Innamorato di una collaga universitaria fidanzata
Salve, sono Giovanni e voglio raccontare la mia storia con la speranza che possa ricevere una risposta da un punto di vista esterno.
Un anno fa ho conosciuto una ragazza nella mia università che mi ha subito preso mentalmente e fisicamente, ci ho provato subito dopo poche settimane, ricevendo però un rifiuto, dicendomi che era fidanzata, all'epoca lo ero anche io, ma l'infatuazione era così forte che non ho saputo resistere. Ci teniamo a distanza, ma dopo pochi mesi ci ritroviamo a lavorare insieme ad un progetto, cominciamo a vivere la quotidianità, diventiamo amici confidenti e da piccole attenzioni ci ritroviamo a scambiarci forti e lunghi abbracci evidenziando che qualcosa nel nostro rapporto è cambiato. Entrambi ancora fidanzati ci avviciniamo sempre di più fino al giorno in cui ci baciamo. Entrambi increduli di quello che sta succedendo, teniamo nascosta questa storia a tutti i nostri amici dell'università, che senza dire nulla percepiscono il legame che c'è tra noi. I nostri avvicinamenti si fanno sempre più frequenti fino a quando ci ritroviamo a letto insieme. Le cose sembrano andare alla perfezione fino al giorno in cui la sua situazione familiare si complica, un parente gravemente malato e gli impegni universitari che si intensificano, lei esplode allontanandosi da me. Nel chiedere spiegazioni confessa di essere esplosa e di aver tolto tutto dalla sua testa (compreso il fidanzato che ha successivamente reintegrato nella sua vita). Mi allontano anche io, lei sta male nel vedermi lontano, ma non fa passi in avanti per stare con me. Nel frattempo il parente gravemente malato purtroppo muore, e lei mi confessa che mi avrebbe voluto al suo fianco. Io le sono vicino per il lutto, ma la decisione di sparire dalla sua vita (anche se da parte mia molto sofferta) rimane accesa. Destino vuole che dobbiamo collaborare in un nuovo progetto, questa volta senza nessuna presupposto, dopo una serie di assurde coincidenza ci ritroviamo e ci baciamo nuovamente riprovando quella passione che ci aveva uniti già una volta. I nostri incontri segreti ricominciano, ma questa volta qualcosa è cambiato, lei dici di avere sensi di colpa e di non sapere quello che vuole fare della nostra relazione, ma non riesce a prendere una decisione. Da parte sua ci sono continui segnali di interesse, ma mai un passo deciso. Questa situazione mi spinge ad allontanarmi ingiustamente sperando facesse qualcosa o almeno confessasse esplicitamente quello che provava, ma non serve a nulla. Ci riavviciniamo di nuovo, questa volta però comincio a darle attenzioni senza volere nulla in cambio, di nuovo per una serie di assurde coincidenze ci ritroviamo e ci baciamo. Leggo nei suoi occhi che è innamorata ed io lo stesso. Le confesso che la amo, lei non ricambia con le stesse parole, ma nei sui gesti percepisco che prova lo stesso per me.
In queste ultime settimane ho preso coraggio e ho lasciato la mia ragazza, non per lei, ma perché ormai mi ero reso conto che non potevo tenerla legata a me se non provavo più nulla per lei. Prima di lasciare la mia ragazza mi sono dichiarato alla mia collega dicendole che volevo stare con lei e ho preteso una risposta, una decisione. Alla mia domanda se volesse creare qualcosa con me, ha risposto di no. Non le ho dato un tempo limitato per decidere, ma ho preteso una risposta in quello stesso momento e dovendomi dare una risposta istantanea mi ha detto di no, subito dopo mi abbraccia dicendomi che si sarebbe pentita di quella scelta.
Adesso la situazione è questa: da allora non ci sentiamo, né parliamo, ma per un nuovo progetto in università siamo costretti a vederci, anche se non con la stessa quotidianità di prima, io sono freddo e si evince chiaramente che sto facendo uno sforzo nel non parlarle e per vie traverse ho scoperto che anche lei soffre nel non sentirmi, ma continua ad essere fidanzata e a non fare un passo avanti.
Vorrei arrivare ad una soluzione o comunque trovare la strada giusta da percorrere e non so proprio cosa fare.
Spero di non essere stato troppo prolisso e di aver dato un'idea generale della storia.
Confido in una vostra risposta illuminatrice.