Famiglia fagocitante e disfunzionale

Inviata da Gemma1995 · 31 ago 2023 Terapia familiare

Salve. I miei genitori si sono fortunatamente separati quando avevo 11 anni, oggi ne ho 28 ma ricordo ancora perfettamente il clima da guerra fredda che si respirava, la violenza psicologica e talvolta fisica che ho subito e visto subire ai danni di mia madre. Quando è riuscita a separarsi, mio padre è caduto in depressione paranoica, era molto aggressivo, violento. Decisero comunque per l'affido condiviso perciò passavo molto tempo con lui, da soli. Fortunatamente avevo i miei nonni, una famiglia paterna del sud, con sani princìpi ma comunque fagocitante e giudicante. Subito dopo la separazione ho iniziato a soffrire di depressione e di anoressia nervosa. Sentivo di dover tenere tutto sotto controllo, specie mio padre, il suo umore, le mie azioni dovevano essere da me ben gestite affinchè lui non scoppiasse in attacchi d'ira. A 17 aani riesco ad andare a vivere solo da mia madre, subendo però le conseguenze di mio padre che iniziò ad accusare mia madre di stregoneria, a me di averlo avvelenato con una torta che gli portai un giorno, dopo una delle tanti discussioni... mi costringeva ad andare da esorcisti perchè convinto che il mio essere andata a vivere da mia madre ed anche il mio disturbo alimentare e la mia depressione dipendessero da un maleficio di mia madre. Vi lascio immaginare io : avevo oramai 18,19 anni, e pur essendo cosciente di quanto fosse disturbato soffrivo molto, e desideravo un padre presente e accudente, specialmente perchè la mia anoressia si era fatta, ovviamente, più aggressiva ed intensa. Passato il momento peggiore, dopo le superiori, mi sento costretta ad abbandonare gli studi, non riuscendo più a seguire le lezioni universitarie adeguatamente a causa del mio basso peso e della mia scarsissima attenzione. Sto qualche settimana senza occuparmi di niente, poi, mio padre decide per me che lavorare con lui sia la soluzione ideale, e così a 20 anni, mi apre partita iva e inizio ad essere ragioniera interna nel suo studio. Condividiamo ad oggi solo parte della giornata, il pranzo, e le ore lavorative... naturalmente però lui mi dice tutto di sè, delle sue plurime storie di pseudo amore, mi esprime le sue lamentele sui suoi fratelli, giudica qualsiasi persona o situazione graviti attorno a noi. Dall'altra parte c'è mia zia, sua sorella, quasi sessant'anni ed ancora sola, accudisce mia nonna, non è mai riuscita ad andarsene di casa, abita da pochi mesi accanto a mio padre. I loro trascorsi non sono mai stati buoni, lei, estremamente giudicante, forse più di ogni altro membro della famiglia, non poteva evitare di dire la sua sui comportamenti assurdi della vita privata di suo fratello, mio padre. Dove voglio arrivare ? Oggi ognuno di loro due si sfoga con me delle proprie frustrazioni, dei propri drammi e dei loro conflitti fratello / sorella. Io lavoro ancora qui. E ancora quotidianamente ho a che fare con loro. Mi sento in carcere, sento che mai niente cambierà. Nessuno psicologo mi ha mai detto concretamente cosa fare. So di dover venire via, di dover staccare da ognuno di loro, ma ho una profonda paura delle reazioni di mio padre, e non so neppure come modulare le lamentele della mia sempre depressa zia. Aiutatemi.

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Miglior risposta 1 SET 2023

Gentile Gemma,
Leggere la sua storia ha generato in me una profonda tristezza e mi dispiace sinceramente delle sue vicissitudini.
Purtroppo il giudizio e il controllo sembrano avere un ruolo preminente nelle dinamiche che ha esposto e riuscire a svincolarsi dalla trama familiare risulta faticoso e complicato. Purtroppo non ho il quadro completo della sua storia e alcune informazioni mancano, ma i protagonisti di queste vicende, suo papà, sua zia e sua mamma sembrano avere un ruolo importante e mi sento di consigliarle di intraprendere un percorso di psicoterapia, nel quale cercare se stessa e le sue priorità.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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21 APR 2024

Gentile Gemma,
è comprensibile il disagio che ha dovuto subire soprattutto per le vicissitudini passate, tuttavia lei ha descritto con chiarezza la qualità della relazione che ha con suo padre ma in pratica non ha detto nulla di quella con sua madre e/o con eventuali altri familiari nè ha specificato se il disturbo del comportamento alimentare di cui ha sofferto è stato superato o è ancora persistente.
Oggi, per quanto ancora psicologicamente vulnerabile, lei ha un'età che le consente maggiore consapevolezza e può iniziare a pensare di perseguire una sua autonomia che deve ovviamente essere sia economica che mentale.
Pertanto la esorto a cercare altre possibilità lavorative e ad avvalersi di un supporto psicologico che sia di incoraggiamento ma principalmente di accompagnamento nell'affrontare e superare le difficoltà che inevitabilmente incontrerà in questa fase di cambiamento della sua vita.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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27 SET 2023

