il mio ragazzo non sta bene e vorrei poterlo aiutare
Salve, sono una ragazza e ho 21 anni. Ho un ragazzo da quasi 3 anni che ha la mia stessa età. Viviamo entrambi in Italia, ma la sua famiglia ha origini asiatiche. Entrambi i suoi genitori si sono trasferiti qui da parecchi anni, lui infatti è nato qui, ma sua madre non ha mai accettato il trasferimento, le manca ogni cosa del luogo da cui proviene, si rifiuta di imparare l'italiano, è sempre chiusa in casa infatti non lavora e questo forse è il motivo per cui ogni tanto si arrabbia con i figli o con il marito per cose davvero stupide e insignificanti. Il mio ragazzo si lamenta con me perché dice di aver provato a parlarle tante volte, ma ogni volta la situazione non migliora. Ha 21 anni ma lo tratta come se ne avesse 15! Se viene a casa mia o esce con me a volte deve mentire perché secondo sua madre non è normale che io e lui ci vediamo; se deve uscire con gli amici e fare tardi sua madre si arrabbia e gli dice di tornare presto perché deve pregare (lei è molto devota, prega più volte al giorno ed esce solo per andare in chiesa). Lei è convinta che nella vita l'unica cosa che conti sia la preghiera, tutto il resto è sbagliato, è peccato e non si deve fare. Il problema per cui vi scrivo è che lui ovviamente comincia a risentirne, a sentirsi incatenato, non libero, né di fare ciò che vorrebbe né tanto meno di avere un rapporto "normale" con sua madre. Lui dice che spera lei vada via e torni nel suo Paese molto presto, ma io vedo quanto questo lo fa stare male. Il padre lavora tutto il giorno e non è uno che parla molto, anzi. Fa un po' quello che gli altri gli chiedono e non si lamenta mai di nulla. Adesso il mio ragazzo sta crollando, non sa più chi è, non capisce il senso di nulla, ha perso la voglia di lottare, di fare qualsiasi cosa, è come se fosse senza vita. Studia ingegneria all'università e bene o male segue i corsi e sta anche dando gli esami, ma dentro sta male. Io gli sto lasciando un po' di spazio per poter lasciarlo pensare solo a se stesso perché me l'ha chiesto lui e perché sostiene che ha solo bisogno di riflettere su quello che fa e che è quotidianamente, ma non sono sicura che sia la cosa migliore o comunque che possa bastare. Vi chiedo dunque, cortesemente, se avete dei consigli da darmi per potergli stare vicino e aiutarlo a superare questo momento senza essere invadente. Vorrei inoltre chiedervi se posso in qualche modo consigliarsi come comportarsi per aiutarlo a rapportarsi con la madre o se è meglio che cerchi di staccarsi da lei, a darle meno importanza, per quanto possa essere difficile. Io stessa vorrei poter andare a casa sua ogni tanto ma sembra che lei non possa soffrire la mia presenza quindi non ci vado mai e lei non chiede mai di me, questo fa stare male me e anche i miei genitori e non sappiamo più cosa fare. Vi prego aiutatemi, ne abbiamo un disperato bisogno. Vi ringrazio infinitamente per il vostro tempo.