Compagno depresso, mi ha allontanata, non so come comportarmi

Inviata da Dreamer91 · 2 nov 2022 Terapia di coppia

Buongiorno a tutti, sono veramente spaesata dalla situazione che sto vivendo. Sto/stavo insieme ad un ragazzo da 7 anni, già reduci da una convivenza andata male 3 anni fa.
Con il più grande entusiasmo del mondo mi chiese di andare a convivere sopra i suoi genitori, a lui i genitori dissero che non c'erano problemi, a me invece l indomani la madre, non appena rimanemmo sole, mi disse che non ci avrebbero dato in affitto l'appartamento, che era una scelta affrettata e non eravamo pronti per questo passo. Inutile dire che ci rimasi malissimo e toccó a me dirlo al mio ragazzo al rientro a casa. Loro non ne parlarono nemmeno, misero entrambi dei muri di silenzio per settimane e io evitati di rimanere a dormire lì o comunque anche di andare a pranzo nella speranza che riuscissero a chiarirsi e parlarne. Pensai che se volevamo andare a convivere, affitto per affitto, tanto valeva cercare un altro appartamento e lui stesso propose l'appartamento in affitto di un suo amico. La convivenza venne ritardata dalla restrizioni covid e passarono ben 7 mesi, mesi in cui lo vedevo turbato e non ero più sicura che lui volesse fare il passo. Provai a parlarne in qualsiasi modo, a dargli modo di tirarsene fuori se non voleva più farlo, ma lui si ostinó a dire di sì. Lasció casa sua nell ennesimo periodo di silenzio e mutismo tra tutti per dei fatti accaduti, avvisó con un messaggio che si stava trasferendo. Ero sempre sola, qualsiasi scusa era buona per andare a casa dei suoi genitori, non c'era mai. Si riappacificarono e vennero anche tutti a cena nella nostra nuova casa. A lui inizió a pesare l affitto e pensó di valutare l acquisto di una casa all asta. Scoprii poco dopo dal fratello che aveva fissato un appuntamento con m agenzia immobiliare per visitare la casa e gli chiese di accompagnarlo, dimenticandosi invece di chiederlo a me, la sua compagna. Me la presi molto, mi sentivo costantemente messa da parte, la famiglia gli andava costantemente contro, sminuiva me e lui è c ero sempre io a raccogliere i cocci. Un bel giorno confidai nel giorno libero di entrambi per stare da soli, senza pranzi da suoceri, soli a goderci noi stessi, invece mi svegliai con un messaggio in cui mi diceva che che era a casa dei genitori e sarebbe ritornato entro mezz'ora, passarono le ore e dopo 4 ore tornó a casa come se niente fosse. Ormai avevo accumulato tanta rabbia, ero stufa di essere sempre sola con qualsiasi scusa e gli dissi che visto che non contavo nulla, di prendere le sue cose e andarsene. Detto fatto, tempo mezz ora e tornó dalla madre carico di tutto, senza manco dire cosa fosse successo e si mise a pranzare con loro. Mi chiamó l a madre poco dopo per chiedermi cosa fosse successo e le spiegai l accaduto, il fatto che lui mi dicesse sempre che gli mancava qualcosa e alla fine questo qualcosa erano le attenzioni dalla sua stessa famiglia...
Passano i mesi e ci ritroviamo, entrambi cambiati, io ho raso al suolo la mia vita e l ho ricostruita da zero. Pensano di riprovarci ma abbandonati la casa in affitto alla fine. Col tempo capii che lui era spaventato dall affitto, dalle bollette, dal diventare grande nonostante entrambi lavorassimo, capii anche che per lui era meglio un affitto agevolato, come diceva lui, sopra i suoi genitori, piuttosto che un affitto vero e proprio con delle responsabilità su carta e sembrava quasi fossimo andati a convivere comunque in affitto per fare un dispetto alla madre. Comunque ci ritrovammo e riniziammo la nostra storia, tutto bene negli ultimi 3 anni, io ho imparato a farmi scivolare addosso certi comportamenti della sua famiglia, il non farmi sentire apprezzata, lo sminuirmi per il lavoro che faccio, solo perché loro danno importanza ai titoli e premetto che ho una laurea magistrale nell ambito delle neuroscienze ma quando il lavoro non c è bisogna adattarsi e non è una cosa silente lavorare al bar o lavorare come intermediario finanziario occupandosi di prestiti come ho fatto, ma loro volevano sempre e solo potersi vantare e non facevano altro che indirizzarmi a concorsi pubblici. Ho lasciato perdere davvero tante cose e sono rimasta sempre la nuora più disponibile, sempre l unica che c era quando si trattava di sistemare telefoni o qualsiasi altro cosa di tecnologico, fare ordine online, trovare offerte e così via. Ero come mi definiva la madre "il suo portento per risparmiare" e nulla di più.
