Emozioni attutite o assenti

Buonasera, Dottori. Premetto che ho avuto una serie di delusioni (o forse ho solo visto la realtà che prima non vedevo). Dulcis in fundo, ho avuto a trenta anni un tumore che mi ha causato un precedente licenziamento e abbandono da parte dell'allora mio compagno e convivente perché "gli toglievo la serenità ". A seguito del crollo della coppia sono tornata a vivere con i miei. Queste delusioni coinvolgono ogni aspetto della vita, ma quelle maggiormente impattanti sono state amichevoli, famigliari e sentimentali ( la persona che oramai frequento da anni e con la quale credevo di avere un rapporto idilliaco mi ha risposto di non voler convivere quando glielo ho chiesto). Questi due eventi, accaduti circa due/tre anni fa, mi hanno causato molto dolore e attacchi di panico per circa sei mesi. Essendo gli stessi divenuti invalidanti, mi sono rivolta al neurologo che mi ha prescritto una cura efficace che seguo. Tuttavia, poco dopo i famosi sei mesi di dolore e ansia, ho iniziato ad avvertire le mie emozioni attutite. Litigo con il partner? Cerco di fare pace razionalmente e con gentilezza, ma non provo dolore o rabbia, subito penso ad altro che invece mi svaga (il cane, il lavoro, i miei investimenti, il cellulare, un film o un libro). I miei mi denigrano? Subito penso che siano rimbecilliti, neanche più mi arrabbio e di nuovo penso ad altro. Premetto che sono anziani e invalidi e io figlia unica che fa per loro più di quanto forse dovrebbe. L'unico momento buono della mia giornata é quando sono a letto o quando passeggio con il cagnolino che ho adottato al canile al quale voglio molto bene e che mi vuole bene. Di notte spesso faccio sogni interessanti nei quali ho la vita che avrei voluto, una bella casa, un compagno con cui vivere, una famiglia amorevole, amici veri, divertimento o relax. Sono una donna, faccio l'avvocato e ho 41 anni.