Ho bisogno di ritrovare la voglia di vivere

Inviata da Amelia · 11 mar 2013 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve ho 18 anni e ho una situazione un pò confusa. Da un pò di tempo non riesco a vivere le mie giornate tranquillamente. So che può sembrare una tipica fase adolescenziale, eppure ho problemi che si ripercuotono inevitabilmente su tutta la mia vita. Io sono una figlia adottiva e con la mia famiglia "acquisita" non ho buoni rapporti da qualche anno, io sono la pecora nera della famiglia in quanto nessuno dei miei fratelli ha mai avuto questo tipo di atteggiamento nei loro confronti. Passiamo anche settimane senza parlarci e ormai si sono rassegnati al mio rifiuto di riconoscerli come genitori. Inizialmente infatti cercavano di assecondarmi e di tranquillizzarmi, mentre adesso alle mie affermazioni come : "vi odio, non siete i miei veri genitori, voglio andarmene di casa, ecc" rispondono solamente che posso liberamente andarmene. Ultimamente non vengo più considerata e loro si limitano a mantenermi economicamente. Anche a scuola la situazione è critica poiché ho avuto un crollo, sono peggiorata tantissimo e rischio addirittura la bocciatura. Tutto ciò per me è nuovo dato che ho avuto sempre risultati soddisfacenti. Sono anche un pò ipocondriaca infatti più di una volta ho avuto la sicurezza di essere spacciata . Tutto ciò è ampliato dalla malattia di mia sorella (di sangue) che è genetica. Vivo le giornate all'insegna dell'ansia e ho frequenti fascicolazioni per le quali devo prendere dei sedativi altrimenti la notte non dormirei. Anche sul piano delle relazioni ho molta difficoltà a fidarmi dal punto di vista sentimentale; non riesco mai a impegnarmi, ho sempre paura e rifiuto chiunque mi venga dietro. Ho tantissima paura che mi prendano in giro e mi lascino, per questo preferisco scappare non appena le cose si fanno serie. Vedo il marcio in tutto e non mi sento mai a mio agio quando sono sola. In gruppo con le mie amiche mi sento protetta e molto più aperta, socievole, forte. Sento che sto sprecando gli anni migliori della mia vita, che sto rovinando in maniera definitiva il rapporto con i miei genitori a cui voglio veramente bene e che, nonostante tutto, vedo come i miei veri genitori. Ho bisogno di qualcosa che mi dia nuova luce, forza e gioia di vivere perchè a 18 anni la vita è bella. Comprendo che forse sono io che amplifico la cosa e mi dovrei godere il fatto di avere una casa,una famiglia e una salute; e che vi sono cose peggiori nella vita e problemi molto più grandi.

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Miglior risposta 14 MAR 2013

Cara Amelia leggendo la tua lettera mi è sembrato che tu mi avessi rubato le parole e la storia!! Ti spiego. Anche io come te sono una figlia adottiva. Unica differenza è che sono originaria dell'africa. Anche io come te ho una sorella che ha una malattia che ha un'importante familiarità (diabete mellito). Anche io come te ho quasi 18 anni e ho rischiato di perdere l'anno scolastico. Anche io come te ho una sensazione di disagio non appena sono sola in mezzo alla folla, quando non ho punti di riferimento. Ho avuto tanti attacchi di panico che mi hanno spinta a uscire sempre meno da casa. Vivevo le mie giornate a casa, e la scuola andava sempre peggio, i litigi con i miei genitori si intensificavano e cercavo sempre di allontanare CHIUNQUE provasse a tendermi la mano. Tutto questo è andato avanti dall'inizio delle superiori, poi un giorno è arrivato un ANGELO che senza compatirmi mi ha detto chiaramente che non ho nessun motivo per sentirmi inferiore e che devo vivere perché anche se non sembra SONO CIRCONDATA da persone che mi vogliono bene. Mi ha dato consapevolezza, voglia di vivere e nuova gioia mi ha fatto capire che non ho nulla da rimproverarmi se sono al mondo e se la mia famiglia non mi ha voluto. Mi ha fatto capire che la ragazza nera diversa era solo nella mia testa, perché per gli altri io sono semplicemente" JENNY" la jenny che sorride e che senza rendersene conto ha fatto anche del bene nella sua vita. Io la forza di vivere, di uscire e per iniziare ad amarmi l'ho trovata grazie al mio angelo (Daniele che sono due anni che mi sopporta) ma in realtà era tutta dentro di me avevo solo bisogno che qualcuno mi spronasse a ritrovarla, a riaprire il mio cuore.Mi sono convinta infatti che se sono riuscita a far innamorare un ragazzo così ho davvero qualcosa di buono.La cosa che ancora devo trovare è la fiducia, ancora sono convinta che da un momento all'altro mi abbandoni e io ritorno ad essere la Jennifer che non esce di casa. La fiducia purtroppo c'è l'hanno portata via i nostri "genitori" biologici. Ma non dobbiamo permettere ciò. Il consiglio che posso darti per aver vissuto questo stato emotivo che è bruttissimo è quello di credere di più in te stessa, circondarti delle persone che ami e uscire!! Esci che il mondo ti aspetta che il tempo che perdi purtroppo nessuno te lo restituirà MAI!!! E magari chissà anche per te ci sarà il tuo angelo, che ti aspetta... Ma ricorda nessuno ti amerà mai se tu da prima non ti ami!!!! . Comincia col rinunciare ai sedativi e a passare magari a qualcosa di più naturale dell'erboristeria. Ti auguro di buttare i medicinali e sentire che stai pian piano RICOMINCIANDO A VIVERE!! Un caro saluto Jennifer :)

