Università: Ansia e stanchezza

Inviata da Simona Sette · 7 ago 2020

Salve a tutti! Sono una studentessa al terzo anno di università. Visto dall'esterno il mio percorso universitario è impeccabile, esami tutti passati al primo colpo e candidata a laurearmi in tempo. In realtà, ho spesso sofferto di "crolli" negli anni, come se le "energie mentali" finissero: ciò mi provoca totale apatia verso lo studio, ansia e tristezza generale per la situazione, incapacità di godermi anche i momenti che di norma mi piacciono. Ho giá affrontato il problema con una psicologa, che mi ha insegnato a non valutarmi in base a "quanto sono efficiente" ma in base a quello che sono io, e di conseguenza capire quando mi avvicino al limite e fermarmi, prendere un respiro e dare tempo a me stessa.
Questa cosa accadde a fine primo anno, e ora, dopo due anni, sento dinuovo quella stanchezza...ma peggio.
Il covid non mi ha permesso di portare avanti la mia politica di dovere-piacere (mi concedervo viaggi o cose positive post sforzi stressanti) e sono stata bloccata in un altra regione per tutti i mesi della quarantena. Ho deciso di investire quel tempo costretta in casa per studiare e dare tanti esami, e così è stato. Così facendo ho "aggiunto" ulteriore fatica a quella passata, e in periodo covid di "gioie-premio" vere non te ne potevi concedere. Poi è arrivata la sessione estiva. In cui ho dovuto cominciare a lavorare sull esame che più mi sta causando tutto questo malessere: una mole di lavoro che normalmente è affidata a un team di 5 persone, ma lo devi fare solo. E come se non bastasse, il prof gode nel farti sentire male e offendere gratuitamente tutti, soprattutto il tuo lavoro. Mi stressa particolarmente l'idea di dovermi sottoporre a questa gogna gratuita dopo tutta questa fatica. Avevo pensato di rinviarlo, ma oltre che rovinarmi i piani per la laurea, la sola idea che questa angoscia perduri fino a dicembre mi fa impazzire, quindi mi sto sforzando per riuscire a lavorare.
Questa situazione non mi sta facendo bene, e lo sento: sono apatica,quando studio e penso a dover dare gli esami mi sento male e devo fare lunghe pause prima di ricominciare, l'idea della magistrale (che mi entusiasmava tantissimo) ora mi lascia indifferente, non riesco realmente a concentrarmi e agli esami non rendo più come prima (l'ultimo esame che ho dato è stato il primo in 3 anni che abbia bocciato, ero davvero stanca in quel momento e sono andata in panico totale).
Non so cosa fare, vorrei davvero poter procrastinare e rilassarmi, cercare di riprendermi, ma è tutto "incasellato" per potermi laureare a febbraio, e dopo tutta questa sofferenza psicologica, rinunciare per me sarebbe ancora peggio. Allo stesso tempo, così facendo convivo costantemente con l'angoscia che mi logora poco a poco.
Non so con che approccio affrontare il periodo, ho paura di sbagliare e provocarmi un altro crollo mentale, e così vicina alla laurea non me lo posso permettere...
Esistono tecniche per poter vivere periodi stressanti senza accusarne troppo la negatività ? Secondo voi sto sbagliando approccio?
Scusate per la lunghezza e grazie in anticipo per le risposte

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Miglior risposta 8 AGO 2020

Gentile Simona,
forse ha già dimenticato ciò che le ha insegnato quella psicologa ed ha ripreso a valutarsi solo in base alla sua efficienza nello studio.
E' indubbio che la quarantena dovuta al Covid abbia creato problemi a tutti ma non è chiaro il motivo per cui questo esame che richiederebbe un team di cinque studenti debba essere preparato tutto solo da lei e non in collaborazione tramite l'ausilio dei mezzi telematici.
Tuttavia, se non vi è questa possibilità, è preferibile far slittare la data dell'esame di laurea piuttosto che intestardirsi nel sobbarcarsi un carico eccessivo rischiando ansia, stress e sofferenza psicologica.
La migliore tecnica per superare lo stress è quella di staccare e rilassarsi quando il carico è eccessivo perchè la rigidità e la inflessibilità non porta quasi mai benessere psicologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 AGO 2020

Gentile Utente, credo lei stia semplicemente esasperando alcuni vissuti derivanti sia dagli impegni nello studio che dalla dolorosa esperienza dell' isolamento causata dal covid.
Lei parla ad esempio di crollo mentale, ma il crollo mentale è tutt'altro.
Credo sia semplicemente stanca e sotto pressione.
Tutti gli altri sentimenti negativi che prova dipendono da questi.
Cerchi di raggiungere l'obiettivo con scadenza febbraio, ma se non dovesse riuscirci non ne faccia un dramma.
Saluti
Dott. Masucci A

Dott. Armando Masucci Psicologo a Avellino

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8 AGO 2020

Cara Simona,
esattamente come dice, nel periodo in cui non si poteva prendere liberamente qualsiasi decisione, il Suo equilibrio funzionante è stato disturbato. Se ha investito tutte le Sue energie nello studio, Le è mancato lo spazio dove ricaricarsi, il famoso respiro da prendere prima di andare avanti. La stanchezza può far perdere l'entusiasmo, si aggiungono le difficoltà attuali e si arriva a sentire tutta questa fatica che descrive. Anche nel Suo lungo scritto non trovano spazio attività diverse dallo studio, le relazioni, lo svago, il movimento, le uscite. Sono queste le "tecniche" che chiede, assieme a quelle specifiche per il rilassamento e per la gestione dell'ansia che avrà appreso nel percorso psicologico passato. Provi a riconoscere il limite, come ha imparato a fare con la Sua psicologa, per capire se Le basta riorganizzare la Sua quotidianità equilibrando le entrate e le uscite di energia o se ha bisogno di una pausa, più o meno lunga. Se ce la fa a sforzarsi per dare questo esame e poi staccare per un po' o se ha bisogno di staccare adesso, anche al costo di laurearsi qualche mese più tardi, non sarebbe una tragedia.
Se ha bisogno di essere aiutata, potrebbe ricontattare la Sua psicologa e riflettere assieme a lei.
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dr.ssa Katarina Faggionato Psicologo a Vicenza

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