Risentimento verso familiari

Inviata da Elisa · 8 nov 2023 Terapia familiare

Buongiorno a tutti vorrei esporre la mia storia. Sono una ragazza di 30 anni, con un passato difficle alle spalle. Da un anno a questa parte sto affrontando un periodo difficile, strano ,fatto di cambiamenti a livello inconscio che mi hanno portato a cambiare per ora in positivo la mia vita, ma rimane in profondo un qualcosa che mi corrode dentro. Premetto che sono seguita da .una psicoterapeuta da un anno, in seguito alla rottura con un ex fidanzato narcisista. Ci tengo a precisare che ho molta fiducia nella mia psicologa e mi sta aiutando molto, questo semplicmente è uno sfogo magari anche per sentire pareri di altre persone. Da quando ho rotto con questa persona. Ho la sensazione che siano tornate a galla sensazioni ed emozioni represse per anni dovute alla mia infanzia e al rapporto con la mia famiglia. Non ho mai avuto un rapporto sereno con loro, e ad oggi sto iniziando a capire quanto questa sia una famiglia disfunzionale. Ho subito violenze fisiche da mio padre, persona autoritaria, cresciuta a sua volta in un contesto del genere da parte di mio nonno, persona violenta e autoritaria. I miei genitori mi hanno avuta giovani esattamente 22 anni. Il problema non sta nel rapporto con mio padre ma con mia madre. Negli anni mio padre l ho perdonato, ho imparato a conoscerlo, odiarlo per poi accettarlo, perché di base non è una cattiva persona, credo solamente sia una persona ignorante e a sua volta cresciuta così, ma oggi posso dire che si sta impegnando per rimediare al danno causato ecco perché quando la gente mi chiede come io abbia fatto a perdonarlo rispondo questo, semplicemente nel presente vedo una persona pentita da ciò che ha fatto, e che prova a rimediare. Sbagliamo tutti nella vita, il problema rimane verso chi continua a sbagliare, in questo caso mia madre. Che sento distante da sempre. A livello inconscio credo di avercela con lei per il fatto che non abbia mai preso le mie parti quando a soli 5 o 6 anni venivo massacrata di botte per qualsiasi cosa. Premetto che ho una sorella più piccola, ho patito molto la sua nascita da quel che dicono e raccontano i miei familiari, difatti abbiamo avuto da sempre un rapporto Caino, durato almeno fino all adolescenza. Ho sempre avuto la sensazione che mia madre avesse una preferita che, Ovviamente tra le due non sono mai stata io. Ogni cosa di mia sorella è sempre stata giustificata, poverina di lì, poverina di la. Premetto che non ha subito le mie violenze, e che io le prendevo anche per lei, rispondevo male a lei le prendevo io, litigavamo le prendevo io. Anche quando mio padre si sfogava su di me, mia madre ha sempre avuto da ridire, eh ma tu rispondi, eh ma tu qui eh ma tu li. Se provava invece a dire qualcosa a mia sorella si apri il cielo, apparte quando forse esagerava davvero. Sono cresciuta con una rabbia dentro disarmante, ho intrapreso in adolescenza strade sbafliate, amicizie sbagliate, ovviamente recando delusioni non da poco che mi fanno pesare ancora ad oggi, ho mollato la scuola, avevo voglia solamente di divertirmi e non pensare a nulla. Ma ho vissuto sempre con questa rabbia per coprire il dolore che avevo dentro, ero arrabbiata con il mondo intero, senza mai odiare pero il prossimo, anzi avendone bisofno. Crescendo ho avuto problemi di ansia, attacchi di panico e sintomi dissocciativi annessi ogni qualvolta stavo male, credendo di avere qualcosa di difettoso in me, crescendo con la sensazione di essere sbagliata. Fortunatamente ad oggi la psicoterapia mi ha aperto un mondo, facendomi capire che non c'è nulla di sbagliato in me, solamente sono andata avanti sopprimendo e reprimendo cio che avevo subito. Ma torniamo alla mia famiglia, mia madre invece è una persona fredda, assente, che sta zitta per non dire la sua ed essere accusata, vittimista, ma anche velenosa, diciamo che parla quando le conviene a lei. Nei miei confronti è stata una madre assente, ho sempre avuto la sensazione che sia io che mia sorella per lei fossimo state dei pesi. Quando non si tira fuori l argomento, è tutto tranquillo, ma quando si prova a dirle qualcosa su quando sbaglia, o che prenda la sua persona esce l artiglio velenoso, rinfaccia cose successe anni prima, ti fa sentire una nullità, umilia, fa sentire il peso di tutti i fallimenti addosso, il peso di essere nate, si lamenta di mio padre, di me, alle volte anche di mia sorella (raramente). Negli anni precedenti avevo rimosso tutto questo, ma sempre che da quando io stia passando questo periodo mi sia tornato tutto a galla, con la consapevolezza questa volta di una mentalità più adulta. Faccio fatica ad abbracciare la mia famiglia, quando provano ad abbracciarmi mi allontano, mi irrigidisco come se tirassi su un muro. La psicologa dice che soffro di dipedenza affettiva, che cerco di colmare questo vuoto affettivo al di fuori, imbattendomi in relazioni manipolative, cercando un sostegno qualcuno che mi protegga, ad oggi sto facendo di tutto per trovare quel sostegno dentro di me, ho ripreso a studiare, ho un buon lavoro, cerco di migliorare me stessa, conoscermi, ripreso palestra e cercando di essere una persona positiva ma dentro sento costantemente questo vuoto affettivo, che inizialmente pensavo derivasse da mio padre ma ad oggi sto iniziando a pensare che il problema sia verso mia madre. Che non fa nulla a differenza di mio padre per migliorare, anzi è sempre più esaurita e distante, o forse è sempre stata così ma ad oggi ho aperto gli occhi. So solamente che questa sensazione verso di lei ancora mi da fastidio, e non si come gestirla.

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