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29 SET 2013

cara Amelia,
io non sono stata adottata ma i miei genitori mi dicono ogni santo giorno che non mi trovo a casa mia e che non vedono l'ora che io me ne vada...ma non hanno tutte le colpe, sono io che sono scontrosa e antipatica e loro morirebbero per me, però se tiri la corda poi alla fine si spezza. Impariamo ad assumerci le nostre responsabilità e consideriamo il fatto che quando tratti male le persone poi queste a un certo punto è logico che un pò a quel paese ci mandano anche se ci vogliono bene.

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18 MAR 2013

Cara Amelia, nonostante la sua richiesta sia motlo ampia e si riferisca a più ambiti, mi soffermo in particolare alla relazione con i suoi genitori. Questo perchè già dalle sue parole si intravede una buona direzione per alleviare le tensioni: ha espresso che vuole loro molto bene e che li riconosce come genitori, perchè non dirglielo? perchè non parlare con loro? L'esperienza di sentirsi rifiutata può essere molto vicina a quella dei suoi genitori adottivi, quando si sentono negare il loro ruolo, con tutto l'impegno e l'affetto che ci hanno messo....

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13 MAR 2013

Cara Amelia, da ciò che ho letto nella sua richiesta di aiuto credo che la voglia di vivere la può trovare tranquillamente iniziando ad osservare se stessa cercando di scoprire quali sono i suoi punti di forza, quali sono quegli aspetti di se che definirebbe positivi e che magari le permettono anche solo in alcuni momenti della sua giornata di sentirsi un pochino meglio. Ognuno di noi ha delle caratteristiche che fanno si che possiamo vivere una vita soddisfacente, capaci di vivere emozioni positive, vivere una vita piena di significato e coinvolgente, all'interno della quale riuscire a vivere anche rapporti soddisfacenti con i nostri familiari e amici, anche all'interno delle società e delle istituzioni. Si tratta di imparare a conoscersi meglio.
Le suggerisco di provare a leggere qualcosa sull'"Imparare l'ottimismo", magari può trovare qualche stimolo per iniziare a ritrovare se stessa. Inoltre rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti e curiosità.

Un abbraccio,
Dott. Claudio Stambul

Anonimo-129587 Psicologo a Firenze

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12 MAR 2013

Ciao Amelia, alla tua età è facile avere scontri con i genitori, indipendentemente che siano adottivi o di sangue, forse il pregiudizio dell'adozione vi frega da entrambe le parti facendovi mettere in discussione l'affetto (reciproco) che provate.
Ti consiglierei di provare a riaprire le tue emozioni e di parlarvi sinceramente e occhi negli occhi... se questo fosse molto difficile potreste rivolgervi ad un terapeuta familiare che vi aiuti a superare il momento di crisi e che vi aiuti a comunicare meglio; in un secondo momento il/la collega potrebbe anche consigliarti un percorso di psicoterapia individuale per superare le tue ansie e paure.
Non so da quale città scrivi ma sappi che puoi rivolgerti anche ai consultori familiari delle ASL; liberi professionisti nel settore non ne mancano nemmeno...
Un grande "in bocca al lupo",
Dott.ssa R.M. Scuto

