Una vita di bugie
Salve,sono una ragazza di 23 anni alla triennale di psicologia. Scrivo per confidare un problema che non ho mai affrontato e che mi sta facendo molto male; mentire.
Mi scuso se sarà scritto male.
Nell'ultimo hanno sono arrivata a portare avanti una bugia che adesso mi sta letteralmente facendo male e venire terribili sensi di colpa. Ho praticamente mentito sul numero degli esami che mi mancava e adesso i miei genitori e il mio ragazzo pensano che abbia finito, quando invece mi manca un ultimo esame. L'ho fatto perché non volevo sentirmi in difetto e per non deludere nessuno, soprattutto il mio ragazzo che mi sostiene e stravede per me.
Purtroppo non è la prima volta che mento; da un po'di tempo a questa parte mi sono resa conto che alle volte, senza pensarci, mento su piccole cose, sia per sentirmi sicura io, sia per non dover subire giudizi sulla mia inferiorità e questo viene da una storia familiare molto travagliata, dove sin da bambina venivo continuamente vessata e mortificata; mai nulla di quel che facevo andava bene o era oggetto di congratulazioni da parte dei miei genitori, soprattutto mio padre. A qualsiasi risultato anche soddisfacente non mancava mai la frase "Hai preso solo questo? Non ti stai impegnando" detta con profondo disprezzo. Di conseguenza sono sempre stata una persona timida e insicura, che ha paura a tentare e ho sofferto per tanto tempo di sbalzi d'umore e crisi di ansia. Da bambina, pur di sfuggire alle vessazioni e agli insulti, trovai come unica arma di difesa la menzogna; mentivo, facevo sì che le mie bugie diventassero realtà così i miei non avrebbero mai trovato motivo per aggredirmi ancora.
Purtroppo nel corso degli anni, la menzogna è diventata una sorta di componente permanente della mia vita, per cui, se c'era qualcosa, anche piccolo, di me che mi avrebbe esposta al giudizio altrui e a quello dei miei genitori,mi rifugiavo sempre nella menzogna; mentivo sui miei risultati scolastici, sulle mie curiosità circa la sessualità e su altre cose.
Volevo dare l'idea di una figlia perfetta, studiosa e candida come la neve, quando in realtà sono sempre stata una persona piuttosto svogliata nello studio e mi ero sempre interessata alla sessualità, argomento tabù per me in quanto figlia femmina, ma non per mio fratello in quanto figlio maschio.
Ci sono cose della mia vita che mi provocano una profonda vergogna e disagio, che mi hanno esposta a critiche da parte della mia famiglia e di conoscenti; vorrei cancellarle definitivamente.
Spesso mi ritrovo a mentire sulla patente; avevo provato a farla e avevo fallito miseramente, non ero manco partita;causa attacco di panico. Tutti i miei amici c'è l'hanno da anni e io sono l'unica che non guida e che necessita di un passaggio se usciamo fuori. In giro dico invece che non ci ho mai provato perché non mi interessa guidare e perché non me lo posso permettere.
Oppure 5 anni fa avevo intrecciato una relazione/non-relazione di tre mesi con un mio compagno del liceo di cui ero molto corta e con cui avevo accettato di fare cose a sfondo sessuale di cui poi mi pentí amaramente, capendo che tipo di persona lui fosse; se qualcuno mi chiede di lui, fra cui anche il mio ragazzo, dico sempre che non siamo mai andati oltre il bacio, perché mi vergogno troppo, nonostante non ci persi la verginità.
Negli ultimi tempi ho gli orari completamente sballati; vado a dormire/mi addormento tardi e spesso mi sveglio tardi tipo le 12/13 e a fatica sto cercando di porre rimedio alla cosa per darmi una regolata. Alla mattina mi sento sempre stanca e spossata come se non riposassi affatto. In quest'ultimo particolare aspetto della mia vita, mio padre si è letteralmente insinuato, attuando una dinamica di controllo molto soffocante, per cui spesso litighiamo e molto pesantemente; mi fa sentire spesso in colpa, insultandomi pesantemente, dicendo che sono una perdi tempo, che non faccio nulla, morta di sonno e altre parole ancor più cattive. Anche qui è scattato il meccanismo della menzogna, per cui gli dico sempre che mi sveglio prima quando non è sempre vero e perduro nel dormire al mio solito orario, nonostante mi metta tante sveglie e a volte comunque riesca a non stare fino alle 12 a letto. Da quando faccio così,le liti sono diminuite e io ho un po'ripreso una piccola serenità solo temporanea, perché poi mi sento uno schifo ad essere costretta a mentire pur di essere accettata. A questo si è anche aggiunta mia madre che una volta mi rimproverò per questa cosa e mi disse una frase che mi ferí molto "Non puoi dormire fino a tardi! Vedi di tenerti bene almeno questo ragazzo e di non farlo scappare come l'altro. Devi essere più donna per tenerti un uomo". Io ci sono stata malissimo; lei mi ha detto una cosa, senza sapere i reali motivi per cui finì con il mio ex storico e mi ha letteralmente mandato in tilt con il rapporto con il mio attuale ragazzo, il quale anche lui ha molto da ridire sul fatto di svegliarsi tardi, ma non mi ha mai fatto pesare la cosa,a differenza dei miei. Nonostante cio, attuai anche lì questo meccanismo di menzogne per non deluderlo e una volta se ne accorse dalla mia voce al telefono; mi ero svegliata appunto alle 13 e qualcosa e lui mi aveva chiamata e prima cercata su WhatsApp. Io gli dissi che non avevo risposto perché ero sotto la doccia e lui alla palese bugia si arrabbiò molto. A quel punto mi sono sentita uno schifo e gli ho chiesto di perdonarmi; lui fu comprensivo e mi consoló, raccomandandosi di non mentirgli più.
Poi però arrivò un'altra bugia da parte mia; gli avevo nascosto che qualche volta guardavo video pornografici e anche lì mi rifece lo stesso discorso della volta prima,che lui non mi avrebbe mai giudicata per quel che facevo e mi chiese di nuovo di non mentirgli su queste piccole cose.
Ma ancora un'altra bugia; il numero degli esami. Dovevo laurearmi a luglio ma non c'è la faccio e ora, sia lui che i miei pensano che a breve ci sarà la laurea.
Ogni volta mi ripromettevo che almeno a lui, almeno alla persona che amo non avrei mai più detto neppure la più piccola bugia e adesso mi rendo conto che sono finita in un circolo vizioso, dove se mi sento minacciata, mento e lo faccio facendo del male a me stessa e al mio ragazzo.
Non so come fare. Ho paura della sua reazione, ho paura sia deluso da me, che la mia parola non valga nulla. Ho paura che scopra tutto e non mi guardi più con gli stessi occhi. Sto malissimo,mi sento un mostro.
Come posso porre rimedio alla mia situazione? C'è speranza che riesca ad uscire da questo tunnel di bugie che mi sono costruita da sola?
Grazie a chi risponderà