Come sempre accade da una vita, d estate la madre si trasferisce nella casa al mare e lui rimane solo, stavolta dopo tanti anni la segue anche il marito, che non sta bene, e lui si sente solo. Ogni giorno a casa mia, non appena stacco da lavoro lui è già lì, instaura un ottimo rapporto con mia madre, si sente apprezzato, voluto bene... Mia madre ha tante premure nei suoi confronti che invece la madre non ha, anche solo chiedergli come sta o fargli trovare qualcosa che desidera quando viene a casa. Inizia a chiedersi come mai un estranea gli rivolge queste attenzioni che lui ha sempre voluto dalla madre, inizia a rendersi conto che non è lui che non se lo merita, ma oretta mente la famiglia a lasciarlo da una parte e fregarsene.
Recentemente eravamo pronti a iniziare finalmente i lavori sopra casa dai genitori per andare a convivere, inizio a vederlo strano, assente, triste... Dopo un bel pranzo in famiglia (con la mia) in cui facciamo anche progetti per la nuova stagione, riesco a tirargli fuori con le pinze che sta male, che non sa più chi è o cosa vuole dalla vita, non sa manco più "cosa vuole fare da grande" ( 34 anni suonati), mi dice che non prova piu emozioni per nulla, che sente che sta deludendo la famiglia per non aver accettato un lavoro dall'altro lato della regione... In tutto ciò mi dice di non allarmarmi per noi, di stare tranquilla, che non vuol dire che non provi emozioni per me, che lui sta male dopo un fatto in particolare accaduto a casa sua, (il padre è stato male, ha avuto un ictus e lui ha avuto la prontezza di rendersene conto subito e caricarlo in macchina per portarlo al pronto soccorso in tempo per "salvarlo". Fortunatamente erano tornati dalla casa al mare per una visita proprio per lui e il mio ragazzo non aveva ancora accettato un nuovo contratto di lavoro ed era lì in quel momento. Non era la prima volta che capitava, ci raccontava già la madre di alcuni tua avuti in passato, di alcuni comportamenti anomali e lo faceva ridendo, quasi prendolo in giro. Un esempio? La notte di capodanno non vedeva l ora che il marito di coricasse per ridere raccontandoci di portafogli persi, frasi senza senso, dimenticanze varie e chi più ne ha più ne metta. Vederla così mi ferì, conosco tutti quei sintomi, conosco tutte quelle sensazioni, ho mio padre affetto da demenza e per me non c era nulla da ridere, per me aveva avuto poco rispetto in primis del marito e secondariamente anche nei miei confronti sapendo come sta mio padre. Dentro di me volevo zittirla, volevo farle presente le cattiverie che stava dicendo e quanto stava sottovalutando i problemi, contando anche che lui era già in cura da un geriatria. Lascio perdere, andiamo via da lì, il mio ragazzo muto con la morte nel cuore, preoccupato e anche vergognandosi per le cose dette dalla madre. Dico solo che pochi giorni dopo mio suocero mandó via di casa degli amici solo per aver detto che figlio x assomigliava più alla moglie che non a lui, lei chiamó a raccolta i figli dicendo che non doveva perdere la sua vita sociale per le uscite poxo carine del marito, gli mise contro tutti i figli che gliene dissero di tutti i colori. Io tentati di spiegare al mio ragazzo che quella non era cattiveria ma c era di sicuro qualcosa sotto, era nel pieno dei test psicologi per capire cosa avesse e tempo dopo, vedendo la risonanza, capimmo io e lui, io perché ho i corsi e la formazione che me lo permettono, che probabilmente di tratta di demenza vascolare. Sta di fatto che lei, la madre minaccia di andarsene di casa pesantemente, tiene allo scuro tutti gli altri figli e rovescia tutto sul mio ragazzo che stava palesemente uscendo di testa a furia di tenere segreti,i segreti di tutti. Prova a parlare con i fratelli ma trova un muro, gli dicono che non è malato, che non è quai livelli, è solo burbero e scorbutico come dice la moglie. Poco dopo il papà si prende il covid e la mamma scappa alla casa al mare, appurato di essere negativa e il mio ragazzo si prende cura del padre, prendendosi anche lui il covid e passandosela alquanto male. Stando così a stretto contatto inizia a prendere coscienza di quanto il padre sia cambiato e fa presente alla madre a che punto sono con i test e lei dice che in mesi è mesi il geriatria non ha ancora trovato uno psicologo per fare i test e lei è beatamente al mare. E in tutto ciò il mio ragazzo vedeva mia madre prendersi cura di mio padre, ormai allettato, vivere in funzione di lui e chiedersi se anche la madre avrebbe fatto lo stesso.