Cara Gemma, sono molto dispiaciuta per la sua esperienza e comprendo la confusione che prova tuttora.
Anche se ha condiviso molte informazioni che aiutano a comprendere le sue condizioni e la sua storia non possiamo darle indicazioni in merito alle azioni da intraprendere. Gli stessi psicologi che ha incontrato non possono sostituirsi a lei nel decidere cosa fare. Comprendo però il suo sentire l'esigenza di orientamento.
Mi auguro infatti che lei abbia un sostegno psicologico in corso perché in un ambiente che appare così conflittuale e disfunzionale ritengo sia fondamentale per lei essere sostenuta. Poter identificare e rafforzare la fiducia nelle sue risorse, che si intravedono nella sua storia, e poter intraprendere e mantenere il percorso che la porti a “distanza di sicurezza” dalla sua famiglia o almeno dalle loro più disturbanti manifestazioni sono passaggi complessi che richiedono un aiuto solido e costante. Lei ha già una lettura degli aspetti disturbanti e li distingue. Merita sostegno e rinforzo nel percorrere la strada che le permetta di costruire il proprio ambiente di vita più sicuro e sano.
Le auguro un buon percorso.

Francesca Pieia Psicologo a Torino

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10 SET 2023

Gemma buongiorno,
il suo sembra un martirio involontario durato davvero troppo. Talvolta, ascoltando la storia famigliare burrascosa di persone come lei, vorrei mascherarmi da zorro e andare di casa in casa scudisciando coppie genitoriali così drammaticamente egoiste.
Le offro quel poco che posso offrirle su di una piattaforma così impersonale... quando viene utilizzata come pattumiera per i fastidi degli altri lei ascolti con attenzione ciò che le viene detto e, invece di offrire un'opinione personale che le porterebbe via energia preziosa, risponda con una semplice domanda: "Perché lo stai dicendo a me?"
Le garantisco che è spiazzante.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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5 SET 2023

Gentilissima utente, la situazione che descrive è estremamente complessa e dolorosa. Riferisce di aver fatto degli incontri con
professionisti, ma di non aver avuto da loro la soluzione dei suoi problemi. Il percorso psicoterapeutico ha come obiettivo quello di portare il paziente a svincolarsi dalle varie situazioni , imparando ad ascoltarsi ed amarsi e ricercando in tal modo il proprio benessere personale. Il terapeuta accompagna il paziente in questo viaggio di comprensione ed elaborazione della sua storia familiare, ma non può sostituirsi al paziente decidendo al posto suo. Mi sembra che lei abbia comunque le idee molto chiare ed abbia fatto un buon cammino di consapevolezza.; forse è il caso di riprendere questo viaggio, facendo tesoro di ciò che ha già appreso, ma approfondendolo con maggiore fiducia ed entusiasmo. Sono certa che riuscirà ad uscire da questo tunnel dal quale , per adesso, non riesce a percepire la luce, ma che, sicuramente, esiste. Le faccio tantissimi auguri e rimango a disposizione, senza alcun impegno, per eventuali ulteriori consigli.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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3 SET 2023

Cara Gemma,
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo che si trascina come un fardello dalla sua infanzia.
Immagino quanta forza e resilienza le abbia richiesto vivere sotto l'egida di un padre che non ha saputo ricoprire il suo ruolo e che lei ha dovuto invece tenere a bada e "sotto controllo". Non deve essere stato per niente facile!

Come già altri colleghi avranno avuto modo di dirle, uno psicologo non potrà mai dirle cosa fare concretamente. Semplicemente, non potrà mai sostituirsi al suo volere e al suo sentire, gli unici in grado di indicarle la strada da seguire e quali azioni perseguire per ottenere ciò che vuole.

Sembrerebbe, tuttavia, che lei sappia già quale sia la strada migliore per lei, ma sia al contempo spaventata dal percorrerla. Probabilmente un percorso di sostegno psicologico la aiuterebbe a identificare e coltivare le sue risorse interiori e a identificare quelle che vi sono all'esterno per poter raggiungere quel cambiamento che tanto auspica e tanto merita. Questo non cambierà il modo di reagire di suo padre e della sua famiglia, ma le farà acquisire quella sicurezza che le serve per staccarsi e diventare indipendente.
E questo è più importante della reazione di suo padre.

