di avere (anche se non diagnosticata sono abbastanza sicuro che ne soffra) ma lei non accetta me minimamente, il problema è che anche io ho sofferto di una profonda depressione in passato e il bisogno di affetto e sicurezza che cerco è tanto grande quanto il suo. Qualche mese fa mi sono fatto coraggio e ho provato a lasciarla, ma lei ha iniziato a piangere e dirmi cose come: “non ci credo che ti sto perdendo per colpa mia” e “pensavo al nostro matrimonio”, alla fine mi ha convinto e sono restato con lei promettendoci che ci saremmo impegnati di più. Ciò che faccio sembra non andare mai bene, per esempio adesso sono dovuto andare via per qualche settimana per questioni lavorative, le scrivo tutti i giorni e le mando tutto ciò che vedo, ma dopo un po’ ho iniziato a sentirla fredda e il terzo giorno mi ha detto che se mi mancava così tanto come dicevo avrei dovuto chiamarla e che tutto ciò che le scrivevo o inviavo non la stimolava a darmi una risposta che non fosse “bello”. Sto gestendo un sacco di brutte sensazioni: la paura di non essere abbastanza, la mia insicurezza, il ritrovarmi solo in un’altra città terrorizzato dal fallimento e avrei voluto riceverla la chiamata piuttosto che sforzarmi a farla con tutta questa roba dentro di me. L’altro giorno ho raggiunto il limite, lei ha un altra crisi e mi risponde a malapena, io cerco di starle vicino e di ricordarle che la amo e che è una persona meravigliosa, ma mi respinge e oggi mi dice che sbaglio i modi. Le chiedo sempre come sta mi risponde “non lo so” e oggi si arrabbia perché quando lo chiedo non insisto con la domanda. L’altro giorno ho filmato dei palloncini a forma di cuore e gliel’ho mandati insieme a un messaggio con scritto “ti penso” ma se ne viene dicendo “se mi mandi ste cagate è normale che non so cosa risponderti”, dopo che le ho fatto presente che condivido queste cose con lei per farle sentire che ci sono, lei ha nuovamente detto: “ma io sto male che ci posso fare”. Così sono esploso dicendole che non era nella posizione per farmi la predica dato che sono io che le sto sempre appresso e lei non ha mai fatto nulla per me, che lo so che non è colpa sua se sta così ma io non riesco più a starle dietro. Mi ha detto che non la ispiro e che tutto ciò che fa per me le viene come uno sforzo, sente che deve fare di più ma quello sforzo non lo vuole fare perché non ce la fa, dà la colpa alla crisi e alla depressione ma anche quando è di buon umore la relazione è ferma. Io mi chiedo se esisto davvero in questa relazione. Alla fine pensavo di lasciarla non appena potremmo vederci, ma non riesco a smettere di pensare di poter fare di più e che forse come dice lei il problema sono anche io che non l’assecondo come vorrebbe e non m’impegno abbastanza a trovare un modo per coinvolgerla, ma nel frattempo mi chiedo come posso coinvolgerla se lei non ha mai provato a coinvolgere me, che mi accontento solo delle briciole quando ho bisogno di molto di più e lei non può e non vuole darmelo. Una parte di me stesso dice di lasciarla, di cercare di vivere la mia vita e di essere felice, l’altra parte invece vorrebbe rendere felice lei e restarle vicino. Non so più che fare.

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Miglior risposta 17 FEB 2023

"Alla fine pensavo di lasciarla non appena potremmo vederci, ma non riesco a smettere di pensare di poter fare di più e che forse come dice lei il problema sono anche io che non l’assecondo come vorrebbe e non m’impegno abbastanza a trovare un modo per coinvolgerla, ma nel frattempo mi chiedo come posso coinvolgerla se lei non ha mai provato a coinvolgere me, che mi accontento solo delle briciole quando ho bisogno di molto di più e lei non può e non vuole darmelo".
Esistono persone incontentabili, che fanno sentire in colpa gli altri affamandoli.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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17 FEB 2023

Gentile Oyster 365,
le ultime due righe del suo scritto riassumono bene il suo conflitto interiore, se cioè sia da preferire vivere in funzione dlella propria felicità oppure in funzione della felicità della partner magari a proprio discapito.
A mio parere, nelle relazioni di coppia è essenziale che vi sia reciprocità nei sentimenti ed equilibrio tra il dare e avere, altrimenti la relazione non può funzionare e a lungo andare si logora.
Nel suo caso però, oltre alla mancanza di sintonia e reciprocità, vi è un altro fattore che interferisce negativamente ed è il probabile disturbo dell'umore della sua ragazza che spegne qualsiasi forma di entusiasmo e passionalità e si ripercuote negativamente anche su di lei annullando i suoi sforzi di maggiore vicinanza emotiva.
Sulla base di tutto ciò, prima di qualsiasi decisione ritengo utile un percorso di psicoterapia di coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 FEB 2023

