La scelta universitaria

Inviata da Jessica Piano · 22 gen 2023 Orientamento scolastico

Buonasera,
sono una studentessa di 21 anni e sono al secondo anno di economia, facoltà presente nella mia città.
Ho cambiato ben 3 corsi universitari, il primo anno ho frequentato economia internazionale, il secondo ho frequentato lingue e letterature straniere e quest'anno sono ritornata ad economia.
In tutti gli anni non ho mai avuto problemi con il superamento degli esami in quanto ho sempre ottenuto dei buoni risultati, studiare mi piace e io ci tengo moltissimo alla mia carriera universitaria e al mio futuro.

Il primo anno ho scelto economia seguendo la testa, mettendomi in un percorso che sapevo già dal primo giorno di voler cambiare.
Il mio cuore diceva lingue, ma alla fine scelsi economia per non pentirmi di non averci provato.
Frequento tutto l'anno online, causa covid e anche perchè l'università era in un'altra città.
Per tutto l'anno rimango fermamente convinta che non fosse il percorso di studi per me, che le materie studiate non mi piacessero e nel frattempo immaginavo la mia "bellissima vita a lingue".

L'anno successivo decido di cambiare e passare a lingue, vivo l'anno più serenamente, nonostante non si rivelò perfetto e immacolato come l'avevo immaginato, ma i pensieri del passato risbucano.
Mi ritrovai ad essere nuovamente insoddisfatta, i corsi mi piacevano, ma li trovavo inutili e avevo il ripianto di aver lasciato economia come se mi fosse limitata e fossi scappata:
Perchè non volevo affrontare degli ostacoli come gli esami più matematici come matematica generale e statistica,
Perchè lingue fosse una facoltà riduttiva per la mia persona,
Perchè avevo cambiato perchè non volevo andarmene via di casa e non perchè non mi piaceva veramente,
Perchè la facoltà di economia mi dava più opportunità ed era più "rinomata",
Perchè non ci avevo mai provato veramente a capire se mi piacesse o meno economia, dato che ero già convinta in partenza di voler cambiare,

Così decido di cambiare e tornare sui passi iniziali ed eccomi di nuovo quest'anno ad economia.
Tutto sommato in termini di carriera ho "perso" solo un anno, ma il problema è che ancora oggi mi ritrovo a pensare e pensare.
Mi interrogo sulle vere motivazioni del perchè io ho cambiato: Avevo paura di partire per l'erasmus ( al quale ero stata selezionata) ?
Mi sentivo inferiore perchè lingue era una facoltà umanistica?
Ho cambiato perchè veramente non mi piaceva o era solo perchè dato che tutti ce la fanno a laurearsi in economia allora ce l'avrei fatta anch'io?
Mi piace veramente quello che sto studiando o preferivo il percorso precedente?
Ho cambiato perchè non ho avuto il coraggio di proseguire verso il mio cuore?
Ho cambiato per seguire gli altri ( tutti ce la fanno, allora anch'io) ?
Ho cambiato mettendo di nuovo davanti la testa al cuore?
Ne è valsa veramente la pena, in termini di presente e anche di futuro?

La vera domanda è che non lo so.
Tutt'ora, ad oggi , nonostante tutti i cambi, nonostante ho provato l'opzione A e l'opzione B non so quale delle 2 sia meglio.
I miei gusti personali, le mie passioni sono offuscate da questi pensieri di aver commesso errori su errori dettati non tanto dalla cosa in sè quanto dai miei pensieri e dalle mie convinzioni.
Non riesco ad essere pienamente sicura e soddisfatta, MAI.

Vivo questa condizione come se avessi commesso ripetutamente l'errore più grande della mia vita.
Come se avessi sbagliato, che sarebbe stato meglio rimanere là piuttosto che cambiare e andare di là.
Gli anni di università dovrebbero essere tra gli anni migliori della nostra vita, io invece gli ho vissuti con un grande senso di responsabilità di dovere e sempre in ottica futura, a differenza di tanti miei coetanei che vedo che non si pongono il minimo problema riguardo a queste questioni.
Sarebbero potuti essere 3 anni sereni e tranquilli, invece a causa dei mie pensieri non lo sono stati.
Ma penso che allo stesso tempo siano determinanti, per la scelta di un corso di laurea magistrale, ma anche per il proprio futuro.

Penso che faccio fatica a godermi il presente al 100% perchè questi pensieri mi accompagnano spesso.
Per fare un esempio ora non solo sto studiando per la sessione ma sto seriamente considerando l'opzione di seguire alcuni corsi di lingue per capire se mi piacciono o meno, ed eventualmente conseguire 2 lauree.
Cerco continuamente di fare il tutto il possibile per risolvere questa mia situazione:
il primo anno di economia pensavo a lingue,
il secondo anno di lingue pensavo a economia,
quest'anno di economia penso di aver sbagliato e che era meglio rimanere a lingue e allora soluzione = seguire i corsi ed eventualmente due lauree.

Mi rendo conto che agli occhi altrui posso sembrare folle e anche irresponsabile, ma le scelte che ho preso, sono sempre state molto ponderate, forse anche troppo.

Non so come smettere di pensare, come ritrovare un equilibrio con me stessa e come vivere serenamente senza pensieri, senza colpevolizzarmi per ogni cosa.

Ho la fortuna di avere una famiglia e un gruppo di amici che mi ama e mi supporta, quindi dal punto di vista relazionale non ho nessun tipo di problema, anzi!
E' solo questo pallino dell'università che mi sta logorando dentro.

Secondo alcuni famigliari il tutto è causato dalla morte di mio padre, avvenuto quando avevo 14 anni.
Il senso di poter fare sempre di più, di essere sempre insoddisfatta, secondo loro nasce da questa crisi interiore perchè non ho mai veramente superato il lutto.
Io onestamente non mi trovo d'accordo, è stato inevitabilmente l'evento più doloroso della mia vita, ma penso di averlo ormai superato; questa costante ossessione sulla scelta universitaria nasce dal non sapere cosa voglio fare nella vita intesa come presente e come futuro, non sapere quale sia l'opzione migliore per me, in quanto aspiro sempre al massimo, forse autoditruggendomi.

Grazie per l'attenzione.

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