Infiniti dubbi

Inviata da Max · 1 lug 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Ciao a tutti, mi chiamo Massimiliano, ho 22 anni e pensando alla mia vita mi sento estremamente frustrato e insoddisfatto. Parto dal presupposto che sto per scrivere un papiro bello lungo quindi tenetevi pronti. Fino a 4 anni fa ero decisamente soddisfatto della mia vita e pensavo che avrei avuto perlopiù soddisfazioni ma mi sbagliavo, i miei problemi principali penso siano principalmente due: i miei rapporti con i miei coetanei e l'aspirazione ad un lavoro che possa assicurarmi un futuro soddisfacente. Vivo in un piccolo paesino di 10mila abitanti e frequento un'università a qualche km da qui, ho sempre pensato di sapermela cavare in lingue ma probabilmente mi sbagliavo, i miei risultati non sono del tutto soddisfacenti, mi capita più volte di dover ripetere esami e molte volte i risultati con cui esco non sono altissimi, il fatto che poi parli con persone che prendono tutti voti altissimi all'università e citando la frase di un mio amico" Rifiuto a prescindere i voti sotto il 24" quasi mi fa pensare che io mi sia sopravvalutato e che mi abbiano sopravvalutato pure i miei parenti che hanno grosse aspettative sul mio futuro ma onestamente penso non debbano averle vista la situazione, ho pure il dubbio se riuscirò a laurearmi ma soprattutto cosa fare dopo? Ho sempre sognato di fare l'interprete inglese-italiano ma non ho la minima idea di come si richieda lavoro in tale ambito e dove, in quali aziende? Seconda questione: gli amici. Ho un gruppo di amici stabile da circa 5 anni ma è da qualche anno che sono totalmente cambiati di carattere, mi ricordo che diventai amico con loro perchè avevamo come interesse in comune la musica( entrambi suoniamo la chitarra e ascoltavamo band e generi simili) ma è da qualche anno da quando hanno iniziato a frequentare nuove comitive che hanno iniziato a rinnegare il loro passato, come se fossero dei camaleonti. Quando cerco di parlare con loro degli argomenti di cui ai bei tempi parlavamo pure ore intere ora a loro da pure fastidio menzionarli e fanno i finti tonti fingendo di non sapere niente a riguardo, mentre prima ne sapevano pure più di me! E inoltre penso che siano diventati delle persone estremamente superficiali, che pensano solo ad andare a feste, discoteche, a farsi belli sui social e mi trasportano pure in posti dove finisco per annoiarmi tremendamente e "sentirmi male", similmente a Roquentin , protagonista del romanzo "la noia" di Jean Paul sartre. Come se io "non appartenessi" a quel posto, a quella gente, a quella comitiva. Inoltre hanno iniziato a criticare ripetutamente il mio aspetto estetico, il fatto che io non metta vestiti di marca, che non mi faccia i capelli all'ultima moda ecc. Non so sinceramente come uscire da questa situazione, mi confido anche con i miei genitori ma finisco sempre per farli rattristare e arrabbiarsi, mi dicono alcune volte che non riescono a dormire la notte tanto per quanto si sentono dispiaciuti per ciò che gli racconto e vorrebbero tanto aiutarmi. Penso di essere entrato in un circolo vizioso, in una specie di palude, di ghetto, che mi sta soffocando e da cui non riesco a uscire. Ditemi secondo voi cosa io possa fare. Mi scuso ancora per il messaggio così lungo ma volevo solo sfogarmi, niente di più, perchè sono abbattuto e frustato riguardo a questa situazione. Vorrei solo andarmene lontano dal mio paese una volta( e se) riuscirò a laurearmi e trovare lavoro

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Miglior risposta 2 LUG 2022

Gentile Massimiliano,
temo che lei sia passato da un estremo all'altro, cioè dall'essersi in precedenza eccessivamente sopravvalutato allo svalutarsi totalmente adesso.
Se il suo desiderio è quello di diventare interprete e lavorare poi in tale settore, dovrebbe perseguire questo obbiettivo senza scoraggiarsi e cercando di impegnarsi di più nello studio per migliorare il suo profitto nel percorso universitario.
Quanto ai suoi amici, se, come sembra, non vi è più affinità e sintonia perchè i loro gusti ed interessi sono cambiati, dovrebbe cercare nuove amicizie piuttosto che lamentarsi con i suoi genitori che non sanno come poterla aiutare.
A mio parere, il primo passo per uscire da questa situazione potrebbe essere quello di intraprendere un percorso di psicoterapia (preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale) per migliorare autostima e competenze sociali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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3 LUG 2022

Buongiorno Massimiliano,
Condividere qui il tuo disagio è un passo nella giusta direzione.
Da quanto racconti la tua felicità finisce quattro anni fa, immagino finché non ti sei iscritto all’università.
Vuoi dare il massimo e desideri che venga riconosciuto. E non sempre lo ottieni, sia nella tua carriera universitaria che nelle relazioni.
Lo sguardo giudicante che sembri avere su di te è un cappio al collo dal quale puoi liberarti per vivere con agio i tuoi successi e i tuoi limiti, così come i successi e i limiti degli altri.
Partire lontanto dalle tue circostanze attuali può funzionare momentaneamente. Il punto è che quello sguardo te lo porti dentro e prima o poi salterà fuori.
Ti incoraggio a farti aiutare. Probabilmente dovrai combattere con la diffidenza e la paura di guardarti e farti guardare. Solo tu puoi decidere di vincere questa battaglia
Ti auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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2 LUG 2022

Salve Massilimiano, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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2 LUG 2022

Caro Massimiliano,
già il fatto che metti sul tavolo diversi temi relazionali indica che cogli punti nevralgici e sei disponibile a capire. Non solo sfogo quindi ma desiderio di metterci mano. È questa la premessa fondamentale per iniziare un percorso terapeutico che ti auguro faccia luce sui tuoi dubbi e attivi in te il cambiamento che cerchi.
Saluti cari
Dottoressa Anna Luisa Botto

Dott.ssa Anna Luisa Botto Psicologo a Genova

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