Caro Oyster365, grazie per aver condiviso con noi un pezzetto della tua vita.
Fin dall'inizio del tuo racconto ho avuto la sensazione che in qualche modo ti stessi annullando e stessi mettendo da parte i tuoi bisogni per incontrare e, soprattutto, soddisfare i bisogni della tua partner. E' molto interessante che tu abbia usato questa frase: "me lo sono sempre fatto andare bene". Ti chiedo: come mai ciò? E come mai proprio adesso questa situazione comincia a starti stretta?
Quando ignoriamo i nostri bisogni è semplice assecondare quelli degli altri, perchè ci comportiamo come se non esistessero: questo genera una profonda frustrazione, ma il senso di soddisfazione e di sicurezza che deriva dall'annegare nella relazione con l'altro sembrano essere più forti. E' quando lasciamo ai nostri bisogni uno spiraglio per affacciarsi verso di noi, che diventa (per fortuna) molto difficile ri-dimenticarsene.
Ascolta questa parte di te, stai a sentire cosa ti chiede. Penso che ti chieda di essere accudita, coccolata, vista. Tu stesso ci dici: "avrei voluto riceverla io quella chiamata", ed avresti avuto tutto il diritto di riceverla. Soprattutto, hai tutto il diritto di esserci rimasto male ed esserti arrabbiato. Dietro la rabbia, tuttavia, c'è spesso la frustrazione di un bisogno e una profonda sensazione di tristezza.
Non possiamo dirti quale sia la soluzione migliore, solo tu puoi concederti di ascoltare i tuoi desideri e bisogni più autentici e scegliere se dargli un'occasione o meno. In questo, sarebbe molto utile un percorso di sostegno psicologico, che possa offrirti uno spazio sicuro in cui esplorare ed esplorarti.
Spero i esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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16 FEB 2023

Buongiorno ci sono molti elementi da tenere in considerazione. Partiamo un attimo dalla depressione che ipotizzate possa avere la sua compagna. A mio modo di vedere potrebbe non trattarsi di una semplice depressione, o non solo, bensì di un disturbo più pervasivo che potrebbe riguardare la personalità. La paura dell'abbandono, la rabbia intensa, il vuoto emotivo sono tratti che fanno pensare a qualcosa di diverso. L'umore depresso non è sufficiente a diagnosticare una depressione in quanto è solo uno degli elementi di questa sindrome e al contempo esso si presenta anche in altre. Tuttavia, è solo un'ipotesi ed è opportuno rivolgersi ad un esperto per avere una diagnosi puntuale. Questa non servirebbe solo ad indirizzare correttamente il trattamento, ma anche a comprendere meglio la dinamica della vostra relazione: mettere sul piatto una presunta depressione, senza diagnosi e trattamento, significa che tutto il comportamento della sua compagna viene valutato alla luce di esso in modo giustificatorio. In parole più semplici diventa uno strumento di manipolazione con cui si giustifica la mancanza di iniziativa, di reciprocità, il malumore, l'aggressività, ecc. e si instillano sensi di colpa nel partner abbandonante.
Veniamo adesso a lei, a come si è fatto scegliere da una donna verso la quale non provava sentimenti e trasporto. Molte relazioni nascono perché c'è un incontro di dolore, di sofferenza e di disagio psicologico. I partner si uniscono perché ognuno assolve alla regolazione del malessere dell'altro. Nel suo caso la sua compagna l'ha scelta probabilmente perché ha visto in lei una persona affidabile che non l'avrebbe abbandonata e che avrebbe sopportato molto. Dal canto suo, lei si è coinvolto perché proietta su di lei la sua parte fragile e dandole amore, supplisce alla sua carenza di amore e di sostegno.
A mio modo di vedere, sarebbe importante che lei intraprendesse un percorso di terapia individuale per lavorare sul suo disagio psicologico, le sue insicurezze e sulla sua autostima. Crescendo grazie alla psicoterapia, si renderà conto di due cose: 1. che lei merita di stare bene in una relazione e potrà chiarire meglio i suoi sentimenti verso la sua compagna separando le proiezioni da ciò che ama veramente di lei; 2. che la sua compagna può curare il suo malessere, migliorare la sua capacità di relazionarsi e autoregolare le sue emozioni senza dipendere da un'altra persona: in questo modo sarà più facile immaginare un'eventuale separazione se la situazione non dovesse migliorare. Si dice spesso tra partner che ci si ama tanto e si prende a misura di questo presunto amore la capacità di sopportare. A mio modo di vedere una buona misura dell'amore è l'attitudine a riconoscere i propri limiti e ad accettare di dover lavorare per superarli per il bene proprio e altrui. Troppo spesso ci si dichiara pronti a qualsiasi cosa per amore, tranne cambiare.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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15 FEB 2023

Buongiorno
Credo che entrambi facciate un percorso di psicoterapia.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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15 FEB 2023

Le proponga una terapia di coppia o semplicemente alcuni colloquio in coppia con un collega. Questo potrebbe aiutare a far maggiore chiarezza ad entrambi, visto che avete parlato anche di matrimonio....

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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15 FEB 2023

Buongiorno!
La vostra relazione va avanti da molti anni e sicuramente ci sono molti livelli da comprendere meglio per una risposta efficiente.
La cosa che percepisco più fortemente è la difficoltà, in questo momento della sua vita, di capire dove posizionarsi.
Nel lavoro, nel suo percorso formativo, nel continuare a perseguire i suoi obiettivi di vita da una parte e/o nello stare in questa relazione dall'altra. In questa relazione che, al momento, le sembra in uno stallo insuperabile. Lei percepisce di dare e non ricevere, di dare ma di non dare abbastanza o nel modo giusto.
E' come se le si presentassero delle domande che, per forza di cose, eliminano l'altra possibilità. Un aut/aut nel concreto contro un et/et nel suo cuore.
Cerchi di capire bene qual è la sua domanda interna e si dia il tempo, eventualmente con un supporto psicologico, di comprendere qual è la soluzione che la possa far stare in equilibrio, centrato, tanto da poter avere energie per aiutare e sostenere anche la persona con cui decide di condividere la sua vita.
un caro saluto
Dott.ssa Paola Pariso

Dott.ssa Paola Parisio Psicologo a Napoli

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