Problemi università e autostima

Inviata da IsaN · 29 lug 2016 Autostima

Salve, sono una ragazza che ha appena compiuto 20 anni e ho fa più di un anno un'enorme confusione per quanto riguarda l'università e quello che vorrei fare dopo. Ho affrontato un percorso scolastico al liceo classico molto faticoso che non mi ha permesso almeno in parte di godermi l'adolescenza come molti altri ragazzi che frequentavano altre scuole, ma mi sono impegnata al massimo perchè volevo migliorare ed essere sempre preparata e sono riuscita a concludere con buoni voti e un orgoglio personale per aver portato avanti questi anni in modo giusto sebbene la fatica e i periodi bui. I problemi sono arrivati quando dovevo decidere cosa fare all'università e dove farla. Premetto che molti membri della mia famiglia vivono al nord per lavoro o per studio quindi io essendo la piccola ho visto molte persone andarsene e crescere altrove mentre io rimanevo immobile nello stesso posto ( nella mia casa confortevole e con i miei genitori, perchè anche mia sorella si è trasferita fuori per studiare quando io avevo 13 anni). Data la mia indecisione su cosa scegliere ho deciso il primo anno di rimanere in un università vicino casa e di continuare un percorso universitario che equivale ad una continuazione del liceo (percorso che, forse per abitudine, ritengo più adatto a me; uno dei pochi se non l unico in cui in parte mi immedesimo). Ho cominciato l'anno universitario malissimo, convinta che la città in cui ero non mi piaceva, che la facoltà scelta in fondo era inutile, che sicuramente esisteva qualcosa di meglio fuori, che potevo trovarmi meglio da un altra parte, che se avessi provato qualcosa di completamente diverso da quello che ho sempre fatto sarei stata anche più brava ecc... Insomma, data la mia mania di perfezione e dato che non sopporto le cose fatte male ho cominciato a convincermi che non dovevo lamentarmi e che i problemi erano miei e non della facoltà, seguivo le lezioni da cui mi aspettavo di imparare cose nuove e interessanti e sono rimasta completamente delusa dall'organizzazione, dai professori ( per me sempre un punto di riferimento e un esempio di studio fin dal liceo), dal fatto che eravamo abbandonati a noi stessi e dal fatto che gli insegnanti non spiegavano quasi nulla. Mi sono scoraggiata e sono riuscita a dare solo un'esame ( che ho passato con pochissimo entusiasmo) e a prepararmi su un altro esame molto difficile ( proprio per le mancate spiegazioni) che non sono riuscita a superare. Ma non so perchè mi sono accorta che forse mi comporto così perchè queste cose non mi interessano e queste materie magari non mi sono mai piaciute. Ho vissuto un anno infernale, fatto di ansia, insonnia e pianti in silenzio. Parlando con persone che fanno la mia stessa facoltà altrove noto come la mia sia organizzata in modo pessimo e come la città in cui studio sia una delle peggiori. Adesso devo riprendere una decisione e questa volta deve essere definitiva perchè non c è piu tempo, e sono ricaduta nel buco nero di sempre, non so se continuare questa cosa altrove in cui potrei trovarmi meglio e avere un percorso più prestigioso ( ma fondamentalmente non mi sento all'altezza di allontanarmi da casa come hanno fatto mia sorella e i miei cugini), oppure cambiare completamente facoltà e città, o rimanere e fare qualcos'altro. Ma non capisco più niente, ho bisogno di essere incoraggata perchè sono una persona molto sensibile, introspettiva, autocritica, pensierosa. Ho bisogno di concentrarmi solo su una cosa e non di fare una scelta e pensare a tutte quelle che ho escluso. Non ce la faccio più, non trovo una via di uscita e il tempo non mi aiuta. Lo so che non si può risolvere il problema scriverdo una domanda su internet, ma per favore ho bisogno di consigli e di aiuto perchè mi sento impazzire e vorrei scomparire per non affrontare più questi problemi che mi tormentano. Grazie per l'ascolto

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Miglior risposta 2 AGO 2016

Cara IsaN,
colgo dalle tue parole un intenso conflitto tra il desiderio di "andare da un'altra parte", per usare le tue parole, ed il costringerti a restare dove sei, dicendoti che sei tu il problema e che non sei all'altezza di allontanarti da casa come hanno fatto i tuoi familiari. Mi chiedo: chi pensi che soffrirebbe se tu te ne andassi come loro?
Ho poi la sensazione che concentrandoti molto sul dover fare la "cosa giusta", non ti dai il permesso di desiderare (come se non fosse legittimo?) e di ascoltare i tuoi bisogni, perciò la scelta diventa difficile. Cosa ti piace?
Ti suggerisco un percorso per scoprire chi sei e cosa vuoi e in che modo ti impedisci di ottenere ciò che vuoi e di spiccare il volo.
Buona vita.
Nadja Zulian

Dott.ssa Nadja Zulian Psicologo a Pramaggiore

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1 AGO 2016

Cara Isa
molti (quasi tutti) i problemi che tu elenchi nella tua lettera sono presenti al primo anno di università e quindi, in fondo, fanno parte del percorso.
Un po' troppo triste e ansioso è , invece, il tuo stato interiore e le tue emozioni.
Hai molto bisogno di recuperare fiducia in te stessa e nelle cose che ti circondano. In questo momento è come che tu veda il mondo con delle lenti scure che offuscano tutto.
Vedrai, col tempo, se avrai la pazienza e la forza di andare avanti, che il percorso che hai scelto non sarà per nulla inferiore ad altri e, se saprai dare valore a quello che fai, ti porterà sempre frutti positivi.
Cerca qualcuno che ti aiuti a recuperare la motivazione che hai perso e la gioa che ti manca per seguire i tuoi obiettivi.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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1 AGO 2016