Dott.ssa Rosa Michela Scuto Psicologo a Pontedera

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12 MAR 2013

Ciao Amelia, leggendo la tua lettera ho provato molta tenerezza. Si, tenerezza per una ragazza di 18 anni che descrive con precisione e consapevolezza la sua situazione, che vive emozioni forti come la paura e la rabbia e che si rende conto che la direzione che ha preso non è quella buona per sè. Mi colpisce anche il fatto che con le amiche tu riesca a sentirti protetta, forte e socievole e che, fino a qualche anno prima, la tua vita scorreva in modo migliore. Tutto questo mi permette di dire che ci sono sufficienti risorse ed energie, dentro di te, per venire fuori da questo "blocco". E' chiaro, però, che un passo importante da fare è quello di "chiedere aiuto" e rivolgerti ad un professionista che possa dartelo. Esplorare i propri vissuti, intraprendere un percorso di crescita personale permette di riprendere in mano il potere della propria vita.
Un caro saluto.

Dott.ssa Federica Manco Psicologo a Zollino

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12 MAR 2013

Gentile Amelia,
la sua sofferenza merita di essere ascoltata e alleviata, perchè come lei dice ha un'età che va vissuta nella serenità e appieno. Le difficoltà a scuola, quelle di salute, legate alla sua ansia e alla malattia di sua sorella, le dinamiche presenti in famiglia e la sua storia adottiva sicuramente sono fattori che si sommano nel non permetterle quella serenità di cui ha bisogno. La soluzione migliore per ritrovare un buon livello di benessere è rivolgersi ad uno psicologo che la aiuti a gestire al meglio questo delicato momento. Se lo desidera, occupandomi spesso di adozione e di post-adozione, posso dirle che problemi attuali come i suoi spesso rappresentano conseguenze a lungo termine della vicenda della prima infanzia legata alla perdita dei genitori biologici e poi all'adozione. Rimango a sua disposizione, può contattarmi tramite questo stesso sito. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano

Dott.ssa Lucia Mantovani Psicologo a Milano

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12 MAR 2013

Caea Amelia,
innanzi tutto complimenti per la tua autoanalisi, che mette a fuoco i punti principali del tuo malessere e della tua vita con lucidità e pertinenza.
I sentimenti di amore/odio verso i genitori sono tipici della tua età e possono essere acutizzati dalla tua storia personale. La stessa storia che ti rende diffidente verso i ragazzi. In più la malattia di tua sorella può avere messo in discussione le certezze che fino ad ora hai acquisito.
Visto che il disagio sta aumentando, tanto che devi prendere farmaci per dormire, ti consiglio di farti aiutare da uno psicologo (se sei maggiorenne puoi rivolgerti ai centri della Asll della tua città). E’ importante che tu faccia chiarezza dentro di te nei confronti della tua storia personale, ripercorrerla e dare un significato agli eventi ed emozioni che in questo momento ti stanno sovrastando.
un saluto
dott.ssa Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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12 MAR 2013

Cara Amelia,
innanzitutto complimenti per la tua autoanalisi, che evidenzia i punti più importanti della tua vita e del tuo malessere avvertiti con lucidità ed appropriatezza.
I sentimenti di amore/odio verso i tuoi genitori sono tipici della tua età ma possono essere acutizzati anche dalla tua storia personale. La stessa storia che ti porta a non fidarti dei ragazzi. In più la malattia di tua sorella può aver messo a repentaglio le certezze acquisite. Visto che il malessere si sta acutizzando, tanto che devi prendere dei farmaci per dormire, ti suggerisco di rivolgerti ad uno psicologo ( se sei maggiorenne puoi rivolgerti anche ai centri della Asll della tua città). Quello che è importante è fare chiarezza dentro di te rispetto alla tua storia, ripercorlerla e dare un significato agli eventi ed alle emozioni, che in questo momento ti stanno sovrastando.
In bocca al lupo
dott.ssa Cristina Mencacci

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