L' università mi sta facendo del male

Inviata da Denise · 6 set 2023 Orientamento scolastico

Buongiorno.
Ho 21 anni e sto per frequentare il terzo anno di università. Il mio rapporto con la scelta dell'università dopo l'esame di maturità è stato dall'inizio molto teso perché appena uscita dalle superiori non avevo le idee chiare sul futuro e durante l'estate sviluppavo numerose crisi d'ansia anche a causa della richiesta dei miei genitori di andare avanti con gli studi e di scegliere nonostante volessi continuare a studiare. Sono sempre stata bravissima a scuola, non mi mancava nulla, mi piaceva studiare e non sentivo alcun peso. Appena finita la scuola sono entrata piano piano in un buco nero dove, da una parte volevo scegliere l'università ma avevo paura di non farcela, dall'altra avrei voluto prendermi del tempo non essendo sicura della scelta.
Ad agosto decido di fare il test di ingresso per frequentare l'università di lingue e mediazione culturale. A settembre mi immatricolo e tutto procede come deve procedere. Il problema sussiste quando dopo i primi esami dati mi blocco. Subentra il coronavirus, sto molto male, sia io che la famiglia e passo un periodo buio dove continui attacchi di panico mi assalgono durante la notte e il giorno. Passato il virus , smetto di aprire i libri come facevo una volta e non studio più. Faccio finta di studiare e mento ai miei genitori che tutto procede a gonfie vele. Ora sono arrivata al terzo anno e sono davvero giù perché non riesco a decidere di mettere un punto o quantomeno di dare una svolta alla mia vita. Chiedo un aiuto concreto , non ce la faccio più e mi manca la forza di volontà, ci provo ma non riesco.

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Miglior risposta 7 SET 2023

Buongiorno Denise,

Mi dispiace che lei stia vivendo un periodo così provante e sono lieta che abbia cercato un consulto con professionisti esperti.
In primo luogo, vorrei legittimare le sue sensazioni di ansia e aiutarla a normalizzarle. Seppur talvolta spiacevoli, il ruolo ricoperto delle emozioni è quello di darci informazioni su come una determinata situazione ci fa sentire e, di conseguenza, segnalarci quale comportamento è più utile mettere in atto in modo da gestirla efficacemente e ritornare ad un equilibrio psico-fisico ottimale. È probabile che i sintomi ansiosi che sta sperimentando indichino una crisi in lei, qualcosa che percepisce come scomodo e che forse non si sente in grado o in dovere di fare.
Si sente in dovere di non deludere le aspettative dei suoi genitori, ma nella narrazione mancano completamente le sue. Non ha mai citato il motivo che l’ha spinta a scegliere quella facoltà, né le sue ambizioni su un lavoro futuro. Ho l’impressione che manchi una profonda conoscenza di se stessa, di cosa le piace e cosa vorrebbe fare nel lungo termine. Senza un progetto chiaro, è difficile che compaia la motivazione necessaria a sostenere le fatiche universitarie. Fare qualcosa per dovere (altrui) e non per volontà (sua) rappresenta un gran fattore di rischio per disturbi d’ansia e dell’umore. In tal senso, spesso gli attacchi di panico nascono proprio dal conflitto tra ciò che un individuo vorrebbe essere (il sé ideale) e ciò che in realtà si sente di essere (il sé reale). Quando queste due entità sono molto distanti e la persona non percepisce di avere le risorse per riuscire ad avvicinarsi alla versione ottimale, è usuale che subentrino sintomatologie ansiose che bloccano completamente l’individuo.
Sta a lei capire se le peserebbe di più stringere i denti e terminare questo ultimo anno, oppure lasciare l’università per lavorare, o ancora cambiare facoltà. La scelta dovrebbe però essere ponderata sulla base delle sue aspettative, dei suoi desideri e dei suoi bisogni e richiede un livello di consapevolezza che al momento sembra mancare.
Mi rendo conto che autonomamente superare un blocco di tale entità non sia semplice, dunque le suggerisco di rivolgersi ad un professionista che possa accompagnarla nello sbrogliare la rete di pensieri in cui è immersa e aiutarla a conoscersi meglio passo dopo passo. Sarebbe utile anche lavorare su una gestione ottimale degli attacchi di panico, per garantirle degli strumenti che la facciano sentire di nuovo in controllo della sua vita. Purtroppo, è difficile che la sintomatologia regredisca da sola senza essere trattata, rischierebbe comunque di ripresentarsi ciclicamente.
La terapia cognitivo-comportamentale è il trattamento di elezione per i disturbi d’ansia, poichè presenta protocolli che in tempi ragionevoli agiscono sui pensieri, le emozioni e i comportamenti che mantengono il suo problema e fornisce strategie pratiche spendibili nell’immediato.
Resto a sua disposizione e la invito a contattarmi tramite il mio sito, in caso voglia valutare l’inizio di un percorso insieme.