L ictus del padre è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, lui si è convinto che se non fosse stato lì in quel momento, il padre sarebbe morto senza che manco la madre si rendesse conto. Fortunatamente il padre si è ripreso, ha fatto la sua cura di un mese e a breve dovrebbero andare dal neurologo per capire eventuali danni causato da vecchia Tia e ultimo ictus, però il mio ragazzo è rimasto turbato dal vedere l ennesimo menefreghismo, non solo nei suoi confronti come figlio ma anche nei confronti del marito, manco dimesso e già di nuovo nella casa al mare, lontano dalle sue cose, dalla sua casa che adora, dai suoi cani e anche dai figli. Questo evento lo ha scosso, ha smosso tutto ciò che aveva dentro in anni e anni.
Passano i giorni e continuo a vederlo assente, gli capita un occasione per lavoro di 1 anno abbastanza distante, esordisce subito dicendomi che non lo valuta nemmeno, che non vuole andare così distante, invece non appena lo dice alla madre, senza manco fare in tempo a raccontare i dettagli, lo vengono a sapere tutti e non fanno altro che dirgli di accettare e lui la finisce ad accettare per "prendere tempo" vista la scadenza imminente e la documentazione richiesta. Passano i giorni e scopre che non gli pagherebbero l affitto, avrebbe una sistemazione del caso (un box a bordo strada) con altri colleghi e non potrebbe nemmeno chiedere il trasferimento nella sua zona perché non sono previsti lavori per molto molto tempo. Riesco a farlo parlare e mi dice che si sentiva pressato per accettare, che ha paura di deludere tutti. Ragioniamo su quello che vuole lui e alla fine rifiuta per poi lanciarsi in un'altro lavoro in zona. Capisce che stava accettando solo per sentirsi calcolato dalla famiglia, solo per quanto la madre tiene al titolo, e lui è un ingegnere ambientale che fa libera professione e insegna. Passano giorni di apparente calma dove sembra che tutto stia tornando alla normalità, invece si torna sull'argomento e i dubbi ci sono ancora tutti, mi chiede tempo, tempo e tranquillità per capirsi, per capire cosa gli sta succedendo, che si sente sempre più perso. Ora io dico, tutti in vita nostra abbiamo avuto dei problemi, più o meno gravi, ma non per questo abbiamo magari allontanato chi davvero avevamo vicino o messo in standby la relazione come ho fatto lui. Lui invece mi ha detto che non si può fare tutto insieme, che probabilmente lui stavolta ha toccato il fondo, probabilmente proprio per via del rapporto problematico con la famiglia e vedere invece che può avere quelle attenzioni da chi alla fine è solo un estraneo, come può essere una suocera.
Continua a passare il tempo e ci sentiamo sempre molto meno, mi "aggiorna" e mi fa sapere che sta continuando ad avere problemi di incubi oppure insonnia, arriva a pensare di essere depresso e in tutto ciò subentrano anche gli attacchi da panico e pensa di andare da uno psicologo
Penso di parlarne col fratello con cui ha il rapporto più stretto, non dei problemi di coppia che non ci sono, ma proprio dei suoi problemi esistenziali per stargli vicino. Mossa estremamente sbagliata, il fratello gli parla delle mie preoccupazioni chiedendogli cosa abbia, dritto al punto. Ovviamente lui nega di avere qualsiasi cosa e se la rende con me dicendo che la famiglia non deve sapere nulla. Sbotto col fratello dicendogli che ha perso l unica occasione di far aprire il fratello, che io me ne lavo le mani e le rogne saranno della stessa famiglia che ha causato i problemi e ammetto di aver sbagliato a fidarmi di lui. Come se non bastasse va pure a dire al fratello che io l ho bacchettato e mi manda a quel paese dicendomi che le rogne se le sono sempre risolte in famiglia (della serie io non lo sono), che lui conosce bene il fratello e non ho nulla e continuerà a preoccuparsene come ha sempre fatto. (praticamente mai). Inutile dire che questo aggrava la situazione, vengo presa per la rovina famiglie di turno, io che ho sempre spinto a parlare e confrontarsi ogni qualvolta succedeva qualcosa e tutti mettevano il muso senza parlarsi per settimane.
