Salve, mi chiamo Fabio, ho 40 anni. La mia ragazza si chiama Francesca ed ha 30 anni. Siamo fidanzati da 8 anni. La nostra relazione è sempre stata positiva nel complesso tranne per qualche periodo di alti e bassi che ci sono in ogni rapporto.
La mia ragazza è sempre stato un tipo ansioso, quando l'ho conosciuta ancora andava all'università dove aveva trovato nel tempo problemi nel superamento di un esame per colpa del docente e non della sua preparazione che l'aveva demoralizzata a tal punto che ha dovuto cambiare facoltà. Però le sono stato vicino accompagnandola ad ogni esame fin quando non è riuscita a laurearsi.
Erano tornata la calma, ma è durata poco. Ora il problema era il lavoro. Come ogni laureata si crea l'aspettativa del premio per i propri sacrifici, ma siamo in Italia e l'unica cosa che trovi èun maledetto call center. Ha lavorato 3 mesi alla CRIF, gli hanno prosciugato le ultime forze che aveva. Ha iniziato a spegnersi. Ho provato a parlarle, ad incoraggiarla, a sostenerla in ciò che desiderasse fare. Niente da fare. Accumula da anni senza riuscire a parlare fino ad un paio di settimane fa quando il corpo presenta il conto. Iniziano crisi di panico, stati di ansia, insonnia. Il cervello non si stacca mai, sempre a pensare alla nostra situazione. Io sono pure disoccupato ed il sogno di vivere insieme svanisce sempre di più nella sua testa. È stata da un neurologo che ha accertato il suo malessere indicando una cura farmacologica. Ma lei non riesce a dormire da una vita e con questa cura iniziano anche i dolori alle articolazioni ed il malessere aumenta. Cura sospesa. Si prova con compresse di valeriana ma rilassano solo il corpo. Lei non riesce ancora a dormire perché sta sempre a pensare, è diventata pessimista.
Lei era una ragazza solare, dolce, con tanti sogni da realizzare nel cassetto ma in questa crisi economica che l'Italia sta attraversando e di conseguenza anche noi poveri italiani l'hanno abbattuta.
Cosa posso fare per aiutarla? Ho provato di tutto, lei mi chiede aiuto ma non so più cosa fare.
Visto che sono un massaggiatore le faccio anche massaggi rilassanti per togliere la tensione ma durano poco perché poi le vengono anche spasmi muscolari che la irrigidiscono di nuovo.
Datemi qualche consiglio.
Grazie
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11 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 32 persone
Salve Fabio
Vi siete mai rivolti a un terapeuta che possa aiutarvi a gestire questa situazione?
È possibile gestire l'ansia con un buona terapia cognitivo-comportamentale.
Se vuole informazioni, sono a disposizione
Dottssa Fabrizia Tudisco
11 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 27 persone
Per Francesca, a livello psicologico, l’ansia diventa la sensazione di qualcosa che la stringe, quel disagio che l'avviluppa e le impone continuamente un senso di incertezza e preoccupazione riguardo a quanto potrà accadere nel futuro prossimo. Anche il panico è provocato dalle emozioni più invasive di paura e di angoscia, e i farmaci, a quanto risulta dal suo resoconto, non sembrano favorire una risoluzione del problema. E' un periodo di crisi esistenziale per Francesca, determinata principalmente dal fatto di non trovare un lavoro soddisfacente, in un periodo storico che oggettivamente non lascia molte speranze di cambiamento economico e sociale, specialmente nel mercato del lavoro. Eppure, occorre provare a reagire, senza lasciarsi andare a demoralizzazioni che possono rendere la situazione ancora più pesante. Non bisogna cadere in forme di pensiero pessimistiche, in quella sorta di "profezia negativa" che si autorealizza, alimentata da pensieri irrazionali "catastrofici" che finiscono per rendere insopportabile la situazione emotiva.La sfida consiste nel trasformare l’ansia in una forza. Ciò è possibile quando si arriva a regolare adeguatamente le emozioni e per questo motivo è indispensabile la consapevolezza delle proprie emozioni, sostenuta dall’intelligenza emotiva. E' necessario mantenere ad un basso livello le tensioni (magari parlandone, esprimendole in qualche dialogo) perché possano costituire l’impulso positivo all’azione costruttiva. In altri termini, è indispensabile alzare lo sguardo verso una nuova prospettiva e dare fiducia alla speranza.
11 APR 2017
· Questa risposta è stata utile per 31 persone
Salve Fabio,
capisco bene come lei possa sentirsi in questo periodo e momento della vostra vita, ma la scelta migliore sicuramente e rivolgersi a un terapeuta cognitivo comportamentale che sarà in grado di insegnare la gestione dell'ansia.
Resto a sua disposizione
Dott.ssa Lucia De Cristofaro