Ansia e mancanza di emozioni

Inviata da c_blu · 15 apr 2020 Ansia

Sono C. , ho 24 anni e al momento sono chiusa in casa come tutti abbandonando la mia tesi sperimentale precocemente e tutta la mia vita fuori. Sono anche relativamente fortunata perchè abito in aperta campagna quindi due passi nella natura me li posso fare. A parte la mia famiglia con la quale ci sono purtroppo alti e bassi (sopratutto bassi dato da una madre iperprotettiva e soffocante) non c'è anima viva attorno. Qualche contadino ogni tanto che, se incrocio per strada, vedo di tenere molto lontano. Ho sempre sofferto d'ansia, per l'università, per gli esami, e per tutto ciò che mi sta a cuore ma mai ansia sociale. la socialità è il mio punto cardine, con più gente interagisco e più sono felice. mi da forza sentirmi in mezzo alla gente, mi alza l'autostima. ho tante amicizie e sono molto espansiva. Ho avuto il vaginismo per una vita dopo anche tanti tentativi di relazioni che però sapevo già non avrebbero portato a nulla, quasi autosabotante. Me ne rendo conto l'anno scorso e lavoro per potermi staccare da questi meccanismi e rendermi autosufficiente da sola fino a che non incontro il mio primo ragazzo, instauriamo una relazione sana incominciata ovviamente con la distuzione dei miei blocchi emotivi da parte del mio ragazzo e riesco addirittura a superare il mio vaginismo. Mi dice il primo ti amo dopo qualche mese e da lì in poi è comparsa un tipo differente di ansia legata alla relazione. Non mi elencherò troppo sulla sua descrizione perchè coincide tremendamente con un profilo di doc da relazione. Sempre nel dubbio a chiedermi che cos'è l'amore, che cosa si dovrebbe provare per averne la certezza razionale in quanto non ho termini di paragone essendo la mia prima esperienza seria, cercare sempre nei ricordi o nei gesti qualcosa che mi tranquillizzi logicamente ma mettendo ovviamente sotto esame perdo naturalezza e sento la metà delle emozioni che sentirei semplicemente lasciandomi andare. Mi basta un quesito stupido dettato solo da una emozione che non mi torna logicamente e mi parte a crescere l'ansia giorno per giorno fino a una crisi. Ciò si verifica almeno una volta al mese. Dopo la crisi inizio a vedere più lucidamente, a rilassarmi e dimenticarmene e vivere la mia storia felicemente e intensamente dandomi della cretina per i dubbi precedenti . Purtroppo capita spesso la prima settimana di assunzione della pillola cosa che mi ha inizialmente fatto molto strano e perciò ne ho cambiate due ma penso a questo punto che sia coincidenza o comunque una esaltazione di qualcosa che ci sarebbe già e non la causa.
la quarantena mi sta esaltando tutto ciò. Mi manca tanto il mio ragazzo ma col tempo mi sono adattata alla situazione e sviluppato una nuova routine videochiamandolo tutti i giorni ma appena l ho rivisto dal vivo per un unica sera grazie a una mini scappatoia trovata e non mi sembrava di riconoscerlo. ho avuto un aumento repentino di ansia e di panico e l'annullamento delle emozioni che risultavano attutite. la frustrazione di paragonare questo incontro con i ricordi o comunque con la mia aspettativa (ci vedevamo quasi tutti i giorni per me dovevo provare solo una felicità disumana) mi ha portato anche al pianto e subito dopo un senso di colpa per aver rovinanto l'unico momento in più di un mese di distacco. Dormendo assieme quella sera da me, risento l'intimità tanto agognata ma non faccio in tempo ad abituarmici che era già andato via per tornare al lavoro il mattino seguente. il giorno dopo ero svuotata, completamente nel panico di poter rovinare la relazione e son tornati fuori i dubbi anticipando la classica reazione dell'ansia da doc. volevo letteralmente evadere dal mio corpo.
passano due giorni in cui mi riabituo alla solitudine e di nuovo ho paura di rivederlo e di riprovare questa alienazione. Non riesco ad accettarmelo, non so se sia normale, non so se sia sintomo di mancanza d'amore o se sia un meccanismo di difesa dal dolore per il distacco. Mi sento da sola estremamente autonoma ma passiva. Come se stessi sopravvivendo ma non cercassi nessuna relazione umana al momento, nemmeno la mia famiglia. Non mi riconosco più. Io non sono così.

vorrei un parere più autorevole, delle linee guida, delle rassicurazioni che va tutto bene, che la mia vita e la mia relazione va bene come prima. Vorrei possedere la leggerezza necessaria per non pensare. Tutto mi sembra sempre così serio e pesante che vivo male.
Purtroppo in quanto studentessa non posso permettermi una terapia dallo psicologo ma vorrei almeno da sola fare qualcosa.

