Figlie e bugie

Buonasera Signora,
Può accadere che all’età dei 10 anni il bambino attraversi un periodo di pseudologia fantastica. Nella fase di latenza, ovvero i 9-11 anni su per giù, il bambino è immerso in un mondo di fantasie che possono prevalere sul principio di realtà. Quindi la realtà è continuamente alterata dalla fantasia che tende a disarticolarla quasi creandone un’altra più consona e creativamente interessante. A volte il processo creativo è molto forte in questi momenti, il bambino è quasi nella fase di pre-adolescenza e nuovi conflitti interni possono fare capolino. Non conviene osteggiare il processo fantastico anzi si può ascoltare quasi giocando con narrazioni che possono prendere la forma di una storia romanzata condivisa col genitore. Se si riesce ad arrivare a questa forma di condivisione del lato creativo della bugia come rifondazione di una realtà raccontata in storia da ascoltare ma su cui convenire insieme che è un racconto interessante, allora potrebbe canalizzarsi il processo fantastico che viene a patti col reale e l’immaginario. Se però le bugie dovessero aumentare, allora servirebbe un aiuto psicologico. Se invece si tratta di qualche bugia, non c’è da preoccuparsi, e si può procedere con la narrazione romanzata creativa.
Dott. Pietro Salemme

Gent.le Ilaria,
In genere i bambini con i loro comportamenti esprimono ciò che non riescono a comunicare a parole e che spesso neanche loro hanno ben chiaro. Bisognerebbe capire cosa dice suo figlio in merito a queste bugie, se le vive come tali o se per lui hanno un altro significato. Sicuramente affrontare sul nascere qualunque richiesta di attenzione o di vicinanza da parte di suo figlio può essere un fattore protettivo per il futuro.
Cordiali saluti.
Luisa Festini

Chi non dice bugie?
Anche le bugie veicolano un messaggio dotato di un significato che non è così semplice da cogliere.
Anche se alterata, quella è la verità che il bambino ci presenta e ci permette di parlare con lui. Come anche altri colleghi hanno evidenziato, sarebbe il caso di contestualizzare questa bugia per capire meglio perché il bambino ha bisogno di usarla, senza colpevolizzarlo e senza levargli la possibilità di usare questo mezzo.
Mi rendo conto che per un genitore è difficile accettare che il proprio figlio gli dica una bugia, che ci possano essere delle cose che non si conoscono del proprio figlio. D'altra parte ognuno di noi ha dei segreti e questi costituiscono la propria dimensione intima e privata, ed è libertà di ciascuno di decidere se condividerle o meno.

Buonasera Ilaria,
Innanzitutto, mi sembra presto per saltare alle conclusioni. Mi spiego, anche se suo figlio racconta bugie, e bene, a dieci anni, non vuol dire che continuera' a farlo, e ancora meglio, a venti. Piu' probabilmente questa e' una fase che si risolvera' col tempo. Per il momento direi la cosa piu' importante da fare e' contestualizzare le bugie di suo figlio. In che tipo di situazione le dice? Le racconta a qualcuno in particolare? Probabilmente notera' che rispondono ad uno stesso bisogno, ad esempio offrire una certa immagine di se' o non deludere qualcuno. Una volta individuata l'origine delle bugie, sara' necessario un lavoro per rassicurare il bambino su quegli aspetti.
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Calvano

Buongiorno Ilaria, grazie innanzitutto per aver condiviso qui un pezzo della vostra storia.
In questa sede risulta difficile nonché non corretto fornirvi delle risposte nette alle vostre legittime preoccupazioni.
Il tema è comprendere il contesto in cui queste bugie vengono dette, concernenti cosa e con chi, quale funzione adempiono ed in che modo vi coinvolgono, come reagite voi adulti quando ne venite a conoscenza.
Un approfondimento risulta necessario per comprendere l'intero quadro che lei ha schizzato.
Potete in questo senso valutare l'ipotesi di rivolgervi ad un,una psicoterapeuta sistemica che accolga e ricostruisce dapprima con voi adulti la storia che ha portato alle bugie per poter intervenire eventualmente in maniere specifica ed adeguata.

Mi rendo disponibile ad ascoltarvi, dottoressa Marta Lanfranco

Buongiorno Ilaria,
Intanto grazie per aver condiviso qui un pezzetto della sua storia.
Comprendo bene il suo pensiero, e il timore di quello che potrà essere quando suo figlio crescerà, magari in età adolescenziale.
È di fondamentale importanza, però, occuparci di oggi. Quando ha iniziato suo figlio a dire queste bugie? Di che bugie di tratta? In che modo lei e suo marito vi comportate quando scoprite che sono bugie?
Come vede, sarebbero tante le informazioni da approfondire. Sarebbe bene farlo con voi genitori, e successivamente anche con suo figlio. Probabilmente vi sta dicendo qualcosa, ed è già un grande passo e vi fa onore che lei/voi ve ne siate accordi e che abbia chiesto un aiuto.
Resto a disposizione,
La saluto

Dott.ssa Ilaria Colantoni