Il mio fidanzato è immaturo e non so come comportarmi
Salve, io e il mio fidanzato (io 29, lui 37 anni) stiamo insieme da 4 anni e adesso stiamo affrontando una crisi, principalmente a causa mia. Ciò che mi rende insicura di una progettualità insieme che prima mi sembrava scontata, è il fatto che si comporti ancora in modo immaturo, nonostante la sua età. Nonostante lui abbia intenzione di ristrutturare casa, di avere una famiglia, non ragiona effettivamente in un'ottica futura.
Mi spiego meglio: fa un mestiere usurante, che non gli consente stabilità e ha avuto in passato la possibilità di rilevare l'attività di famiglia. Non ha voluto, poiché, a detta sua, lavoro troppo sacrificato, e, sebbene fosse consapevole di avere dei problemi fisici che probabilmente l avrebbero costretto a rivalutare il tutto, io non ho fatto pressioni in questo; ha quindi pensato di mettersi in proprio e crescere, e io l'ho sostenuto. Ad oggi, dopo un anno e dopo un incidente, in cui c'è stato un peggioramento della sua condizione, ha capito che il suo lavoro non è fattibile e vorrebbe cimentarsi nell'apertura di un attività.
Ciò che io gli recrimino è il fatto che non rifletta davvero sulle scelte importanti della sua vita, buttandosi a capofitto nelle situazioni, fin quando non affronta difficoltà che lo riportano indietro e gli fanno cambiare idea. (es: anche aprire un'attività nuova è sacrificato oltre al fatto che sia un'incognita, ma, se glielo faccio notare, si altera e si vittimizza, dicendo che nessuno lo capisce e partiamo prevenuti). E ciò l'ha manifestato più volte, anche in relazione ad acquisti importanti, di cui si pente una settimana dopo (es, l'auto).
Inoltre, vive con i suoi, che non ascolta e con cui ha un rapporto conflittuale; se i genitori non sono d'accordo e cercano di indirizzarlo, lui sbotta, si alza e se ne va, con atteggiamento arrogante (presumendo che loro siano stupidi).
Io ho sempre notato questi atteggiamenti, il fatto che fosse poco educato verso i genitori, che trattasse la madre come la sua collaboratrice domestica, che parlasse di futuro senza poi limitarsi nelle spese, che delegasse a me molte cose che riguardano lui perché lui le dimentica o non se ne preoccupa, soprattutto dopo che io ho iniziato a guidare. Non parlo del lato economico in quanto io sono a pochi esami dalla seconda laurea, e al momento non lavoro.
Ho l'impressione che, in un futuro, lui si possa adagiare completamente, conscio del fatto che "tanto se ne occupa lei" "tanto c'è lei che mi sopporta anche se sbotto". Inoltre fuma abitualmente le canne, 3/4 al giorno, oltre al fumo di sigaretta. Abitudine che ho cercato di tollerare, con la promessa che prima o poi avrebbe smesso, promessa che credo verrà infranta in quanto non si è mai curato del fatto che a me desse fastidio, anzi.
Ho provato a parlagli, cercare un confronto, ma è stato poco costruttivo poiché abbiamo passato due ore in cui parlavo da sola e lui guardava il soffitto, insinuando che, guardacaso, il problema si è posto ora che lui non lavora (anche in passato ha avuto periodi di fiacca, e io gli sono stata accanto, senza farglielo pesare ovviamente).
Il risultato di questo confronto è stato che lui ha 40 anni, è fatto così, e che il problema è mio.
Il giorno dopo ha detto che non vuole che ci lasciamo e che cercherà di cambiare; il problema è che io non gli credo e mi sono chiesta anche quanto fosse giusto cercare di cambiare un uomo che è così. Forse sono io la persona sbagliata? Ho paura di comportarmi in modo tossico, usando toni accusatori, sebbene sono convinta che i miei dubbi siano corretti. Ma la mia paura più grande è ritrovarmi in un matrimonio/convivenza senza basi solide e senza reale appoggio, nonostante ci sia il bene.
Ad ogni modo, ho la mia buona parte di colpa, nell'averlo assecondato molto, lasciando che si adagiasse.
Vorrei un parere esterno, sebbene in poche righe sia impossibile riassumere tutto nei dettagli.
Grazie a chi mi risponderà, per il suo tempo.