Ciao, mi sono lasciato da poco con la mia prima ragazza. Siamo stati insieme 5 anni e mezzo. Le cose hanno iniziato ad andare male a settembre 2019, quando lei non provava più molto per me e a costo di non deludermi è rimasta con me e alla fine si è persa in se stessa. Dopo ha commesso un errore e mi ha tradito, la storia fra loro due non duro più di tanto.
Lei si è fatta aiutare da una psicologa per uscirne e ora lei è felice e sta bene.
Io invece al contrario sono ancora molto innamorato di lei, vorrei poter tornare da lei ma lei non vuole. Ho insistito molto e alla fine lei se l’è presa con me.
Non riesco ad andare avanti, è da due mesi che penso a lei e tutte le notti piango, vorrei che tornasse indietro perché avrei ancora molto da offrirle e la amo ancora tanto.
Lei ora sta bene da sola, non ha bisogno di nessuno.
Lei per me era tutto ciò che di bello c’era
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2 AGO 2020
· Questa risposta è stata utile per 16 persone
Gentile Andrea,
in amore un concetto fondamentale ma allo stesso tempo elementare è la "reciprocità" che serve per mettere vicendevolmente "carburante" nel sentimento dell'uno per l'altra.
La fine della sua relazione non è da ricercare nel momento in cui la sua ex ragazza ha commesso l'errore di tradire ma piuttosto nel momento in cui ha comninciato a "non provare più molto" per lei.
In situazioni del genere il sentimento di chi resta deprivato non deve bruciare a vuoto nell'autodistruzione ma deve essere disinvestito e possibilmente rinascere altrove con maggiori consapevolezze.
In questo, anche per lei può essere utile un percorso di psicoterapia che le consiglio di intraprendere.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
29 GIU 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Andrea, quando una storia finisce è comprensibile la sofferenza che ne deriva e ci sono tempi e modi in cui essa va rispettata. Adesso però, è necessario riprogettarsi, cosa che Lei non riesce a fare: "non riesce ad andare avanti", "vorrebbe tornasse indietro". Senza la possibilità di vedere un futuro differente, è facile (e necessario) ripiegare sul passato. Ma fino a quando il futuro è chiuso, non ha modo di sentirsi su un progetto differente (e quindi di ritornare a vivere la Sua vita), e resta bloccato in una possibilità vuota, non più possibile. "Lei era tutto ciò che di bello c'era", il che implica che ora Lei 1) non abbia nulla su cui sentirsi 2) non troverà mai qualcosa di simile/meglio 3) ha perso la Sua fonte primaria di co-percezione, su cui evidentemente si reggeva. Contatti un terapeuta, insieme imposterete un percorso volto a trovare nuove fonti di co-percezione che aprano possibilità d'azione identitarie nel futuro, che tornerà ad essere viabile. A disposizione, DP