Le auguro buona giornata,


Dott.ssa Alexa Rao

Psicologa, Neuropsicologa, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale specializzanda
Studio di Psicologia Seregno (MB) e online

Dott.ssa Alexa Rao Psicologo a Seregno

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29 GEN 2024

Gentile Denise,
è comprensibile lo stato d'animo di ansia e incertezza quando, dopo l'esame di maturità, non aveva le idee sufficientemente chiare sulla scelta universitaria ma lascia perplessi il contrasto tra il suo essere stata molto brava a scuola studiando con piacere e con profitto e l'avere paura di non farcela nel prosieguo degli studi dopo aver comunque fatta una scelta di cui tra l'altro non dice di essere pentita.
Viceversa, sembra che l'insorgenza del Covid abbia contribuito molto nel causarle malessere e blocco negli studi anche se in quel periodo è stata introdotta la didattica a distanza con esami online.
Così pure, all'incertezza su cosa fare e come procedere fa da contrasto la sicurezza nel fingere di studiare e mentire ai suoi genitori, sicurezza che non poteva certo essere a tempo indeterminato.
Ora il suggerimento è di chiedere scusa ai suoi genitori e informarli dei suoi dubbi e delle sue difficoltà chiedendo di essere supportata per poter intraprendere un percorso di psicoterapia che la aiuti ad uscire da questa confusione e da questa crisi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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8 SET 2023

Buongiorno Denise,
la tua storia mi ricorda molto la mia, specialmente per l'inquietudine dell'estate tra le superiori e l'università. Non credo che sia l'università a farle male, piuttosto un senso di colpa/vergogna latente nel mettere un punto ad una situazione diventata insostenibile e prendere in mano la sua vita. L'aiuto concreto che chiede è comprensibile, ma non può essere dato in questo frangente in quanto la sua ansia merita di essere ascoltata e compresa. Le consiglio delle sedute psicologiche: a prescindere da quello che sarà il discorso "università", le serviranno per diventare veramente il pilota della sua vita e prendere scelte che la rispecchino in toto.
Resto a sua disposizione e le ricordo che ricevo sia online che a studio

Un saluto

Dr.ssa Chiara Sartori
psicologa clinica e forense, criminologa, specializzata in dipendenza affettiva

Dott.ssa Chiara Sartori Psicologo a Follonica

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8 SET 2023

Carissima Denise, ti ringrazio innanzitutto per la tua condivisione. Purtroppo a 18 anni ci si ritrova molto spesso con l'incertezza della scelta universitaria e la pressione sociale e famigliare di una decisione. E' davvero difficile essere sicuri di ciò che si vorrebbe fare nella vita e durante gli anni successivi molte persone vivono dei cosiddetti blocchi o ripensamenti dati dalla fretta.
Mi sembra che ci siano due parti di Denise, una parte vorrebbe mettere un punto, l'altra no. Non significa che una parte abbia più ragione dell'altra, semplicemente entrambe vivono e hanno le loro motivazioni e forse tutto ciò che possiamo fare è prendere consapevolezza della loro esistenza e accettare questa ambivalenza. Ti consiglio ti scegliere un terapeuta prima possibile, forse non risolverai la situazione domani, ma potrai interrogarti su ciò avviene nel tuo corpo quando ti trovi di fronte a un libro, quali emozioni subentrano e cosa ti blocca nell'andare avanti. Per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi, ricevo anche online. In bocca al lupo.