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Miglior risposta 16 APR 2020

Cara C_blu,
Leggendo la tua storia mi sono arrivate tutte le risorse di cui sei dotata e che forse non hai la percezione di possedere. Sembri una ragazza attenta, responsabile, riflessiva, con delle paure legittime. Dopo tante sofferenze, hai trovato una persona con cui condividere la vita e adesso che la vita va vissuta in maniera nuova, diversa da come siamo stati abituati a viverla, nei pensieri, nei modi, nei comportamenti e nei sentimenti.
Quindi, credo sia legittimo mettersi in discussione a proposito delle proprie sensazioni, perché avere molto tempo a disposizione, essere esposti a stimoli ridotti e avere una storia su cui rimuginare sono fattori che possono favorire questa forma di tormento cognitivo.
Quello che puoi fare da sola è cercare una risposta alla domanda: perché ho bisogno di conferme sulla “normalità” delle tue paure? Cosa t’impedisce di accettare il cambiamento che stiamo vivendo? (Pensieri, emozioni...). Trovare le risposte più profonde ti fornirà quell’arma potentissima che si chiama consapevolezza e che è alleata della capacità di accettazione.

Se non puoi sconfiggerla, rendila tua alleata!
Erika

Dott.ssa Erika Graci Psicologo a Roma

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20 APR 2020

Ciò che descrive, a partire dalla patologia sessuale di cui racconta fino ai pensieri ricorrenti in merito alla sua relazione, mi fa pensare ad un'esigenza di controllo della sfera emotiva, come se dovesse tenere tutto in ordine, comprenderne la logica e i meccanismi sottostanti affinché non crolli tutto. Le relazioni e le emozioni non sono qualcosa che si può tenere sotto stretto controllo, ci pervadono e ci trasportano, e ciò accade soprattutto nei rapporti amorosi. Il tentativo di ordine e controllo, attraverso rimuginazioni e altre strategie, in realtà ci portano ad ottenere l'effetto opposto: perdiamo il controllo di ciò che viviamo, tramutandolo in segnali di emergenza (o che almeno il nostro corpo recepisce cosi) e dando luogo ad esperienze di ansia e panico. Inoltre, la situazione pandemica che stiamo vivendo contribuisce inevitabilmente ad esasperare questi meccanismi.
Le consiglio di cercare una strada che la aiuti a comprendere le motivazioni che si celano dietro tali bisogni, a quale paura deve far fronte, poiché solo acquisendo maggior consapevolezza di sé e dei meccanismi che adottiamo possiamo vivere relazioni serene, che vanno per l'appunto vissute anziché pensate. Provi anche a condividere tali dubbi e timori col suo partner, probabilmente già in questo modo molti di essi appariranno meno terrificanti.
Dott.ssa Carolina Spriet

Dott.ssa Carolina Spriet Psicologo a Biella

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16 APR 2020

Cara C_blu,
mi è assolutamente chiaro quanto tieni a questo ragazzo e comprendo benissimo gli attacchi d'ansia al semplice pensiero che ti passa per la mente che qualcosa possa non andar bene e la vostra storia possa rovinarsi. il nostro essere corpo e mente ha bisogno di tempo per abituarsi alle situazioni: quindi è naturale provare il senso di vuoto quando lui non era più accanto a te la mattina ed anche doloroso direi, così come è naturale abituarsi alla sua assenza e sentirlo e vederlo solo in via telematica e aver paura di riprovare la stessa sensazione angosciante di vuoto. Può darsi che il tuo ragazzo provi lo stesso se condividi queste sensazioni con lui e vi potrete sostenere a vicenda. Quando il rapporto di coppia acquista man mano importanza per noi fa sempre tanta paura. Il primo passo è accettare che l'altro è importante per noi e che non vorremo perderlo e altra cosa fondamentale condividerlo con l'altro.
Cari saluti
Dott.ssa Alessandra Xaxa

Anonimo-162687 Psicologo a Vittoria

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16 APR 2020

Carissima C., quello che stai vivendo è più che nella norma. Siamo in una condizione in cui tutto è alterato quindi non devi mettere in dubbio l'amore per il tuo ragazzo o la stessa relazione. Quando torneremo alla normalità piano piano, vedrai che anche il rapporto si regolarizzerà nuovamente. La sensazione di riuscire a bastarti a te stessa ti fa mettere in dubbio il tuo bisogno di lui, l'amore per lui. In realtà in coppia dovremmo essere così, bastarci a noi stessi in primis, e poi sentirci completi con l'altro. Cerca di stare nel qui e ora, fai esercizi di mindfullnes, dedicati in questo tempo ad attività soprattutto creative e vivi serenamente lo scambio in videochiamata con il tuo ragazzo. Condividi con lui i libri che magari stai leggendo, gli esercizi che stai facendo ecc.. Poi dal vivo, vi riscoprirete nuovi, come dovrebbe sempre essere, e ritroverete rinnovata anche l'intimità emotiva e fisica.

Esmeralda Di Bernardo Psicologo a Rimini

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