Sono sposata da 27 anni dopo 8 anni di fidanzamento. Non ho mai provato molta passione, tranne i primi anni di fidanzamento in cui tra l'altro vivevamo a molti km di distanza. La distanza mi ha portato anche a vivere altre esperienze sentimentali ma alla fine ho scelto di sposare lui, perché ne ero innamorata, era il classico bravo ragazzo di buona famiglia, laureato e bellissimo. Sin da subito non ero molto passionale nel sesso al contrario di lui, molto focoso e insaziabile. Con la nascita dei figli il sesso è ancora peggiorato, non avevo la minima voglia. Finquando ho incontrato un uomo che mi ha fatto provare i brividi, poi ancora un altro... Ma non ho mai messo in discussione il matrimonio. Troppe cose mi legavano a lui. Ma il mio trascurare il lato sessuale con mio marito ci ha portato alla rottura. Lui ha intrapreso una lunga relazione e mi ha lasciata. 6 anni molto sofferti ma alla fine ho iniziato a vivere in libertà, sono uscita con vari uomini molto giovani (io 50enne) e con uno in particolare si è stabilito uno stretto legame. Mi sentivo viva e stimolata anche se non del tutto felice. Questo ragazzo non poteva essere un legame serio, per tanti motivi, in primis mai avrei avuto il coraggio di dirlo ai figli, né di mostrarmi in pubblico con un ragazzo di 30 anni più giovane... Lui 28 io 57. Il rapporto con lui mi andava bene fintantoché rimaneva segreto. Troppe differenze di vedute e di esperienze. Poi mio marito è tornato ed io l'ho accolto. Ma penso ancora al ragazzo che mi ha fatto rinascere e mi ha portato tanta allegria. Con mio marito...molta noia, niente impulsi sessuali ma una vita tranquilla e serena. Mi manca il sesso fatto con coinvolgimento, mi mancano le emozioni da scoprire, le cose che potevo fare da donna libera... Sono infelice ma non ho il coraggio di lasciarlo. Non voglio che lui stia con un'altra e distruggere di nuovo la mia famiglia. Devo rassegnarmi ad una vita piatta sul piano sessuale ed emotivo?
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11 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buongiorno Barbara,
Capisco la situazione e comprendo in pieno i suoi dubbi e preoccupazioni. Come se da un lato vorrebbe sentirsi libera, felice, donna e provare molte emozioni, tuttavia dall'altra è come se si sentisse legata, forse dal dovere o più semplicemente dalla paura . Al fine di poterla aiutare avrei bisogno di avere ulteriori informazioni, della sua vita e della relazione con i due uomoni: suo marito e l'altro ragazzo che ha frequentato. Le consiglio, al fine di comprendere i suoi reali bisogni, di intraprendere un percorso psicologico, online o da un professionista della sua zona.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, mi scriva
14 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Barbara,
sembra elementare e banale ma è purtroppo inesorabilmente vero che nella vita non si può avere tutto e perciò bisogna trovare un punto di incontro tra piacere e dovere per non essere poi appesantiti da rimpianti e/o sensi di colpa.
Tuttavia, lei avrebbe potuto (e potrebbe ancora) approfondire in psicoterapia la possibile origine dei fattori individuali e relazionali della progressiva scarsa attrazione sessuale riguardante esclusivamente suo marito che sembrava avere tutte le qualità per piacerle (bravo ragazzo di buona famiglia, laureato, bellissimo, e per giunta focoso e insaziabile) e di cui, a suo dire, era innamorata.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
14 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Barbara,
lei appare come una donna confusa. In pratica con suo marito c'è la serenità mista a noia, ma non c'è sesso. Con il ragazzo molto giovane c'è l'improponibilità di un rapporto alla luce del sole e da dire apertamente ai suoi figli, ma c'è la passione sessuale. Poi abbiamo il ritorno con suo marito, come dice lei "una vita piatta sul piano sessuale ed emotivo". E proprio qui sta il punto. Lei deve riflettere su cosa vuole dalla vita e cosa è disposta a sacrificare, se ha voglia di sacrificare qualcosa. Deve insomma riflettere su se stessa. Forse non da sola. Le consiglio, per questo importante compito, di affidarsi ad un bravo psicologo della sua zona o presente sul sito ma che usi Skype al fine di avere una maggiore chiarezza su cosa voglia veramente dalla vita.
Mi faccia pure delle domande se ne ha bisogno!
14 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Barbara,
sembra elementare e banale ma è purtroppo inesorabilmente vero che nella vita non si può avere tutto e perciò bisogna trovare un punto di incontro tra piacere e dovere per non essere poi appesantiti da rimpianti e/o sensi di colpa.
Tuttavia, lei avrebbe potuto (e potrebbe ancora) approfondire in psicoterapia la possibile origine dei fattori individuali e relazionali della progressiva scarsa attrazione sessuale riguardante esclusivamente suo marito che sembrava avere tutte le qualità per piacerle (bravo ragazzo di buona famiglia, laureato, bellissimo, e per giunta focoso e insaziabile) e di cui, a suo dire, era innamorata.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
12 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Barbara,
lei mi appare come una donna molto confusa. Da una parte non vuole rinunciare al matrimonio con suo marito fonte di sicurezza e stabilità, però anche di appiattimento emotivo e sessuale: lei vuole essere ancora una donna viva.... Però sente che non lo vuole lasciare, perché le assicura serenità, il calore del focolare domestico. Credo che debba prendere una decisione, ma prima di questo deve compiere un processo di analisi di se stessa in modo da conoscersi e scoprire così cosa voglia principalmente dalla vita per essere finalmente serena e appagata.
Le consiglio pertanto una psicoterapia psicoanalitica, la più indicata nel suo caso, che può effettuare con un psicologo della sua zona o presente sul sito ma che usci Skype.
MI faccia pure delle domande se ne ha bisogno!