Coltivi il suo benessere,
un caro saluto,
Serena Verbena

Dott.ssa Serena Verbena Psicologo a Pisa

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1 SET 2023

Carissima,

bisogna prima di tutto garantirsi la possibilità di rimanere in azienda senza provocare scossoni ad una situazione già difficile. Se hai un lavoro in regola questo potrebbe bastare per cominciare una vita da sola o con qualcuno che non sia della tua famiglia di origine. Certamente sei molto giovane per fare questo passo, ma come si dice : a mali estremi estremi rimedi. Hai un fidanzato con il quale condividere le tue difficoltà? Non aspettarti che gli psicologi ti dicano quello che devi fare, loro (io) posso solamente aiutarti a conoscerti meglio in modo che poi tu possa cavartela da sola nella vita. Intendiamoci : da sola o con qualcuno dotato di buon senso.
Se lo ritieni possiamo mantenere un contatto.
Per ora un caro saluto
Dott.Gabriele Lenti Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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1 SET 2023

Carissima Gemma, mi dispiace per a situazione, complessa, con quasi nessun accudimento. Sembra che lei abbia assistito e subito diverse violenze. Credo che la cosa migliore che possa fare è affrontare una psicoterapia che la aiuti a darsi il sostegno di cui ha bisogno per fare le scelte migliori per sé.
Non ci sono consigli da darealtri. Lei vive in un ambiente tossico che l'ha portata ad ammalarsi e ha bisogno di un professionista che la aiuti sia per il disturbo alimentare che per tutto il resto.
Se vuole rimango a disposizione anche on line. Le auguro il meglio e carissimi saluti
Silvia Chiavacci

Dott.ssa Silvia Chiavacci Psicologo a Firenze

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1 SET 2023

Buongiorno Cara
Penso che sia fondamentale, che lei faccia dei colloqui , con uno psicoterapeuta, per superare, le sue problematiche
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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1 SET 2023

Buongiorno
Cara Penso che sia fondamentale dei colloqui con uno psicoterapeuta, per superare le sue problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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1 SET 2023

Salve Gemma

Ha vissuto e vive una situazione familiare alquanto complessa e con-fusa. Inoltre, sembra che suo padre decida al posto suo e la tratti al pari di un’amica con cui sfogarsi, una confidente, ruolo che finisce involontariamente per ricoprire anche con sua zia, finendo invischiata in dinamiche che non la riguardano.
Intanto lei è arrivata ad una consapevolezza molto importante: vuole andare via dal suo posto di lavoro e prendere le distanze dalla famiglia di suo padre.
Oltre a questo, cosa le piacerebbe fare? Cosa immagina per sè?
Inoltre, se è in atto un disturbo alimentare, è fondamentale che lei impari a prendersi cura di sè, soprattutto se nessun adulto significativo lo ha mai fatto per lei.
Per andarsene ha bisogno di lavorare sulla paura di ciò che potrebbe succedere e sulla convinzione che mai niente potrà cambiare.
Non esistono purtroppo delle strategie per rendere tutto più semplice ma, attraverso un percorso di psicoterapia, è possibile lavorare sulla costruzione di un legame di fiducia con il terapeuta che potrà aiutarla a ridecidere la sua posizione esistenziale nei confronti della sua famiglia.

In bocca al lupo

Dott.ssa Maria Chiara Del Mastro Psicologo a Portici

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1 SET 2023

Buongiorno Gemma,

il senso di conflitto di lealtà è molto difficile da gestire. Essere in mezzo ad un litigio e cercare di fare da paciere, tenere sotto controllo la situazione, essere sempre "all'erta" è sicuramente stressante e spesso il senso di solitudine è motivo di sofferenza. Credo che un aiuto in termini di percorso psicologico possa farla sentire meno sola e più supportata nel gestire una situazione che le sembra più grande di lei.
Grazie

Dott.ssa Anna Clavarino Psicologo a Milano

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1 SET 2023

Salve Gemma, mi dispiace moltissimo per quello che sta passando e ha passato. Non dev'essere facile dover vivere sempre in all'erta, senza potersi lasciare veramente andare. Lei ha centrato bene il punto: venir via da quella situazione, per quanto possa essere complesso e doloroso, probabilmente è l'unica soluzione possibile. Staccarsi le permetterebbe di rendersi autonoma ma soprattutto libera di poter vivere la propria vita senza dover sottostare ai "bisogni" e alle lamentele di suo padre e sua zia. Come primo passo, avendo maturato già esperienza, potrebbe cercare un altro lavoro. Lei merita di vivere in serenità e libertà, assecondando i suoi desideri. Durante questo percorso di transizione avrà bisogno di un supporto psicologico che la aiuti ad affrontare i possibili ostacoli e le emozioni che subentreranno. In questo senso mi rendo disponibile ad aiutarla, può mandarmi una richiesta se vuole.
Tenga duro, ma vedrà che una soluzione è possibile e non dovrà necessariamente affrontare tutto da sola.

