Fine del matrimonio, ma non troviamo il coraggio di fare il passo!

Inviata da Clara · 15 mar 2019 Terapia di coppia

Salve, io e mio marito siamo sposati da 14 anni e abbiamo due figli di 11 e 5 anni. Siamo in crisi ormai già dalla nascita del secondo figlio, ma per amore dei bambini abbiamo sempre cercato di superare questo ostacolo. L'anno scorso però avevamo deciso di separarci ma io ho insistito per un percorso da un terapeuta familiare per cercare di salvare il salvabile. Mio marito era molto contrario ma alla fine ha accettato. Premetto che lui è una persona molto severa e autoritaria, con i bambini non ha molta pazienza e li fa piangere continuamente perché non gliene fa passare una. Questo è stato il motivo maggiore che ha portato rancore nel nostro rapporto. Io ho perso ogni sentimento nei suoi confronti, ho solo rabbia perché non mi appoggia mai nelle scelte che faccio, urla e fa solo il dittatore e non sono più felice. Andiamo due volte al mese in terapia di coppia ma sono soldi buttati via perché i consigli che gli da la psicologa a lui non interessano. Io sono molto stanca e vorrei separarmi ma penso solo alla sofferenza dei miei bambini, anche se credo che vivrebbero in un ambiente più sereno una volta superato il trauma iniziale. Mio figlio grande é molto sensibile, non fa altro che piangere e dire il babbo lo odio, non mi fa fare niente, anche se nonostante queste parole gli è molto legato. Come posso affrontare una situazione così grande? Grazie di cuore

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Miglior risposta 18 MAR 2019

Gentile Clara,
ho qualche dubbio che il motivo maggiore che ha causato rancore nel rapporto con suo marito sia la severità e rigidità che esprime per il comportamento dei bambini perchè in genere accade il contrario e cioè che le discordie coniugali passano attraverso la "triangolazione" dei bambini che ne sono vittime.
D'altra parte, lei stessa riconosce che suo marito non le è di appoggio e fa il dittatore anche nei suoi confronti.
Lei poi dice che andare due volte al mese in terapia di coppia sono soldi buttati perchè suo marito non ascolta i consigli che gli dà la psicologa. Ed i consigli che invece la psicologa dà a lei sono da lei ascoltati?
Forse due sedute al mese sono insufficienti e la cadenza degli incontri dovrebbe essere settimanale!
Penso poi che è una pia illusione quella che con la separazione i bambini vivrebbero in un ambiente più sereno dopo il trauma iniziale (che potrebbe anche non essere mai superato!) e penso che le cose in tal modo possono soltanto peggiorare.
Lei non dovrebbe poi colludere col bambino più grande che dice di odiare il padre perchè "non gli fa fare niente" ma, soprattutto per il suo bene, dovrebbe mediare e cercare di capire meglio cosa suo marito gli vieta e cosa gli consente di fare cercando di trovare con lui un punto di incontro in modo da concordare regole e concessioni.
D'altra parte, se come lei dice, nonostante tutto il bambino è molto legato al padre, quest'ultimo non può essere così negativo come a lei sembra.
In conclusione, non dico che è una situazione facile ma di certo la separazione con tutte le sue conseguenze non è, a mio avviso, la soluzione migliore.
Piuttosto è da valutare se è il caso di cambiare terapeuta e frequenza delle sedute sapendo che un percorso di terapia dovrebbe avere la durata di almeno un anno con regolari sedute settimanali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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15 MAR 2019

Buongiorno Clara,

capisco la situazione, è una situazione complicata e come dice lei "grande". Poiché da una possibile decisione dipende il suo benessere e quella dei figli. Perchè non pensa ad intraprendere un percorso personale?soprattutto se il percorso di coppia le sembra non funzionare e suo marito non pare molto motivato.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, se vuole può scrivermi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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