Isan....credo proprio tu abbia ragione...il problema non e' la facolta', la citta', i professori, il mondo.....il problema e' che da come ti descrivi sei una una condizione di tipo depressivo e per ora non sei in condizione di studiare, ne' a Caltanissetta, ne' a Oxford.
Con tutta probabilita', da quello che hai detto, questo deriva dalla tua convinzione di essere poco capace ed inadeguata, con tutta probabilita' acquisita in famiglia, per cui ogni piccolo insuccesso ti fa da presunta conferma e ti innesca uno stato di tristezza, scoraggiamento, rabbia verso te stessa, senso di colpa, ed ansia per gli studi.
Insomma...il problema sta nella tua personalita', volgarmente chiamata "carattere".
Avresti bisogno di una psicoterapia ma, siccome non credo te la possa permettere, se i tuoi non la finanziano, consiglio di rivolgerti ad un Centro di Salute Mentale, dove e' gratis, anche se, come sai, il servizio pubblico e' quello che e'.
A 20 anni iniziano ad emergere i problemi emotivi maturati nell'infanzia, ma e' anche un'ottima eta' per curarli e risolverli.
Coraggio, se ne esce

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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1 AGO 2016

Cara IsaN,

Mi sembra di capire che sei una persona tosta, capace di impegnarsi con perseveranza anche quando costa fatica e rinuncia ma, come tu stessa riconosci , a certe condizioni: aver chiari gli obiettivi, avere appoggio da alcune figure di riferimento (famiglia, prof), raggiungere risultati secondo tuoi standards. Questo primo anno di università sembra aver sovvertito ogni cosa e capisco il tuo disorientamento. Sei incappata in una di quelle situazioni in cui ciò che hai sempre fatto con successo non funziona. Allora puoi scegliere: se perseverare nel cercare la condizione che meglio si adatta a te oppure sperimentare nuove possibilità. Potresti riconsiderare la scelta della facoltà, senza vincolarla alla sede universitaria, ad esempio. Potresti rivolgerti ad un servizio di orientamento universitario x aveva un primo supporto. Per affrontare meglio la preparazione agli esami creare collaborazioni con compagni di corso e richiedere un tutor quando non trovi appoggio nei docenti. Nessuno di noi conosce il futuro, per questo possiamo solo costruirlo giorno x giorno, attraverso piccole scelte quotidiane, provando, sbagliando, riprovando correggendo il tiro. L'importante è non rimanere ancorati ad un solo modo, ad un'unica possibilità. Buon cammino.

D.ssa Daniela Sirtori Psicologo a Villasanta

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30 LUG 2016

Gentile Isa,
il passaggio dal liceo all'Università è traumatico specie per i giovani che hanno problemi di insicurezza e bassa autostima.
Infatti si passa da una situazione di studio in cui si è più guidati, seguiti e supportati da professori ben conosciuti ad un'altra molto più asettica in cui ci si sente in qualche modo disorientati e abbandonati a se stessi per cui tutto quello che si riesce o non si riesce a fare dipende esclusivamente dalle risorse, capacità e iniziative personali dello studente.
Innanzitutto è importante avere un interesse autentico per la facoltà scelta e le relative materie di studio e non sembra che tu ce l'abbia in misura elevata (tra l'altro non hai nemmeno detto che facoltà hai intrapreso!).
Per di più, oltre ad avere le idee confuse su cosa vuoi fare, hai anche una ingombrante contraddizione interna perchè da un lato sei consapevole di essere perfezionista ed esigente ( = rigida), dall'altro ammetti di non essere capace di allontanarti da casa come hanno fatto sorella e cugini.
E' necessario,quindi, eliminare questa contraddizione ridimensionando il tuo perfezionismo e migliorando la tua autostima.
Pertanto, considerando globalmente la situazione in cui ti trovi, il mio suggerimento è di non complicarti la vita, continuando in loco la facoltà che hai iniziato a frequentare e intraprendendo contemporaneamente un percorso di psicoterapia che ti fortifichi dall'interno per poter affrontare con successo le difficoltà descritte e finora incontrate.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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29 LUG 2016

Gentile IsaN,
quello che emerge dalla tua lettera è un profondo senso di inadeguatezza, che porta con sé la paura di non riuscire a perseguire gli obiettivi che ti eri posta, con una conseguente ansia rispetto alle decisioni da prendere. A quanto dici, questi pensieri ed emozioni non nascono ultimamente, soltanto in relazione all'università, ma fanno parte del tuo modo di essere, del tuo stile di risposta alle situazioni. Infatti, anche al liceo, per poter ottenere i risultati eccellenti che ti eri preposta, hai rinunciato ad occasioni di svago e socialità, in virtù di un senso del dovere altissimo e pervasivo. La scelta della facoltà da prendere, e della città dove vivere, è strettamente personale, e dipende dalle proprie attitudini, desideri, e possibilità. Il suggerimento che mi sento di proporre è quello di cercare di modificare questa tua attitudine di fondo che da un lato ti porta ad avere standard di comportamento perfezionistici, mentre dall'altro ti fa sentire inadeguata a tali standard, abbassando la tua autostima, e facendo lievitare gli sforzi che fai per riuscire al meglio. Tutto ciò potrebbe compromettere, se già non lo fa, la tua serenità. Un percorso terapeutico potrebbe esserti di aiuto in questo senso, portandoti ad una maggiore consapevolezza del tuo modo di essere, ed alle ragioni che ti hanno portata ad avere questo stile.
Spero di esserti stata di aiuto,
Resto a disposizione.
Dott.ssa Valentina Cicalese, psicologa psicoterapeuta.

Studio LeggerMente Psicologo a Civitanova Marche

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