IL MIO RAGAZZO SOFFRE DI ANSIA E ATTACCHI DI PANICO

Buonasera. Vi spiego la mia situazione e vi chiedo, se possibile, un consiglio. Sono fidanzata con il mio ragazzo da quasi 8 anni, abbiamo entrambi 24 anni. Lui si è laureato da poco io sono ancora iscritta all'università, e viviamo ognuno a casa propria.
Quando l'ho conosciuto era una persona fantastica, mi ha migliorata sotto tanti aspetti con pazienza e dolcezza, senza mai farmi pressioni. Ho pensato che fosse l'uomo della mia vita.
Dopo circa 7 mesi dal momento in cui ci siamo messi insieme, lui ha ricominciato a soffrire di attacchi di panico e ansia. Dico ha "ri-cominciato" perché bene o male ne ha sempre sofferto, ma mai come da 8 anni a questa parte.
Spiego le sue problematiche: non vuole allontanarsi troppo da casa, non guida da solo, con me sta in macchina ma solo per determinati tragitti E TASSATIVAMENTE DI GIORNO.
Non vuole uscire con me per mangiare una pizza, un cinema, un viaggio. Assolutamente nulla. Tutto questo da quasi 8 anni.
È stato in terapia con due psichiatri e una psicologa, ma non è mai riuscito ad arrivare alla guarigione. Assume anche farmaci, cioè il Prozac da ormai 4 anni, ma anche questo farmaco sembra essere acqua fresca per lui, non fa nessun effetto.
Inutile dire che lo amo tanto, ci tengo a lui e quindi in questi 8 anni ho sempre cercato di stargli vicino, di non attendermi, non uscivo non faccio più nulla per stargli accanto anche perché uscendo da sola ( e ci ho provato) non mi diverto e non provo quel senso di soddisfazione che avrei se ci fosse anche lui.
Tuttavia da un mese a questa parte ho iniziato ad avere anche io sintomi di ansia. Mi salgono i battiti a 130, mi viene da vomitare, groppo in gola se solo penso a lui, al suo malessere, alla sua famiglia che è peggio di lui.
Quindi ho deciso di dirgli che finché non cambierà radicalmente e non farà quello che dovrebbe fare per poter mandare avanti la nostra relazione in modo sano (mettersi in macchina e venire a prendermi, uscire insieme, viaggiare, fate nuove esperienze) io non voglio più vederlo.
L'ho fatto un po' per spronarlo e un po' perché sul serio vederlo mi fa stare male.
Anche la mia famiglia, vedendomi ormai in condizioni pessime, mi ha fortemente consigliato di fargli sentire la mia mancanza e metterlo di fronte ad un bivio: o prendi la macchina e viviamo una vita degna di essere vissuta, oppure non ci vediamo finché non lo fai.
Io mi chiedo, ho fatto la cosa giusta? Potrei in qualche modo causargli danno? Oppure potrebbe essere un motivo di sprono per lui? Lo chiedo a voi, professionisti, perché il senso di colpa mi divora.
Io sono una persona molto accondiscendente e pur di non perderlo ho sempre accettato che non volesse uscire di casa, che si faccia accompagnare da sua madre per vedermi, che non voglia uscire con me per una pizza o un gelato.
Ma sono arrivata ad un punto in cui mi sento male solo a pensarci di vivere per sempre una vita così.
Poi ne approfitto per chiedere, secondo voi pur avendo cambiato ben 3 professionisti, tra psichiatri e psicologi, come mai non riesce ad uscirne?
Grazie mille e mi scuso per il messaggio chilometrico, ma sono davvero disperata.
PS: da quando gli ho detto che deve cambiare altrimenti non ci saremmo visti, lui è freddo con me, cerca di farmi sentire in colpa e io mi logoro dentro, perché vorrei cedere per paura di perderlo, ma al tempo stesso ho paura di vivere una vita così con lui.