Dott.ssa Giulia Cangemi

Dott.ssa Giulia Cangemi Psicologo a Torino

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7 SET 2023

Denise buonasera,
dunque lei ha avuto un brutto Covid?
Perché la sindrome da long covid, effetto brian fog compreso, è spesso lunga da superare.
Glielo chiedo perché lei non ha detto che non le piace più quello che studia ma semplicemente che non riesce ad andare avanti.
Prima di avere il Covid studiava volentieri quello che studiava?

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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7 SET 2023

Mi dispiace sentire che stai affrontando una situazione così difficile. È normale sentirsi sopraffatti e confusi riguardo alla scelta dell'università e alle sfide legate agli studi. È importante ricordare che non sei da solo in questo e che ci sono risorse disponibili per aiutarti.

Ecco alcuni passi che potresti considerare:

1. **Parla con qualcuno di fiducia**: Condividere le tue preoccupazioni con amici, familiari o un consulente universitario può aiutarti a ottenere supporto e consigli.

2. **Cerca aiuto professionale**: Se gli attacchi di panico e l'ansia stanno influenzando negativamente la tua vita, potresti considerare la possibilità di consultare uno psicologo. Possono aiutarti a gestire l'ansia e a trovare strategie per affrontare il tuo stress.

3. **Rifletti sulla tua scelta di carriera**: Prenditi del tempo per riflettere sul motivo per cui hai scelto questa università e questo percorso di studi. Chiediti se è davvero ciò che desideri o se potresti essere più felice con un'altra direzione.

4. **Parla con i tuoi genitori**: Apriti con i tuoi genitori riguardo ai tuoi sentimenti e alle tue difficoltà. La comunicazione aperta può aiutare a ridurre la pressione che potresti sentire.

5. **Pianifica passi concreti**: Una volta che hai chiarito le tue priorità e i tuoi obiettivi, pianifica passi concreti per raggiungerli. Questo potrebbe includere cercare aiuto accademico, modificare il tuo piano di studi o esplorare altre opzioni di carriera.

Ricorda che è normale sentirsi confusi e incerti riguardo al futuro, soprattutto durante gli anni universitari. Prenditi il tempo necessario per prendere decisioni informate e cerca il supporto di professionisti e persone di fiducia per affrontare queste sfide.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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7 SET 2023

Ciao Denise,
affrontare il passaggio dalle scuole superiori all'Università richiede sempre un notevole sforzo e richiede di mettersi in gioco con tutte le nostre fragilità. La pressione che senti è probabilmente data dalle aspettative che sono state riposte su di te dal tuo ambiente familiare, ma anche da te stessa nei confronti dello studio; l'ansia che provi è collegata a qualcosa dentro di te. La tua volontà, che asserisci di non avere, si vede nel tuo sforzo di richiedere una mano per questa situazione stressante. Un percorso psicologico gioverà alla ripresa del tuo benessere.
Dott. Orsolini Stefano

Dott. Stefano Orsolini Psicologo a Capannori

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7 SET 2023

Salve Denise,
La pandemia e le relative restrizioni hanno prodotto un malessere sociale fondato sulla deprivazione relazionale e, in parte, sensoriale. Sappiamo da studi sperimentali approvati che la deprivazione sensoriale e relazionale dell’essere umano può condurre a svariati disturbi di media e severa gravità. Uno di questi, per lo più rappresentato, è il sintomo depressivo e fobico-ossessivo.
Quindi è plausibile che all’origine in parte vi sia un isolamento sociale patito che ha causato il blocco degli studi. Però al contempo sembra che ci sia stato anche un problema di non chiarezza individuale nella scelta, che ha risentito di un influenzamento genitoriale che adesso forse può essere affrontato. Una buona psicoterapia è molto indicata e la aiuterebbe a risolvere i sintomi ansiosi depressivi unitamente ad un dialogo aperto e alla pari con i suoi.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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7 SET 2023