Il mio ragazzo non fa altro che rinfacciarmi di aver sbagliato nei confronti del fratello, di calmare la mia "aggressività verbale", solo per avergli detto che ho sbagliato a fidarmi di lui. Povero fratellino di oltre 40 anni bastonato da me.
A un certo punto mi chiede anche di vederci e non fa altro che "difendere" la stessa famiglia per cui sta male, non si parla di altro, non si parla di noi, solo la sua famiglia disfunzionale, il fatto che io abbia fatto il pappagallo ricordandogli vari comportamenti, il fatto che io lo abbia spronato a capire quanto vale e guardarsi con occhi diversi per una buona volta nella vita, di avere fiducia nelle cose che lui vuole fare come professione e crederci anche se la sua famiglia non lo fa.
Il tutto degenera ulteriormente, mi chiede di rimanere, ma lontano, di dargli il tempo di risolversi promettendo che ci metterà il meno possibile. E io non ci riesco, ci sto male, so di non meritarmi nulla di tutto ciò, non può pensare di lasciarmi in standby e tornare nella mia vita come se niente fosse, come se io non abbia sofferto.
Lui si convince del fatto che io provi astio e odio verso la sua famiglia, quando ho lasciato perdere tutte le mancanze di rispetto nei miei confronti e ciò che mi rode è che lo facciano sentire così. Lui che quando qualcuno ha bisogno corre subito ma poi quando ha bisogno lui se ne fregano tutti. Lui che tiene i segreti di tutti, anche su cose in cui si dovrebbe parlare in famiglia proprio per avere anche un supporto, invece tutti riversano su di lui qualsiasi problema stiano avendo...
Ho provato a smontare tutte queste convinzioni errate ma inutilmente, l'ho lasciato dopo 1 mese in cui anche io sono stata male per tutte le sue azioni e ci sto malissimo. Mi manca, mi manca infinitamente, lui ogni tanto salta fuori e mi aggiorna su come sta, su come sta combattendo i suoi demoni, mi ha detto che se quando si sarà risolto di noi saranno rimaste solo macerie farà di tutto per riprovarci...
Io mi sento estremamente spiazzata da tutta questa situazione, è crollato tutto quelle in cui credevo.... Tutti attraversiamo periodi di problemi, e a volte avere affianco chi ci ama non può che essere un bene...
Cosa ne pensate di questa situazione? Come mi dovrei comportare?

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Miglior risposta 3 NOV 2022

Salve dreamer, il suo messaggio accorato e dettagliato mi fa dedurre quanto questa situazione sia angosciante per lei e per il suo compagno (ex). Le varie situazioni descritte meriterebbero un approfondimento e un inquadramento in una cornice più clinica altrimenti il rischio è quello di perdere sfumature importanti per una maggior elaborazione sia di questi vissuti che delle emozioni ad essi correlate. Al momento consiglierei sia a lei che al suo compagno di cominciare dei percorsi individuali. Mi sembra di percepire che ancora prima di esserci una difficoltà comunicativa e relazionale, quella evidente sia una problematica in primis identitaria che sia lei che il suo ex affrontare in modo diverso :lui con tematiche maggiormente di dipendenza dall'altro e lei sentendosi spesso rimandare indietro un immagine non all'altezza o comunque carica di pregiudizio. Credo che entrambi possiate giovare di un percorso terapeutico volto proprio all'individuazione e integrazione di queste parti del Sé che appaiono ancora frammentate. Ovviamente la situazione meriterebbe un approfondimento per avere un esame più accurato. Resto a disposizione anche on line qualora fosse interessata ad avviare un percorso.
La saluto affettuosamente e le auguro un in bocca al lupo.
Dottoressa Teresa De Magistris

Dottoressa De Magistris Teresa Psicologo a Torino

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