salve
sono una ragazza di 18 anni, ho un problema che mi sta uccidendo da inizio marzo, non so più come fare. Tutto è iniziato quando ho cominciato a chiedermi perché non ho mai dato il primo bacio e da quel momento mi è sorta una domanda "e se fossi lesbica" da quel momento questo pensiero non mi ha lasciata più vivere, ho iniziato a pensare al passato, una volta da piccola immaginai di baciare una mia amica per vedere che succedeva in me ma non provavo nulla per lei, stessa cosa mi capito alle medie cercavo di immaginare per capire ma non capivo nulla. Ci fu un giorno che talmente tanto dai complessi chiesi a mia madre quando ero piccola se ero lesbica, stavo piangendo addirittura perché non volevo esserlo per niente al mondo. Ecco questa cosa dopo ben 8 anni mi è ritornata, io sto male, io non voglio essere lesbica, quella sera che mi posi questa domanda mi arrivò una richiesta da sta tizia amica di un mio amico, e quando vidi le foto notai che era bella certo ma improvvisamente mi feci ossessionare da quelle foto e iniziai a chiedermi "e se diventasse la mia ragazza" o mio dio decisi di togliergli il follower, i miei complessi aumentarono perché quando mi pongo queste domande di solito è come se succedesse ciò che penso, questa cosa mi uccide da due mesi continuo a pensare a questa tizia mai vista in tutta la mia vita. Mi viene da piangere ogni volta, mi metto sempre alla prova, io non voglio essere lesbica, ammetto che sono in un periodo di forte stress, a marzo mio nonno non stava bene, questo mese è morto, in più i miei litigavano e ciò mi causava ansia. Io soffro di forte ansia per qualsiasi cosa, questa cosa mi uccide, ho fatto innumerevoli test a quantità inimmaginabili, chiesto ai miei amici se lo sembro e se lo sono e magari non me ne accorgo ma forse loro si. So solo che non ne posso più, io non voglio essere lesbica, questo pensiero mi sta distruggendo proprio ora che ero cosi felice e uscivo ogni giorno doveva arrivare qualcosa a tormentarmi. Continuo a guardare ragazze per capire, le ho sempre trovate attraenti ma non ho diciamo mai pensato di starmene con loro. A volte ho fatto sogni omosessuali e questa cosa mi causava ansia e paura, anche oggi ne ho fatto uno e ho sognato di accettare il mio essere lesbica, inutile dire che mi è venuto un attacco di panico. io non voglio esserlo, forse lo sono e non voglio accettarlo?
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28 APR 2022
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Gentile utente,
è molto forte il senso di disorientamento che sperimenta e che condivide in questo spazio.
Diversi sono i punti emersi, non solo relativi alla sessualità e non vanno trascurati, primo fra tutti la sua ansia.
Un segnale che il suo corpo sta provando a mandarle in un momento di difficoltà a cui è necessario dare una voce per trovare e cogliere i possibili significati.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli
22 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno maria5657
da quello che scrive si evince tantissima ansia e paura. il fatto che siano culminate in un attacco di panico è un segnale che dovrebbe farsi aiutare con un percorso dedicato.
ovviamente lavorare su ansia e attacchi di panico implicherà affrontare la ragione che li scatena quindi la paura di essere lesbica. ci sarebbero molte cose da approfondire per esempio i suoi desideri sessuali. lei accenna a un episodio in cui da piccola pensava di immaginare una compagna e poi parla solo di paura. ci sarebbe da capire la tipologia del desiderio in altri contesti (bisessuali, eterosessuali, omosessuali) e verso quali oggetti. la paura che diventa ossessiva può offuscare tutto. lei racconta il lutto per suo nonno e il periodo difficoltoso per i suoi genitori e questo sicuramente ha peggiorato le cose.
fa riferimento a test effettuati. erano stati fatti in sede clinica? mi permetto di sconsigliare qualunque test reperito online. i test psicologici se utilizzati sono materiale clinico standardizzato che va utilizzato o anche autosomministrato solo su consiglio di un professionista formato.
A disposizione per ulteriori chiarimenti
Dott. Sommi Lorenzo
22 APR 2022
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Cara Maria, dal suo racconto emerge il malessere che sta provando per questa sua situazione. Malessere che comprendo. 18 anni sono un'età di grande cambiamento e può capitare di sentirsi confusi e incerti. Le potrebbe essere utile iniziare un lavoro su sè stessa per comprendere da dove deriva questa sua paura di essere lesbica, tenendo presente che anche se lo fosse non ci sarebbe niente di male, anche alla luce degli eventi dolorosi che ha recentemente vissuto.
Resto a disposizione, anche online.
22 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Maria, se tu lo fossi lo sapresti con certezza e non ti porresti il dubbio. La tua è una situazione abbastanza comune e conosciuta sia tra i maschi che le femmine: il dubbio di essere omosessuale. Il problema non è nel contenuto ma nella struttura del dubbio, che si insinua in un momento di stress e insicurezza. Non essendoci né analisi, né caratteri somatici distintivi è un dubbio che non ha mai una risposta oggettiva certa ma solo soggettiva. Un dubbio irrisolvibile, almeno sul piano delle certezze oggettive. E secondo te se ti angosci per risolvere un dubbio irrisolvibile starai bene o starai sempre peggio? Più cerchi la risposta a questo dubbio irrisolvibile più ti angosci, più cerchi la risposta più dai importanza al dubbio, più ti angosci. L'unica soluzione è smettere di cercare una risposta. Se lo farai, il tuo dubbio, non più alimentato dai tentativi di scioglierlo, collasserà su sé stesso. Non puoi smettere di dubitare finché cerchi di rispondere, e finché cerchi di rispondere il dubbio diventerà sempre più importante. Quindi l'unica possibilità è smettere di cercare risposte e lasciarlo appeso finché passa.
Un caro saluto e tanti auguri.
Dott. Andrea Bottai
22 APR 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Maria, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive; le sarà utile inoltre per cercare di capire come gestire i pensieri ossessivi che originano continui circoli viziosi rimuginativi.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
22 APR 2022
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Maria cara,
dalle tue parole trapela quest'intensa paura, terrore mi verrebbe meglio dire, che arriva in tutto il suo impeto. Ora per quanto possibile vorrei restituirti un barlume di tranquillità: come anche tu hai riconosciuto, questo non è affatto un periodo facile, si sono succedute una serie di eventi critici (dal lutto di tuo nonno, alla conflittualità genitoriale).. che chiaramente ti hanno destabilizzata. Quando viviamo situazioni difficili, e siamo sotto stress la mente torna su antiche paure e pensieri disfunzionali, è una sorta di "gap" dell'evoluzione. Come tu quì hai raccontato, l'ossessione per una possibile tendenza omosessuale è qualcosa che alberga già nella tua infanzia ed è intrisa di angoscia, così questo pensiero torna quasi come catalizzatore delle tue angosce quando sei in balia dell'ansia.
Messa in luce la funzione adattiva che questo pensiero ha, è certo importante che tu possa affidarti e fidarti di un professionista che ti guidi nell'esplorazione di questa paura, che nell'intimità gentile ed empatica ti permetta di andare alle radici di questo pensiero sino a renderlo inoffensivo. Vedrai Maria, che familiarizzando con l'autenticità dei tuoi sentimenti questo terrore affievolirà sino a scomparire.
Io resto quì, a te disponibile anche online.
Ti abbraccio cara.
Dott.ssa G. Clarissa