Gentile Denise,
Grazie per aver condiviso l'esperienza che sta vivendo, che come si evince dal messaggio è fonte di dubbi e malessere più che comprensibili.
Il passaggio tra la fine delle superiori e l'inizio dell'università sta diventando un punto di passaggio sempre più critico, durante il quale molti ragazzi come lei riportano una sensazione di confusione accompagnata da sofferenza. Oltre alle paure legate al futuro collegate a questo specifico periodo, spesso nelle fasi della vita in cui siamo sottoposti ad uno stress dovuto al cambiamento vengono a galla sensazioni e pensieri discordanti che fino a quel momento erano tenuti a bada da un equilibrio a volte precario.
Senza tralasciare in tutto questo gli strascichi dovuti alla pandemia, come lei stessa ha correttamente descritto.
In questi casi, decidere di rivolgersi ad un professionista della salute mentale le permetterebbe di riservare uno spazio e un tempo interamente a sé stessa, in un clima accogliente in cui poter esprimere liberamente le sue emozioni e ricercare le soluzioni che possano rivelarsi più adatte ad alleviare il suo disagio.
Sono disponibile per un eventuale colloquio conoscitivo, in presenza o online.
Un saluto cordiale
Dott. Mattia Salamone

Dott. Salamone Mattia Psicologo a Torino

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7 SET 2023

Cara Denise ,ciò che mi ha colpito maggiormente del tuo scritto è "...e tutto procede come DEVE procedere" ...a volte le scelte che prendiamo non sono del tutto nostre e questo non permette di sentirci autentici con noi stessi, cosa davvero ci apre alla vita?
Rimango a disposizione
Dott.ssa Daria Arboretti

Dott.ssa Daria Arboretti Psicologo a Firenze

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7 SET 2023

Buongiorno. Lo stallo che racconta e in cui si trova mi sembra che abbia a che fare con delle difficoltà nel passaggio tra fasi diverse del ciclo di vita (liceo->università/vita adulta). Questo passaggio, di per sè pieno di ostacoli e paure (tanto quanto di possibilità e speranze), può diventare un vero e proprio ”buco nero” se alla pressione sociale si aggiungono altre variabili particolari, sia individuali (personalità) che familiari (dinamiche relazionali) che di contesto (ad es il coronavirus). Comprendere tutti questi aspetti e il modo in cui si sono incastrati nella sua fase di vita generando il blocco di cui parla, può aiutarla a darsi delle risposte e ad avere una visione d’insieme che le permetta di trovare soluzioni utili a superare le difficoltà. In questo senso un percorso di supporto psicologico potrebbe essere di grande aiuto, accompagnandola e guidandola in questo difficile compito evolutivo.

Dott. Giacomo Papagni Psicologo a Milano

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7 SET 2023

Buongiorno Cara
Tante persone sono come te ti consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta per superare, i problemi che hai citato.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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7 SET 2023

Buongiorno Denise, grazie per aver condiviso con noi il suo problema.
È adesso il momento giusto per fare qualcosa, finalmente sta concretizzando i suoi pensieri e i suoi stati d’animo e deve prendere una decisione.
L’università non è mai un percorso facile, fatto di gioie ma anche di insoddisfazioni e se ciò viene accompagnato dalla tristezza iniziale, questo può portare a forte malessere.
Il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso psicologico, l’aiuterà a capire ciò che realmente lei vuole e a capire se vuole mettere un punto dinanzi a questo percorso o se vuole rivalutare la sua scelta.
Rimango a sua disposizione, anche online.

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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7 SET 2023

Cara Denise,
mi dispiace leggere dell'impasse che sta vivendo e che ha deciso di affidare a questo spazio di condivisione.

Rispondere alla sua richiesta di aiuto concreto solo attraverso poche righe di riflessione non è sufficiente.
Queste circostanze richiedono attenzione e cura, richiedono uno spazio e un tempo adeguati per essere affrontati adeguatamente.

Proprio per questo, la invito a considerare questa crisi temporanea come messaggera di qualcosa che necessita di esser tirata fuori, di cui ha bisogno di parlare e che comunica qualcosa di importante su di lei. Questo potrebbe essere il momento di fermarsi a riflettere sulle scelte che ha effettuato e di ridefinire attentamente cosa voglia per sè, al di là delle aspettative genitoriali e delle pressioni esterne. Potrebbe pensare di affidare il suo sentire ad un professionista con il quale cercare di dar voce al suo malessere.

Sono sicura che riuscità a trovare le risorse che le servono per affrontare questo momento.
Non trascuri la possibilità di dar voce al suo sentire.

Abbia cura di sè,
Serena Verbena

Dott.ssa Serena Verbena Psicologo a Pisa

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