Cordiali saluti,
Sara Nicotera

Dott.ssa Sara Nicotera Psicologo a Roma

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1 SET 2023

Mi dispiace molto sentire che stai vivendo una situazione così difficile e soffocante. È chiaro che hai affrontato molte sfide nella tua vita, e ora è importante prenderti cura di te stessa. Ecco alcuni passi che potresti considerare:

1. Consulta uno psicologo preparato: Un professionista della salute mentale può essere di grande aiuto nell'affrontare le tue preoccupazioni, paure e ansie. Possono lavorare con te per sviluppare strategie per gestire la situazione e aiutarti a prendere decisioni più consapevoli sulla tua vita.

2. Pianifica il cambiamento con attenzione: Se desideri allontanarti da questa situazione, è importante pianificare attentamente il tuo passo successivo. Questo potrebbe includere la ricerca di un nuovo lavoro o un nuovo luogo in cui vivere. Prendi in considerazione le tue opzioni e cerca il supporto di amici o familiari di fiducia per un sostegno emotivo.

3. Parla con tuo padre: Anche se può essere difficile, esprimi le tue intenzioni di cambiare la tua situazione lavorativa in modo rispettoso e calmo. Comunicagli che stai cercando di costruire la tua indipendenza. Cerca di farlo in un momento in cui sia più calmo possibile.

4. Imposta confini: Renditi conto che è importante stabilire confini chiari con tuo padre e tua zia. Dì loro che, pur avendo a cuore le loro preoccupazioni, hai bisogno del tuo spazio per affrontare la tua vita e le tue decisioni.

5. Supporto sociale: Cerca il supporto di amici o altri membri della famiglia che possano sostenerti durante questo periodo di transizione. A volte, avere qualcuno con cui condividere le tue preoccupazioni e i tuoi piani può essere molto utile.

6. Prioritizza la tua salute mentale: La tua salute mentale è fondamentale. Cerca di prenderti del tempo per te stessa, esercitarti, meditare o fare attività che ti aiutino a gestire lo stress.

7. Considera il coinvolgimento delle autorità se necessario: Se ritieni che la tua sicurezza sia in pericolo o che ci siano abusi, non esitare a coinvolgere le autorità o a cercare supporto legale.

8. Preparati per un cambiamento graduale: La transizione potrebbe richiedere tempo, ma è importante mantenere l'obiettivo di migliorare la tua vita e il tuo benessere.

Ricorda che la tua situazione può cambiare, e cercare aiuto da professionisti e fonti di supporto esterne può essere il primo passo per costruire una vita più sana e soddisfacente.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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1 SET 2023

Gentile Gemma, capisco la pesantezza della situazione che sta vivendo e che si protrae da molto tempo.
Allora, un bravo professionista non le dirà mai cosa fare perché l'obiettivo della terapia è aiutare le persone a star bene e per poter star bene è importante che le persone siano autonome nelle scelte. Altrimenti per lei il rischio è che abbia a che fare con l'ennesima persona che le dice quello che fare (e quindi quello che è giusto) come hanno fatto già altre persone della sua famiglia.
Quello che fare lei lo ha detto a chiare lettere. Vuole andare via. Ovviamente la sua famiglia reagirà a modo suo a questa scelta e questo lei non può impedirlo. Quindi la questione non penso che sia tanto cosa fare (lo sa già) ma rafforzarsi per acquisire sicurezza in sé per affrontare il fatto che suo padre, sua zia ecc reagiranno male e nonostante questo però andare avanti con la sua scelta di staccarsi.
Un caro saluto, Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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1 SET 2023

Gentile Gemma,
Accolgo il suo bisogno di aiuto e comprendo quanto per lei possa essere doloroso trascinarsi, da tutto questo tempo, un peso così grave. Da quello che racconta si è già rivolta ad alcuni psicologi, ma, forse, a causa di svariate ragioni, non è riuscita a trovare delle modalità per gestire ed affrontare le dinamiche che la circondano.
Il perno della situazione, infatti, non è soltanto "l'andare via fisicamente", ma il riuscire a gestire le relazioni con loro, soprattutto quando la condivisione è inevitabile e "necessaria".
Pertanto il mio suggerimento è quello di riprovare nuovamente ad affidarsi ad un professionista che possa essere di supporto per trovare insieme a lei delle strategie utili per fronteggiare questa situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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1 SET 2023

Salve Gemma leggo che hai chiaro il tuo obiettivo ossia "andare via" che possiamo riformulare con "renderti autonoma emotivamente e svincolarti" dalla tua famiglia, cosa non facile a causa dei sensi di colpa che ciò comporta considerate le fragilità di tuo padre e di tua zia.
Ti consiglio di iniziare un percorso terapeutico per lavorare sulle tue paure affinché tu possa renderti libera di fare le tue scelte. TDF

Tiziana Di Fazio Psicologo a Albano Laziale

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